Ma che passione! Sarà perché il nostro è un popolo che s’avvampa facilmente e s’entusiasma non appena vede all’orizzonte una cosa insolita, comunque bisogna proprio dire che è un vero successone la nuova moda in voga in questo momento in Italia: è l’era delle “primarie” a gogò. Venghino signori, venghino, più gente entra e più imbecilli si vedono! E gli italiani, diligentemente, s’accodano in trenino e fanno la fila per aderire a questo nuovo giochino, uscito fuori dal cappello a cilindro di chi non ha un granché d’altro da proporre, ovvero gli zombies della nostra politichetta da strapazzo. Una tradizione che viene da oltre oceano, dove una “macchina da guerra” viene messa in campo ad ogni turno di elezioni per conquistare il posto di guida dell’uomo più potente in campo politico internazionale, il Presidente degli Stati Uniti (e che non a caso sembra appassionare tutti gli italiani con un tifo da stadio, nemmeno fosse il loro di presidente a dover essere eletto), è stata adottata e posticciamente adattata al nostrano modo di fare politica, a partire da Uolter neo (ovviamente non nel senso di nuovo) Veltroni, poco tempo fa, fino ad arrivare a Angiolino arf arf Alfano dalla parte opposta dello schieramento di cime rappresentative del popolo “sovrano” in Parlamento. Il tutto condito da un’improvvisa presa d’atto del successo di un comico genovese, che per inciso fino a pochissimo tempo fa veniva definito, con grandissimo senso involontario d’ironia, l’antipolitica, quasi fosse l’anticristo in persona e come tale trattato a partire dal sommo re Giorgio I, sovrano d’Italia. Ora il grillo parlante non è più il qualunquismo da evitare, bensì un serio avversario politico da trattare con rispetto, cosa questa singolare dal momento che, a mio modestissimo parere, le forme partitiche presenti oggi in Italia sono morte già da tempo, pur non accorgendosene. Simone Weil nel suo “Note sur la suppression générale des parties politiques” auspicava già nel 1943 la soppressione della forma partito, corrotta e corruttrice dell’ambito sociale. In effetti oggi in Italia la forma partito è ridotta ad una scatola vuota, priva di contenuto, semplice macchina mangia soldi dispensatrice di prebende per gli inetti di turno, fonte inesauribile di perpetuazione di potere e privilegi per una “élite” che si auto nomina e che è finanziata da chi s’illude d’averla eletta a rappresentarlo. A che servono dunque? Così come sono a niente! Non credo affatto che siano capaci d’emendarsi dal di dentro (sarebbe come pretendere che Totò Riina si auto punisse per i suoi crimini), pertanto ben venga Grillo ed il suo movimento. Questo non perché io creda che sia la soluzione ai problemi di una politica oramai inesistente, bensì perché ha la potenzialità di fare “pulizia” di tutta questa feccia incancrenita sui banchi del potere, a tutti i livelli. E’ compito della cosiddetta società civile darsi da fare per sostituire tutti costoro: le potenzialità per farlo ci sono tutte, ma temo che sia molto più facile ed entusiasmante per il medio popolino italiota andare dietro alle sirene stonate che cantano dallo scoglio di un finto rinnovamento. Il Monti bis ne è la triste prova, già pronta da un pezzo!
Nemulisse

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