Quel che scambiano molti è l’effetto con il fine. Mi spiego meglio. Io posso anche sobillare uno a tirare una torta in faccia ad un altro. E’ chiaro che quest’ultimo reagisca nei confronti di chi lo ha colpito, ma il vero mandante ero io. Il fine era dunque nascosto, ma l’effetto è quel che appare, dunque è.
E’ singolare come la Francia si sia affrettata a bombardare il “covo” dell’Isis (secondo loro) Raqqa con effetto di colpire innocenti che di Parigi non sanno assolutamente nulla, mentre fino a ieri (o meglio, l’altroieri. Perché avevano già iniziato a sganciare bombe, non autorizzati da alcuno) l’Isis non era cosa “loro”. Anzi, tutte le nazioni oggi pronte alla pugna non sapevano cosa fare o come muoversi, salvo poi farselo spiegare in modo inequivocabile da Putin. Il balletto è dunque iniziato, con buona pace di chi si affanna a correre dietro al mainstream, abboccando alle versioni “ufficiali” di come siano andate effettivaemente le cose (che non sapremo mai, almeno per ora, con certezza). Tutti pronti a seguire la “verità” che gli viene propinata, proprio come dopo l’11 settembre. Ed ecco che la gente, pur di non pensare con il proprio cervello, mette bandiere francesi sul proprio profilo e grida all’untore. Tutt’è a capire chi realmete ci sia sotto la maschera dello spargitore di peste.