Μῆνιν ἄειδε, θεά, Πηληιάδεω Ἀχιλῆος Canta, o dea, l’ira di Achille figlio di Peleo,
οὐλομένην, ἣ μυρί’ Ἀχαιοῖς ἄλγε’ ἔθηκε, rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei
πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄϊδι προΐαψεν e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade,
ἡρώων, αὐτοὺς δὲ ἑλώρια τεῦχε κύνεσσιν e i loro corpi fece preda dei cani
οἰωνοῖσί τε πᾶσι· Διὸς δ’ ἐτελείετο βουλή· e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε dal primo istante in cui una lite divise
Ἀτρεΐδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς. l’Atride, signore di popoli, ed Achille divino.
Τίς γάρ σφωε θεῶν ἔριδι ξυνέηκε μάχεσθαι; Ma chi fu, tra gli dèi, colui che li spinse a contesa?
Λητοῦς καὶ Διὸς υἱός· ὃ γὰρ βασιλῆι χολωθεὶς Fu il figlio di Leto e di Zeus: adiratosi contro il re,
νοῦσον ἀνὰ στρατὸν ὦρσε κακήν, ὀλέκοντο δὲ λαοί, scatenò sull’esercito un morbo maligno, e la gente moriva,
οὕνεκα τὸν Χρύσην ἠτίμασεν ἀρητῆρα Ἀτρεΐδης· perché il figlio di Atreo non aveva fatto onore a Crise
οὐλομένην, ἣ μυρί’ Ἀχαιοῖς ἄλγε’ ἔθηκε, rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei
πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄϊδι προΐαψεν e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade,
ἡρώων, αὐτοὺς δὲ ἑλώρια τεῦχε κύνεσσιν e i loro corpi fece preda dei cani
οἰωνοῖσί τε πᾶσι· Διὸς δ’ ἐτελείετο βουλή· e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε dal primo istante in cui una lite divise
Ἀτρεΐδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς. l’Atride, signore di popoli, ed Achille divino.
Τίς γάρ σφωε θεῶν ἔριδι ξυνέηκε μάχεσθαι; Ma chi fu, tra gli dèi, colui che li spinse a contesa?
Λητοῦς καὶ Διὸς υἱός· ὃ γὰρ βασιλῆι χολωθεὶς Fu il figlio di Leto e di Zeus: adiratosi contro il re,
νοῦσον ἀνὰ στρατὸν ὦρσε κακήν, ὀλέκοντο δὲ λαοί, scatenò sull’esercito un morbo maligno, e la gente moriva,
οὕνεκα τὸν Χρύσην ἠτίμασεν ἀρητῆρα Ἀτρεΐδης· perché il figlio di Atreo non aveva fatto onore a Crise
Ἰλιάς Ὅμηρος Iliade, Omero
Questo l’inizio del poema epico forse più famoso dell’antichità che si svolgeva in quella parte di mondo che è stata all’origine della civiltà europea, in quella penisola anatolica che ha visto l’origine delle più grandi civiltà che la storia occidentale abbia visto svilupparsi nel corso dei secoli, religioni frutto di tali civiltà comprese. Qui le basi della Grecia classica, qui le basi del popolo etrusco, quindi di gran parte della civiltà latina, qui le basi delle più grandi civiltà mediorientali. Quale errore è stato fatto nel recente passato allorquando alcuni Paesi europei si sono opposti all’entrata della moderna Turchia all’interno della compagine degli stati europei, in primis da parte della Germania! Oggi, giustamente la Turchia non si cura più di voler entrarne a far parte, essendo oramai leader fra i paesi del medio oriente. Altro errore è stato, sempre per un’incomprensibile miopia politica tedesca, non salvare la Grecia condonandole il suo debito pubblico (3% di quello europeo, ben altra cosa rispetto a quello italiano o quello britannico, ma per lo più in mano alle banche tedesche). Quale altro errore dovrà compiere la grande Germania in balia di leaders politici miopi, prima di capire che il futuro dell’Europa è legato a ben altra concezione di sviluppo politico comune? Certo è ormai lontana l’Europa dei 12, ma è ancora possibile sviluppare quel progetto originario secondo i più recenti sviluppi politici ed economici. Le prossime elezioni tedesche non fanno ben sperare in un cambiamento della sua leadership, ma sarebbe un vero disastro se si continuasse su questa strada che non porta se non allo sfaldamento della comunità del vecchio continente. Non si fa l’Unione Europea, neanche economica, se non si guarda alle sue vere radici culturali nel profondo!