Parafrasando una bellissima canzone di Fabrizio De Andrè, ieri si sono affrettati a dare la propria adesione al “ballo mascherato della celebrità” i maggiori capi di Stato e di Governo delle nazioni “liberatrici” della Libia, ciascuno rivendicando il ruolo decisivo dato al tragico epilogo del dittatore Muʿammar Abū Minyar ʿAbd al-Salām al-Qadhdhāfī, italianizzato in Gheddafi. Il nostro di capo di Governo, sua eccellenza Silvio Berlusconi, ha laconicamente commentato con la locuzione latina sic transit gloria mundi. Che dire? La pantomima della guerra di liberazione è finita, ora inizierà quella per la spartizione degli interessi economici. Portata la libertà, bisogna poi “organizzarla” ed “indirizzarla” verso un processo “democratico”. Assisteremo, per quel poco che trasparirà sui mezzi d’informazione, nei prossimi mesi a lotte furibonde (a dire il vero già iniziate da tempo, ma sicuramente avranno una escalation) per la spartizione delle ricchezze del Paese africano. E l’amico fraterno di Gheddafi? Colui il quale gli baciò la mano in segno di referenza? Colui il quale tanto clamore sollevò per il famoso trattato italo-libico, inneggiando a sviluppi clamorosi, tanto a livello economico, quanto a quello politico? Diciamo, a voler essere generosi, che si è defilato, con una frase che deve aver ritenuta ad effetto, una delle sue, di quelle che lasciano il segno… Chissà se userebbe la stessa per un’eventuale venuta in disgrazia dell’altro suo buon amico Vladimir Putin?
Al di là di ogni altra considerazione, ciò che dovrebbe fare pensare un popolo come il nostro, tristemente abituato  a non pensare, è che con una classe politica come la nostra non andremo mai da nessuna parte nel mondo futuro; dovrebbe fare pensare ad un popolo come il nostro che non si può essere supini ed accettare tutto in nome del “vivi e lascia vivere”, in nome del menefreghismo perché “tanto ci pensano gli altri”; dovrebbe fare pensare ad un popolo come il nostro che la realtà della Grecia non è che la minima parte di ciò che può e, spero di sbagliarmi, sicuramente accadrà all’Italia quintuplicato, grazie a personaggi come i nostri politici inetti e corrotti, grazie ai nostri “salvatori della Patria” economisti, grazie alla mediocrità diffusa.
Sic transit gloria mundi, et sic est fatum patriae nostrae! Dicuntur…
Nemulisse

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