Mangia bene, mangia sano, mangia solo… napoletano. Eh sì, …una mattina mi son svegliato ed ho trovato l’invasor… in questo caso una bella inchiesta fatta dai bravi americani.
Il solito finto scandalo italiota, quello della serie che “tutti sapevano, ma nessuno parlava”. Un giorno o l’altro mi convincerò che il nostro è un Paese normale, come tutti gli altri, dove gli scandali avvengono sì, ma non sono la regola e soprattutto non vengono “svelati” con una dose d’ipocrisia che non ha eguali. Già, perché con tutta la simpatia che personalmente nutro per il popolo partenopeo, non posso non notare come l’ipocrisia sia il fil rouge di questa ennesima farsa all’italiana.
Tutti sanno, perché oramai si dice anche nei media da anni, che il territorio della Campania è stato per anni, e continua ad essere, una sorta di discarica a cielo aperto, ad uso e consumo della Camorra e di quanti volessero far “sparire” rifiuti tossici di tutti i tipi e provenienti da tutte le parti, fabbriche del nord d’Italia in testa, con buona pace della Lega dura e pura.
Gli americani fanno inchieste già fatte da altri, che nessuno aveva però ascoltato, non suscitando a quanto pare, l’interesse mediatico di questo periodo. Sarà forse perché oggi la Politica è talmente debole da doversi attaccare a queste scoperte “dell’acqua calda” per avere un minimo di appeal sull’opinione pubblica, anche se quest’ultima poi, giustamente, gli rinfaccia di non aver fatto nulla perché tutto ciò accadesse. E’ come per il “finto” scandalo dell’Ilva in Puglia, altro gioco dell’ipocrisia italica, dove come sempre l’anello più debole della catena è il cittadino diviso tra la necessità di lavorare ed il cappio al collo della morte per inquinamento; oppure è come per la più grande discarica d’Europa, quella di Roma a Malagrotta, luogo di “battaglie” politiche ora dell’uno, ora dell’altro per avere l’appoggio del potente proprietario Manlio Cerroni. Per non parlare poi dei casi della Sardegna, poligono preferito per la sperimentazione di armi all’uranio, come le morti che avvengono da anni testimoniano, piuttosto che dell’inquinamento dei territori del mantovano, grazie alle industrie che scaricano nei fiumi e nelle falde acquifere del territorio, o della disastrosa situazione dei fanghi di Mestre.
Si potrebbe continuare nell’elenco, ma a che servirebbe? Ah sì, servirebbe a fare indignare per qualche giorno la popolazione locale, un misto di gente che ha sempre combattuto tali fenomeni e di gente invece connivente, per varie ragioni, che s’indigna però allorquando qualcuno gli ricorda, in modo eclatante, che si muore per ciò che hanno colpevolemente coperto, se non assecondato.
Mah, quasi quasi mi vado a mangiare una bella caprese, ovviamente con buonissima mozzarella di bufala campana d.o.c., pomodori freschissimi di Giuliano, con due foglioline di basilico ligure ed un ottimo olio di Puglia per condire il tutto, magari proprio di Taranto.
Tanto in Italia ci sono solo prodotti di qualità, mica siamo all’estero!

Nemulisse

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