Le battaglie sono pericolose, specialmente quelle inconsistenti. Si rischia di perdere di vista il punto effettivo della situazione. Il tifo è sempre negativo, anche quando le battaglie sono di fondo “giuste”. Questo perché tifare obnubila in parte la mente, anche quella delle persone più attente ed intelligenti.
Era già accaduto con Charlie Hebdo, quando sull’onda dell’emozione in molti s’erano sperticati in battaglie, per lo più meramente mediatiche, in favore della difesa dei “valori” dell’Occidente contro il “cattivo” presunto attentatore islamico che tuttora non penso fosse tale, ma anzi… . Ora siamo da capo con la Grecia, vessillo alzato dai più quale parte in una battaglia che, purtroppo non è tale, nel senso che non c’è proprio partita. Mispiego meglio: penso che Tsipras sia un bluff e che Varoufakis sia stato “usato” quale specchietto per le allodole a “sua insaputa”, come ariete da sfondamento per infervorare le masse. Una volta ottenuto ciò è stato gentilmente fatto mettere ds parte perché lo scopo era raggiunto. Almeno voglio sperare che fosse “inconsapevole”. Ora si tornerà alla routine di sempre, dove s’aprirà di nuovo il balletto del bastone e della carota, dove a farne le spese sarà comunque solo e soltanto il povero popolo greco e la democrazia europea in genere. Ma quest’ultima è purtroppo morta già da tempo e non ce ne siamo ancora accorti tutti. O quasi.