Per tutti quelli che “i giovani sono stati contro la Brexit”…
Ai giovani, al contrario, della UE non gliene può fregare di meno. Su 30milioni di votanti circa sono stati quelli che hanno votato di meno. I sondaggi, fatti per i titoli dei giornali di regime, sono stati fatti al massimo su un campione “rappresentativo” di poco più di 4mila persone  (su 30milioni di votanti, per l’appunto). Quindi sono rappresentativi di cosa? La petizione online che vorrebbe far “rivotare di nuovo” è sempre stata fatta per i titoli dei giornali e per “influenzare” l’opinione pubblica. La possono votare da qualunque parte del mondo e i dati sono vagamente manipolati (andateveli a vedere: ad esempio in Vaticano hanno votato a favore poco più di 40mila persone… no comment). Per non parlare dei “sociologi-analisti da strapazzo che, visto l’abbaglio dei dati sui “ggiovani”, si sono lanciati in analisi del tipo: “È stato un voto dei provinciali poveri ed ignoranti (nel senso di poco istruiti) contro i cittadini mediamente più colti (e quindi -questo è l’assunto- coscienti di ciò che facevano). Ebbene bisognerebbe a tutti costoro, socio-analisti d’accatto, fargli notare che quando c’è stato in passato da dover decidere, sempre attraverso la forma privilegiata di scelta (oggi diventata un lusso per pochi fortunati), delle consultazioni pubbliche (elettive o meno, il voto di milioni di contadini ed operai allora andava bene. Questo ovviamente perché la democrazia  (governo del popolo), termine quest’ultimo oramai desueto che viene, chissà perché, sempre associato e scambiato in modo del tutto proditorio con il termine “populismo”) fa comodo a fasi alterne. Cioè quando conviene a ciascuno  (stesso discorso vale per le scelte di casa nostra).
Nemulisse

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