-“Scusi, ma cosa sta facendo?”
–“Come! Non lo vede? Sto costruendo una solida scala!”
-“Per fare cosa?”
–“Come per fare cosa? Per avvicinarmi alla Luna, no?”
-“Per avvicinarsi alla Luna? Si rende conto di ciò che sta dicendo? La Luna è a centinaia di migliaia di chilometri dalla Terra!”
–“E allora? Mi ci avvicino comunque, no?”
–“Come! Non lo vede? Sto costruendo una solida scala!”
-“Per fare cosa?”
–“Come per fare cosa? Per avvicinarmi alla Luna, no?”
-“Per avvicinarsi alla Luna? Si rende conto di ciò che sta dicendo? La Luna è a centinaia di migliaia di chilometri dalla Terra!”
–“E allora? Mi ci avvicino comunque, no?”
Bene, questo mi sembra il sottinteso dialogo che si sta sviluppando in Italia in questi giorni. Da un lato c’è un piazzista neocatecumeno che affascina tutti parlando di punti decimali (dopo lo 0, ovviamente) del rapporto deficit-pil, entro la fatidica soglia del 3%, di possibile impiego per “concedere” ad una decina di milioni di persone circa, udite udite, ben 80€ al mese in busta paga. Dall’altro c’è una pletora di gente che commenta tale mossa da piccolo piazzista di provincia come un mero annuncio da imbonitore, ovvero come la mossa geniale per risollevare l’asfittica economia italiana. In pratica ciò che mi domando è: ha senso parlare di queste cavolate difronte al vorticoso giro di miliardi di euro in ballo che, mai e poi mai, l’Italia potrà ragionevolmente appianare o converrebbe, piuttosto, ridiscutere proprio le basi di questa situazione senza via d’uscita? Stiamo ancora a girare dietro ai soliti discorsi dei “salvatori della Patria” a buon mercato (tanto a tirarli fuori dal cilindro non costano nulla, se non il loro lauto stipendio) e ci beiamo di discutere delle loro presunte capacità salvifiche in una situazione di epidemia conclamata. Costoro parlano di voler riempire un buco con le mollichine di pane, quando la voragine è di proporzioni colossali. Dove vogliamo andare di questo passo? Da nessuna parte per l’appunto! Come al solito!
Si stanno tutti preparando alle prossime elezioni europee e devono dare un senso alla voglia di vincere una poltrona a Bruxelles. Il guaio per tutti noi è che ci andranno senza avere la benché minima idea di cosa sia attualmente l’Unione Europea e come dovrebbe invece essere se volessimo veramente vedere sensibili cambiamenti in senso positivo, anche per le sorti di casa nostra.
Continuiamo così, facciamoci del male! (diceva sempre il mitico Apicella)