Con il titolo di questo post mi riferisco ovviamente ai fatti “accaduti” in Germania. Il punto, però, è capire esattamente “cosa” sia successo. Quel che voglio dire è che tutta la vicenda si può tranquillamente interpretare in tre modi differenti. Il primo, il più ovvio, è quello che tutti i media internazionali hanno strombazzato ai quattro venti, ovvero che si è trattato di una sorta di stupro e violenza di massa messa in atto da “islamici”, per lo più profughi siriani (anch’io posso passare per siriano con la facilità che c’è nel reperire su piazza passaporti falsi). La seconda è quella di un premeditato attacco politico fatto ai danni della Merkel da parte di esponenti del suo stesso partito che vorrebbero farla fuori. Ma, a mio modesto avviso, ce n’è una terza.Quest’ultima è la più difficile da provare (non che le altre due non lo siano, ma senz’altro destano meno diffidenza). Nessuno mette in dubbio, intendiamoci, che qualche cosa sia effettivamente accaduto, ma la dinamica e la tempistica con cui tutto ciò è avvenuto è almeno sospetta. Personalmente non credo che ci sia stata una sorta di libera caccia alla donna bianca da parte di supposti “profughi” e, se come tale è passata, lo si è voluto che sembrasse tale. Penso che dietro tali fatti (ci sarebbe da spiegare del perché dei ritardi nelle denunce delle stesse vittime, anche se si può sempre dire che siano giustificabili dalla shock subìto, nonché dalla strana assenza degli uomini tedeschi, notoriamente non degli agnellini. Per non parlare della completa assenza della polizia in una notte che si sapeva sarebbe potuta essere ad elevato rischio attentati) ci possa essere una regia occulta con progetti ben più vasti del rovesciamento della Cancelliera. Un piano preordinato per giustificare tanto misure ancor più restrittive della libertà personale in nome di una presunta sicurezza, quanto l’istigazione all’odio nei confronti di quegli stessi stranieri che, sempre loro, hanno favorito nella stessa “transumanza” verso il continente europeo. Questo a due scopi: uno destabilizzante. Una società che si sente in pericolo agisce d’istinto e vive costantemente nel panico di subire attacchi alla propria tranquillità sociale e personale. Un altro divisivo, tra quanti continuano nonostante tutto a difendere il diritto d’asilo e l’accoglienza e quanti, al contrario, danno libero sfogo (finalmente per loro in modo aperto) a tutti gli istinti di ripulsa ed odio nei confronti del “diverso”. Se a tutto ciò aggiungiamo un costo economico non indifferente di cui la società si è dovuta fare carico e che non rendono di certo tutte le fasce della popolazioni contente, direi che gli ingredienti per vederci un vero e proprio metodo destabilizzante ci sono tutti.
Certo, non lo posso provare, ma la grande confusione ed i ritardi nella diffusione di quelli che sarebbero stati i fatti presunti non mi sembrano certamente quel che si suol dire una solida prova di quanto accaduto realmente. Io, come ho avuto già modo di dire più volte in questo blog, ritengo che sia in atto la terza guerra mondiale (lo dico da ben prima del Papa), fatta con mezzi economici, politici (o meglio con la loro assenza) e fenomeni sociali di proporzioni come non se ne vedevano, appunto, dall’ultimo conflitto mondiale. Sono altresì convinto che non sarà questo l’ultimo atto di tale guerra, ma altri ne seguiranno. Purtroppo. La sola speranza è che qualcuno inizi a svegliarsi e capisca che è ora di dire basta a questo stupro collettivo di massa.
Luigi Celommi – Lo stupro
 
Nemulisse

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