E sì che sono sempre stato uno dei suoi critici più accaniti, ma questa volta lo devo ammettere: è stato veramente bravo! Eh sì, è stato veramente bravo il nostro Giorgio I, anche lui della “vecchia scuola” come l’altrettanto bravo Papa Francesco I, la scuola di quelli che “hanno studiato”, cosa fondamentale e che vado ripetendo ultimamente come un mantra: chi ha “studiato” ed ha una formazione per così dire “umanistica” si vede e, contrariamente a quello che si crede, alla lunga si nota, fà la differenza. E lui è uno che ha studiato alla vecchia scuola del Pci, quando ancora era “comunista amendoliano”. Così oggi ha dato una lezione, direi quasi una bastonata a quell’esempio di fine “intelletuale”, di vero maestro del trasformismo nonché piazzista porta a porta, o meglio di televisore in televisore, il cavaliere per eccellenza, l’ancora probabilmente per poco senatore Berlusconi. Eh già, una vera tortorata in capo è quella che il vecchio e venerando, da tutti osannato Pdl compreso, Capo dello Stato ha assestato con la nomina “a sorpresa” di quattro senatori a vita che si vuole come “vicini politicamente” alla “sinistra” (che parola di sapore antico, oramai!). L’ha battuto sul tempo, come si suol dire. Ha provato il cavaliere a minacciare la caduta del Governo in caso di voto favorevole, che in un Paese civile sarebbe scontato a prescindere, al decadimento della sua carica di senatore in quanto condannato in via definitiva a quattro anni di carcere (che non farà mai!). Troppo tardi! I quattro “cavalieri dell’Apocalisse”, almeno potenzialmente, potrebbero “garantire” al Governo di re Giorgio I, ops… al Governo Letta di sopravvivere, grazie ad una probabile maggioranza anche al Senato. Eh sì, veramente bravo, direi l’esempio palese della superiorità di un cervello fatto per pensare perché formatosi su basi “solide”, altro che la spavalda ignoranza di una “classe dirigente”, compresa quella dell’attuale Pd (quel che resta del passato politico da cui proviene proprio re Giorgio) oltre quella del Pdl, fatta di gente costituzionalmente incapace di “pensare”, perché di formazione “povera”, dell’immediato, del risultato legato all’apparente successo, incapace di vedere “lontano”, incapace di pensare, nel senso più nobile del termine. E si vede! Chapeau al vecchio monarca.
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