Un Paese devastato, nell’economia e nello spirito, nello Stato sociale e nella psicologia. Questo è ciò che  appare evidente ad uno spettatore che veda lo spettacolo a dir poco pietoso che ormai dà di sé l’Italia. Almeno se la si guarda non con gli occhi di un italiano che vive all’interno del Paese, quotidianamente bombardato da una propaganda dall’amaro sapore di regime che i mass media a tamburo battente amplificano ad ogni ora, bensì con quelli di un visitatore che conosca bene la nazione e che la osservi nei suoi giornalieri cambiamenti, quasi impercettibili se visti dall’interno.

 “Andrà tutto bene!”

All’inizio era il mantra “andrà tutto bene!” (slogan usato non solo in Italia. E questo dovrebbe far pensare…), e s’è visto che tutto bene non è affatto andato. Basta vedere la conta dei morti, reali o presunti (tutti morti per Covid, visto che per ogni morto di questo virus gli ospedali hanno preso 600 euro, contro i 300 per altri tipi di patologie). Anche questo slogan, creato ad hoc, è stato coniato con il tempo verbale coniugato al futuro. Così come tutti al futuro sono la miriade di slogan creati e lanciati praticamente ogni giorno dal “premier”, quel Giuseppi mai eletto da alcun cittadino italiano, sbucato apparentemente dal nulla e allevato all’arte della Politica con un corso accelerato tenuto da un alto diplomatico, ex Ambasciatore a Berlino, messogli alle calcagna dal PD a bella posta, affinché impratichisse l’inesperto “prescelto” a diventare un navigato imbonitore di folle, con slogan (per l’appunto) e luoghi comuni che facessero presa su un popolo di certo già avvezzo a seguire l’imbonitore di turno, in passato come nei giorni presenti. Se a questo ci aggiungiamo una martellante campagna mediatica messa su, anche questa ad hoc, da una miriade (pressoché la totalità) di compiacenti mass media nostrani, sempre pronti ad offrire il microfono al parvenu di turno e ad omaggiare l’imbonitore prescelto con elogi sperticati, degni di un De Gasperi o un Cavour (mi scuseranno entrambi per il paragone, mi rendo conto, a dir poco blasfemo), il quadro è quasi completo.

 

Una classe politica di inetti, nel migliore dei casi (leggi gran parte del M5S), e di servi del vero potere, quello che decide come debbano andare le cose (non solo da noi) rappresentato dal vero cancro politico-sociale del Paese, ossia il PD. Entrambi devono continuare a governare una nazione distrutta e resa prona, anche da un punto di vista economico, ad ogni costo. Per farlo stanno preparando tutta la narrativa sulla “seconda ondata del virus”, facendo uscire dati palesemente falsati non più, si badi bene, sul numero di morti che non sarebbe più credibile, bensì su quello dei contagiati, benché asintomatici e del tutto innocui per gli altri. Chi colpevolizzare questa volta? Ovvio, i giovani, coloro che hanno voglia di vivere e divertirsi, soprattutto d’estate. E allora ecco che si è ritirata fuori la vecchia terminologia della “movida“, come sinonimo di gozzovigliamento “colpevole”, ieri per attaccare Salvini, oggi per rendere untori quanti hanno voglia di vivere. Poi è arrivato il periodo scolastico. Quale migliore occasione per propagare il verbo del contagio? Una miriade di giovani (irresponsabili per antonomasia) che potrebbero rappresentare il veicolo ideale della diffusione di un virus che, a detta di fior di virologi (e non dal sottoscritto), è oramai scomparso, almeno nella sua versione primigenia. Quel che ne è rimasto è un virus oramai mutato (come tutti i virus, e in particolare quelli di questa tipologia) e con una carica virale bassissima. 

La scuola

 

 

La scuola dunque. Questa istituzione già a lungo massacrata nel nostro Paese, almeno da 30 anni a questa parte, è stata presa come piattaforma ideale dalla quale far partire i “missili” del contagio. Quale migliore ambiente di quello dove le giovani menti si formano per diventare i cittadini di domani, inculcandogli fin da piccole l’idea del distanziamento e dell’obbedienza cieca, quella non costruttiva, quella che non prevede il dubbio e il fare domande, oltre all’idea che il tuo vicino, il tuo compagno, il tuo amico, potrebbe costituire un potenziale pericolo, quindi come tale un nemico potenziale.
Gli adulti, già formati, non hanno la più pallida idea di quanto questo possa essere devastante sulla psiche di una giovanissima mente in formazione (soprattutto per quella dei più piccoli). Sono danni psicologici che ci si porterà dietro per sempre e che plasmeranno la personalità del futuro essere adulto. Tutto questo senza contare il danno fisico dell’indossare per 5 o 6 ore al giorno una mascherina dove tutti gli scarti del nostro organismo vanno a finire con il respiro, umido per giunta.

 

 

Per far digerire questo regime vero e proprio si è inscenata la buffonata degli oltre 2milioni di banchi con le rotelle (ideali autoscontro per i ragazzi), ordinati a ditte compiacenti, per il costo astronomico di oltre 300 euro a banco (da notare che sui siti cinesi online il costo si aggira dai 16 ai 68 euro circa). Per mantenere le “distanze di sicurezza” sarebbe bastato adottare il metodo usato in altre nazioni, disponendo i banchi già esistenti in modo intelligente, invece di buttarli.
A nessuno in Italialand sembra venire in mente di porsi due domande: primo, in una scuola dove mancano i docenti per seguire gli alunni, erano i banchi una priorità? Secondo: ma com’è possibile che fino a soli 6 mesi fa nelle scuole pubbliche italiane mancava perfino la carta igienica perché non c’erano soldi per comprarla, e oggi, come per magia si possano spendere milioni e milioni di euro per banchi di plastica? La stessa domanda ce se la si sarebbe dovuta porre riguardo agli ingenti mezzi (droni, quoad, elicotteri nuovi di zecca) usati dalle forze dell’ordine durante il periodo del lockdown per rincorrere poveri disgraziati che prendevano il sole isolati o facevano jogging sulle spiagge o mentre facevano il bagno da soli in mezzo al mare. Fino a pochi mesi prima lo Stato non aveva soldi nemmeno per mettere benzina nelle auto di pattuglia o per comprare divise nuove ai poliziotti. Da dove sono saltati “improvvisamente” fuori questi soldi? Mistero! (si fa per dire).
E non voglio parlare del casino che salterà fuori allorquando un ragazzo risultasse “positivo” al Covid: un autentico disastro per l’intera classe e scuola. E per i genitori coinvolti che dovranno rimanere a casa con i propri figli, distanziati da altri eventuali presenze nella casa (come?).

Parola d’ordine “negazionismo” 

 

 

“Le parole sono importanti”, diceva un incuffiato Nanni Moretti in “Palombella rossa”. E sempre nello stesso film rimarcava: “Chi parla male, pensa male e vive male“. E le parole sono usate come armi, tanto per colpevolizzare, come nel caso dei “contagiati asintomatici“, quanto per mettere all’indice, come nel caso dell’espressione “negazionista“, volutamente usata nei confronti di quanti pur non negando la presenza del virus ne contestano la presunta attuale pericolosità, manifestando i propri dubbi. Il termine “negazionista” è quanto di più infamante si potesse trovare per bollare quanti osano farsi domande e porre dubbi. Infatti il riferimento è voluto, in quanto associato a quanti negano che sia avvenuta la Shoah, ossia l’Olocausto degli ebrei da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Un espediente di bassa lega che qualifica chi utilizza in questo caso del tutto volutamente e impropriamente tale termine.
Ma le parole sono importanti anche per quello che si vorrebbe si tenesse fra le persone, ossia il cosiddetto distanziamentosociale” e non “fisico”, come sarebbe stato logico chiamarlo. Questo ovviamente non a caso, ma volutamente per rimarcare il fatto che gli individui debbano considerarsi come delle monadi, distanziate le une dalle altre, fisicamente e psicologicamente. La massa non deve esistere, perché anche involontariamente potrebbe fare resistenza. L’individuo isolato, invece, è maggiormente debole, e quindi controllabile, oltre che sanzionabile. 

Un’economia morta

 

 

Quel che rimane del Paese è un’economia disastrata, oltre ad un popolo prostrato dalla continua paura ingenerata da istituzioni e mass media (al loro servizio. Anche in questo caso fatevi due domande come mai non ci siano più voci “fuori dal coro” fra i vari giornali e trasmissioni televisive…). Una città come Roma (a puro titolo d’esempio), che vive di turismo e di servizi, è praticamente morta (-80 per cento di presenze turistiche quest’estate). Si continua a lavorare prevalentemente in “smart working” (che poi cos’abbia di così “intelligente” non si capisce proprio), così la gente non va all’abituale posto di lavoro. Questo comporta che non va a mangiare nelle vicinanze dell’ufficio (come faceva prima) e non va a comprare nei negozi sempre limitrofi, con conseguenze economiche disastrose per questi ultimi. Inoltre lavorare in “smart working” comporta il fatto che voi non siate necessari all’azienda o all’ufficio in presenza fisica nel luogo in cui l’azienda risiede. Chi vi dice che domani l’azienda non si rivolga per fare il vostro lavoro a qualcuno, chessò, in India e che gli costa la metà di voi? Già molte aziende hanno ridotto di fatto la paga mensile tagliando l’erogazione dei cosiddetti “buoni pasto” (che nella stragrande maggioranza dei casi sono parte integrante dello stipendio).
Il Governicchio dell’annuncite declinata al futuro tira a campare, prolungando le cassa-integrazioni fino a gennaio. Secondo i dati dell’Istat finora l'”emergenza Covid” è costata, rispetto al secondo trimestre 2019, 841mila posti di lavoro (-3,6% in un anno). E questo è solo l’inizio. Purtroppo con l’inverno il tracollo economico sarà evidente in tutta la sua portata.
Non mi soffermo qui sul Recovery Fuffa e sul Mes.

 

Un’ultima chicca: lo sapevate che nessuno fino ad oggi ha isolato il Covid-19? In pratica i tamponi effettuati vengono fatti sulla base del fatto che si possa avere una parte di sequenza di uno dei virus Corona (ma non il Covid-19- Sars Cov2) di cui il nostro corpo è ospite abituale. Quindi quando risultate “positivi” vuol dire che hanno trovato una parte soltanto della catena dell’RNA (in 150millilitri di “surnatante“, ci sono circa 30miliardi di molecole simil-virali). In pratica vi dicono di essere “positivi” al Covid-19, mentre hanno semplicemente trovato una parte della catena di uno dei tanti Corona virus.
Per il momento non vi può che salvare l’uso della museruola, ehm… della mascherina, e la speranza che un vaccino salvifico (solo quello di Bill Gates, s’intende) potrà rendervi liberi. Da cosa non si è ben capito, visto che il virus muta in continuazione e che un vaccino per essere efficace deve essere testato minimo per due/tre anni. Ma tant’è, ve lo dice la Sciiiienzaaa. Quella con la “s” maiuscola, s’intende. Tipo OMS, per capirci.


Buon Covid a tutti. E che qualcuno ci aiuti (Dio, se siete credenti). E non dimenticate di salutarvi con la mano sul cuore, non con il gomito, incoscienti! (qui sotto troverete il modo corretto di salutarvi e relativa punizione se non lo farete bene. Ve lo metto così, per agevolarvi. Visto che non capite!)

 

 
 

 

 

 

Nemulisse

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