In una trasmissione televisiva di una delle maggiori reti nazionali, ieri sera, è stato intervistato il “manager” maneggione Flavio Briatore, il quale s’è prodigato nel dare giudizi e consigli riguardo la manovra economica del governo Monti. Fin qui tutto rientra in un “normale” gioco delle parti, dove i finti “controllati” si lamentano del “controllore”, ma ciò che ho trovato francamente disarmante è stato l’applauso del pubblico presente in studio alle parole del grande saggio allorquando ha dato la sua ricetta su come far pagare le classi privilegiate (tassare le rendite del 3 o 4%) e non colpendo le proprietà, quali, ad esempio, le barche (il soggetto in questione è proprietario di uno dei più grandi yacht di lusso circolanti in Italia e non). Ovviamente non ha fatto cenno alcuno circa l’evasione fiscale, chissà come mai! E’ stato disarmante perché è stato chiaro come la gente avesse bisogno di un “capopopolo” che le dicesse cosa fosse giusto e cosa no. E a quale “modello” ha fatto riferimento!
A parte le poco chiare faccende messe in opera dal buon proprietario del Billionaire (fra i cui soci può vantare gente del “calibro” di Daniela Santanchè, Lele Mora, Paolo Brosio e Marcello Lippi, degni compagnucci della parrocchietta) si è “sbadatamente” dimenticato di dire alla gente che la maggior parte delle rendite delle grandi ricchezze fanno capo a società, molto spesso con sede all’estero (quindi non sotto la giurisdizione fiscale italiana) o comunque società di comodo, spesso e volentieri composte da ramificazioni a scatola che rendono assai difficile individuare i “reali” proprietari delle medesime.
Dunque, dopo il populista Berlusconi, il popolino italiano sta cercando nuovi “guro” a cui dare credito e da cui dipendere, aspettando a bocca aperta che gli dica ciò che è giusto e ciò che non lo è. D’altra parte si sà, il cervello è ormai un optional…
Pertanto, se volete candidarvi a nuovo uomo del destino, fatevi avanti, c’è un popolo intero, o quasi, che v’aspetta!