E’ di ieri la notizia della morte improvvisa del consigliere del Colle Loris D’Ambrosio. Fin qui la cronaca di un evento luttuoso, come ben si può immaginare, soprattutto per parenti ed amici, ma, ed in Italia c’è sempre un ma, è stato ben corroborato da una serie di polemiche politiche; o per meglio dire è stato colto come mezzo d’attacco politico niente meno, chi l’avrebbe mai detto (spero si colga l’ironia), dal nostro venerabile Capo dello Stato, re Giorgio I nei confronti dei magistrati di Palermo che indagano sulle trattative tra Stato e Mafia durante il periodo seguente alle stragi di Capaci e via d’Amelio. Le finte frasi di dolore, legate alle polemiche in cui era stato “trascinato” il consigliere D’Ambrosio, lasciate trapelare quasi a margine del commento a caldo, subito dopo l’evento da parte di Napolitano sanno palesemente di sfruttamento ad hoc atto a colpire pubblicamente l’uso delle intercettazioni da parte della magistratura. Vi ricorda qualcosa? Forse l’epoca del giullare d’Arcore? Beh, mi sembra che il tempo sia passato, ma decisamente invano. La sola differenza è che i giornali di “sinistra” si sarebbero sperticati ad accusare lo chansonnier nostrano, prestato alla Politica, di tentare d’interferire, per propria convenienza, nell’operato dei giudici, invocando il conflitto d’interessi come fosse una sorta di frase taumaturgica di un sistema marcio fin dalle fondamenta. Al contrario di quanto sarebbe dunque accaduto, non mi sembra d’aver letto (tranne che sul solito “Fatto quotidiano”) una riga di reprimenda di tale comportamento, anzi. Direi che è accaduto esattamente il contrario: tutti pronti ad osannare l’intoccabile Napolitano, vecchio saggio dispensatore di verità indiscutibili. Per non parlare dei burattini che si dicono “politici”, eccezion fatta per il solito Di Pietro che non è di certo un paladino di specchiato acume politico, ma come si suol dire, meglio di niente. Già il solito niente di questo Paese morto, in cui gli zombies messi nel video pubblicato proprio sul sito dello stesso leader dell’Idv andrebbero estesi ad ogni ambito del sociale, non limitandosi a vederli solo in quello politico. Rispettando certamente il dolore di una famiglia che è stata colpita da un lutto, da un punto di vista politico bisognerebbe ricordarsi il ruolo che aveva visto il consigliere D’Ambrosio come uno dei soggetti coinvolti nella polemica sollevata dal nostro esimio Presidente della Repubblica e la magistratura, per averlo colto in conversazioni a dir poco compromettenti con l’ex ministro degli Interni, durante il periodo delle stragi prima rammentato, Nicola Mancino. Sembrano passati secoli da quando nel mondo eravamo rappresentati, vergognandocene, da un essere come Berlusconi, ma il marciume dei nostri rappresentanti politici non è affatto cambiato: come ho scritto nel titolo del post direi che, “se non è zuppa è pan bagnato”!

Nemulisse

One thought on “C’est du pareil au même

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