Eppure sì, ne sono convinto, un’Europa diversa è possibile. Forse proprio la crisi ucraìna potrebbe essere la spinta verso il cambiamento. 
La politica espansionistica degli Stati Uniti con le sanzioni imposte alla Russia potrebbe rappresentare il volano che spinga le nazioni europee al cambiamento, Germania in testa. Gli interessi economici in gioco stanno diventanto talmente pesanti che persino la miope politica estera della Cancelliera tedesca potrebbe cambiare. Se così fosse sono sicuro che la Francia s’accoderebbe a tale cambio di direzione, producendo a cascata un “ripensamento” delle strategie di molte altre nazioni più deboli politicamente.
Occorrerebbero uomini nuovi; gente in grado di cambiare le alleanze finora messe in atto. Partendo dall’Economia, finora punto divisivo e non aggregativo all’interno dell’Unione, si potrebbe sperare in un cambiamento generale che coinvolga, finalmente, il livello politico.
Il gioco politico degli americani si sta rivelando un boomerang per tutti gli Stati europei e voci discordanti circa l’opportunità di continuare su questa strada iniziano a levarsi anche negli alti vertici delle classi dirigenti nazionali. E’ a questo punto che gli “uomini nuovi” dovrebbero intervenire e prendere le redini della situazione, trascinando quelle forze sopite che auspicano un cambiamento verso nuovi orizzonti. Possibilmente verso una rifondazione dell’Unione stessa, su altri presupposti e basi. La Politica deve ritornare a fare il suo mestiere, anche a vantaggio della stessa Economia. E questo gli economisti europei lo stanno ben comprendendo. E’ una questione d’interessi, s’intende, ma questa volta tali interessi sono contrari a quelli imposti da oltre oceano e dalla Gran Bretagna. Ripeto, potrebbe essere la volta buona che s’inizi ad intravedere la fine del tunnel senza uscita nel quale la miopia dei nostri politici ha finora accompagnato trionfante la Finanza specualtiva. E’ ora che la Germania capisca che non è più il caso di fare il battitore libero e s’assuma la responsabilità morale e politica di fare da trait d’union di una nuova Unione Europea, su base federale, che pur rispettando le singolarità sia veramente un’unione politica. La sola che abbia un senso.
Nemulisse

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