Lunedì prossimo in nuovo presidente del Consiglio Mario Monti presenterà anche all’Italia il piano esposto a Bruxelles durante gli incontri avuti con il premier tedesco e quello francese. Sicuramente fra le misure da prendere ci sarà la riforma delle pensioni (tanto contestata dalla Lega e qualche altra componente politica e sociale), ma rimane il mistero circa l’eventuale applicazione di una tassa patrimoniale. Ora il problema è che quasi sicuramente, se anche verrà introdotta, sarà molto probabilmente di entità minima sui grandi patrimoni. Rimangono per il momento fuori l’ICI da far pagare al Vaticano e una seria lotta all’evasione fiscale. Già, proprio delle due cose che maggiormente porterebbero introiti allo Stato non c’è menzione alcuna neanche nelle cosiddette voci di corridoio: alla fine a “pagare” saranno i soliti noti e tutto resterà come prima, con un maquillage di facciata. Tutto cambia per nulla cambiare. Scommettiamo? Sembra di stare nel romanzo di Tommasi di Lampedusa, il Gattopardo…