Ci risiamo. Un altro capitolo della terza guerra mondiale in atto, quella di cui non ci siamo accorti che è in pieno svolgimento, è stato portato a termine a Parigi per la seconda volta in meno di un anno. Circa 160 i morti. Atto esecrabile al pari degli altri, ma che tuttavia non ci esime dal ragionare su cosa stia accadendo (peraltro ricordo a me stesso che centinaia e centinaia di morti rimangono a terra, su questo vastistissimo campo di battaglia senza confini chiari, ogni giorno da altre parti del mondo. E non fanno così clamore per noi, proprio perché distanti).
Fino a qualche mese fa i profughi erano un problema a quasi totale carico dell’Italia e della Grecia in Europa. Essendo, noi in particolare, una sorta di “portaerei naturale” piazzata al centro del Mediterraneo, il mare nostrum. Nessuno li voleva, neanche la “buona” mamma Merkel. Poi, all’improvviso, il miracolo: tutti si accorgevano che era necessario far qualcosa ed accoglierli. Un po’ anche per convenienza economica (nel caso della Germania, per via della sua carenza di manodopera atta a mantenere il suo welfare. Anche se su questo pure ci sarebbe da discutere, visto che di manodopera ne arriva tanta in Germania, anche dall’Est. Ed è altrettanto, se non di più qualificata di quella siriana. Oppure dal Sud d’Europa, Italia compresa). Dunque apertura improvvisa delle frontiere, tutti d’un colpo, tutti assieme. E tutti a lodare mamma Merkel per questo suo gesto di “generosità”.
Il sospetto che un ordine dall’alto sia arrivato direi che è più che un’ipotesi. Già, ma perché? Beh, perché quando si ha una strategia globale i pezzi del puzzle sono molti e le pedine vanno mosse in ordine (tranne quando c’è un Putin di mezzo che si mette in testa di giocare, almeno in parte, a modo suo). Dunque, tornando a noi e a questa ipotesi un po’ strampalata, direi che uno prima fa entrare un bel po’ di “arabi” nel cuore dell’Europa (che intanto è già stata massacrata a sufficienza con altri attentati e la peggiore crisi economica dall’inizio del secolo scorso in avanti), poi instilli nella gente la convinzione, anche giustificata dai fatti (pur se manipolati ad arte), che sono proprio gli arabi i cattivoni di turno da cui guardarsi. Con una fava due piccioni. Si continua a destabilizzare il vecchio continente, sempre più supino alle posizione politiche che gli vengono imposte “con le buone” dall’esterno (o interno, vista la composiizone di chi gliele impone), dall’altra fomenti l’odio nei confronti del nemico arabo, quello che fa stragi e mette le bombe. Sarebbe utile ogni tanto leggersi qualche analisi di politica internazionale, tipo questa o questa per avere un quadro un po’ più ampio della questione. Ciò, ovviamente, non esclude il fatto che oltre quelli “preparati” dai servizi segreti “occidentali” ci possano essere terroristi genuini, quelli per intenderci che, esasperati da tutto il contesto, da buoni fanatici integralisti (chi li alleverà mai questi fanatici integralisti, poi? Peccato non ci siano le faccine qui sul blog, altrimenti avrei messa quella del sarcasmo) si fanno veramente esplodere o compiono attentati in “Occidente” in nome di Allah.
La Germania ha così scoperto, all’improvviso, che aprire le frontiere non è stato poi così intelligente, visto il pericolo di infiltrazioni terroristiche. I servizi segreti tedeschi si sono scoperti improvvisamente “intelligence” e così stanno provando, quelli del Governo, a fare marcia indietro. Arichiudi, o meglio, “regolamenta” il flusso dei profughi, tenta di far mettere attorno ad un tavolo di pace siriani, russi, tedeschi, iraniani, francesi e chi più ne ha più ne metta. Sobbarcati le lamentele interne e la gran voglia di chi non aspettava altro che un passo falso della buona Mutti Merkel per farla finalmente fuori, dopo 10 anni di regno incontrastato. Adesso prepara un piano B, dopo l’attentato di Parigi. Vallo a spiegare al cittadino medio che deve sentirsi sicuro con decine di migliaia di profughi fuori dalla propria finestra. Insomma gran casino.
E a Parigi? A cosa assisteremo ora? Ovviamente al giusto cordoglio, quello sì autentico, delle persone che scenderanno in piazza per ricordare le vittime, ma poi ci sarà la solita parata di facciata con tutte le facce di bronzo, Hollande in testa, che marceranno “unite” a favore di telecamere ed obiettivi per dirsi pronti all’ennesima crociata contro il nemico dell’Occidente. E la guerra continua. Senza che ci sia mai stata la sua dichiarazione, ovviamente.

Nemulisse

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