Dopo così lunga assenza, riprendo le fila di un discorso lasciato un po’ di tempo fa. Molti sono stati gli avvenimenti di quest’ultimo periodo. Dall’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti, alla bocciatura della riforma costituzionale in Italia, a seguito del referendum del 4 dicembre. Poi l'”attentato” di Berlino e l’uccisione dell’ambasciatore russo ad Ankara, ed infine l’aereo russo precipitato nel Mar Nero. Un bel quadretto di fine anno. Poi i fuochi d’artificio di Capodanno a Istanbul, altro capitolo di una saga alla quale ci dobbiamo abituare, perché è stato stabilito che così deve essere. Non ha importanza dove. L’importante è che la tensione sia sempre alta, che la gente si senta “insicura” e che le vengano date “false” protezioni contro un nemico che in realtà non c’è, ma è creato ad arte per ottenere un controllo sempre maggiore ed un’invasività della libertà personale senza precedenti.
Piano Kalergi a parte, al quale si può credere o meno, e alle teorie sull’immigrazione, ciò che è un fatto è che non c’è in realtà stata soluzione di continuità dalla prima guerra mondiale ad oggi. E le guerre non servono se non a chi le vuole. Il punto è sempre quello di stabilire chi è che le vuole realmente. Sarebbe interessante rileggere la storia che ci è stata insegnata sui banchi di scuola, o scritta nei libri. Ad ogni periodo di crisi a livello mondiale è sempre seguito un periodo più o meno lungo di ripresa economica e la seconda guerra mondiale è stata la prosecuzione della prima per finire ciò che era stato inziato e non portato a termine. E’ seguito il periodo dei due “blocchi”, quando gli interessi di ciò che non si può neanche nominare, sennò si viene subito tacciati di antisemitismo (confondendolo con l’antisionismo, semmai) e di credere ai poteri della massoneria, che per i più è un’organizzazione di complottisti ottocenteschi messi da parte dalla storia. Ovviamente niente di più falso, ma questa è un’altra stroria.
Oggi, come ha detto il Papa (che è un gesuita ed è un prete, quindi fa parte di una delle grandi potenze che giocano questa partita mondiale a risiko), siamo in piena terza guerra mondiale. Le vittime ci sono, anche se si confondono con la quotidianeità spiattellata a tutti ogni giorno dai mass media. Le vittime, di fatto, siamo tutti noi, chi ucciso nel corpo, chi ucciso nella mente e nell’anima. Non si capisce bene cosa sia peggio. “Cotidie morimur; cotidie enim demitur aliqua pars vitae” (ogni giorno moriamo; ogni giorno ci viene tolta una parte della vita), diceva Seneca. E proprio questo accade. Hanno progettato un futuro per noi, per tutti noi e, imprevisti a parte, cercano di metterlo scientemente in atto, giorno dopo giorno, lentamente, secondo il principio della “rana bollita“. 
C’è chi si adegua a questa situazione perché troppo stupido e non comprende che lo stanno cuocendo a fuoco lento; c’è chi lo comprende e si mette al servizio di chi scalda l’acqua diventando anch’egli aguzzino a pagamento; c’è chi lo fa non perché ha capito e vuole rimanere a galla, bensì perché è troppo stupido per capire chi sta realmente servendo; e c’è infine chi ha compreso e cerca di combattere il sistema. Ma purtroppo questa è una categoria che non ha possibilità alcuna di vincere, a meno che la massa che viene lentamente bollita non trovi che l’acqua sia effettivamente troppo calda.
Per evitare ciò, ogni tanto, viene creata tensione e vengono messe in atto leggi sempre più restrittive della libertà: videosorveglianza ovunque con la scusa della prevenzione, controllo dei media e dei contenuti diffusi su di essi, controllo della privacy delle comunicazioni private, sempre con la stessa medesima scusa: la sicurezza. 
Avevo previsto come si sarebbe svolta la questione dell'”attentato” del mercatino di Natale a Berlino. L’avevo previsto per filo e per segno. Ma non sono un mago. Semplicemente guardo con altri occhi quello che mi viene proposto come “la verità”, e vedo la sceneggiatura secondo la quale gli avvenimenti si svolgono sotto gli occhi di tutti. Come un’immensa recita. Avevo anche previsto che ci sarebbe stato qualcos’altro entro breve, come è successo ad Istanbul. Sempre secondo il medesimo copione, oramai quasi scontato. Scommetto infatti che per i prossimi, in futuro, si cambierà registro, si varierà sul tema per non dare troppo nell’occhio. Errori alla 11 settembre se ne possono fare in numero limitato, poi si rischia di non apparire più come credibili. Anche se i ghiacciai si stanno sciogliendo e la gente si sta sempre più abituando al calore dell’acqua…
 
Nemulisse

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