Non sarà sfuggito ai più acuti ed attenti osservatori politici di questo Paesucolo di provincia del mondo come, quasi all’improvviso, negli ultimi giorni siano scoppiati “scandali” a qualunque livello istituzionale e no, che hanno visto il coinvolgimento di personaggetti e mezze tacche più o meno note, alcuni dei quali sono “addirittura” finiti in carcere. Tutti, “politici”, “giornalisti”, commentatori a vario titolo sono caduti dal pero (povero pero! Quanto peso da portare su finora!), scoprendo che il Belpaese è percorso, dalle Alpi a Lampedusa, da vicende più o meno squallide da piazzare in prima pagina dei giornali con titoli ad otto colonne piuttosto che su Facebook o similari, con immagini ad effetto dove ogni bravo italiano si unisce allo sdegno comune con un mi piace o un commento spontaneo, salvo poi tornare cinque minuti dopo a farsi gli affari propri, bofonchiando sull’ultima notizia gossippara ed aspettando in cuor proprio di sentire della successiva ancora non venuta a conoscenza dei più.
Bene; in tutto ciò però mi sembra che nessuno si sia chiesto finora come mai questa serie di finti scandali, di cui molti erano perfettamente a conoscenza già da lungo tempo, rimanendo silenti per convenienza o complicità, dicevo nessuno finora mi sembra si sia chiesto come mai tutto ciò stia venendo fuori proprio ora e in tale quantità a dir poco sospetta. La magistratura è giustissimo che faccia le sue indagini e che chiunque sia responsabile di illeciti sia punito, ma, come avrebbe detto un noto presentatore televisivo napoletano in voga qualche anno fa, la domanda sorge spontanea: come mai solo ora ed in queste proporzioni? 
Molti degli acuti ed attenti commentatori dei fatti politici dell’Italietta contemporanea di cui sopra direbbero che a porsi queste domande è solo chi fa dietrologia, anche con un pizzico di demagogia. Ebbene sì, sono reoconfesso: sono uno che si pone domande, sport mi sembra desueto in questo Paese del “volemose bene” e “tiramo a campà”. Questo proprio perché odio tirare a campare ed in omaggio a chi, magari sbagliando, ha ancora il coraggio di esprimere un’opinione, prendendosene la responsabilità di uscire fuori dal coro osannante la pubblica opinione. 
Cercando quindi di rispondere alla domanda posta prima mi viene da pensare che in un quadro internazionale come quello a cui siamo giunti, con il mondo della Finanza che spadroneggia oramai in largo e lungo nel vecchio e nel nuovo continente, all’avvicinarsi di un turno elettorale in cui la classe politica italiana è oramai ridotta ai minimi termini, come si potrebbe pretendere che i già tanto tartassati cittadini digeriscano il prosieguo della manovra distruttiva già iniziata, e direi portata a buon punto? Come giustificarne agli occhi di chi, in parte, vede inviso l’attuale presidente del Consiglio, un secondo mandato? Monti come potrebbe succedere a se stesso con il plauso generale, nonostante le sue politiche a favore dei poteri forti e a danno della maggior parte della popolazione, avendo iniziato un processo di smantellamento dello stato sociale a favore dei privati? Semplice: inizi a mettere in giro, salvo poi far finta di smentire, la notizia che il “salvatore” della Patria si “rende disponibile (che generosità d’animo!), pur non candidandosi, a guidare il prossimo Governo, proseguendo così l’opera di “risanamento” già iniziata; poi fai trapelare la voce che i “Mercati” vedono di  buon occhio un suo secondo mandato, allantonando così lo spauracchio dello spread; fai scoppiare, facendoli venire alla luce, magari passando carte alla magistratura semidormiente o fino ad allora con le mani legate, scandali vari ben noti da tempo, ma non ai più, generando un senso di indignazione pubblica e di ripulsa verso la politica “tradizionale”; Et voilà, il gioco è fatto! Un popolo sonnacchioso dell’iphone si desta e dell’elmo di Scipio si cinge la testa. Ecco pronto il salvatore dei residui valori patrii: Mario Montes II, re d’Italia!
Vogliamo scommetere? A dopo le elezioni l’arduo responso!
Nemulisse

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