Al di là di finti assalti al Campidoglio (Cossiga insegna come ci si deve comportare in certi casi, per non parlare dei Servizi che entrano in scena in questi casi), quel che è successo e sta accadendo in queste ore negli USA è l’esatta fotografia di ciò che accade ovunque nel mondo oramai. Lì la gente che supporta Trump, ossia seppur inconsciamente una certa visione del mondo (non voglio nemmeno tornare sul fatto di come consideri il miliardario americano parte del sistema, seppure da preferire fra le due) è ancora potuta scendere in piazza. Questo è ancora permesso qui in Germania (non so ancora per quanto), mentre è palesemente proibito e stigmatizzato da noi in Italia, dove il gigantesco esperimento sociale ha ormai preso piede in modo irreversibile, anche grazie alla complicità del martellamento h24 dei media mainstream (praticamente tutti prezzolati). Il dissenso, oramai, è palesemente osteggiato in gran parte del mondo, supportato dalla finta emergenza della finta pandemia (non voglio nemmeno più tornare sulle cavolate del “negazionismo”, perché non è di quello che si tratta. Nessuno nega l’esistenza del virus né la sua maggiore capacità infettiva, bensì la sua presunta maggiore letalità rispetto ad altri virus, compresa la banale influenza stagionale, e la sua oramai incontestabile curabilità tramite normali e poco costosi farmaci, conosciuti da tempo). Finta pandemia anche perché al prossimo giro, se non verrà usato il Covid 19, sarà la volta del Covid 20, 21 o 22, o un’altra forma qualsiasi di minaccia sanitaria, attraverso la quale si è capito che si possono ottenere risultati di controllo totale a livello planetario di gran lunga più rapidi e convincenti dell’utilizzo delle bombe.
Ebbene, tale “spaccatura” in due, dove le forze messe in campo sono palesemente sproporzionate e sbilanciate a favore dei primi rispetto ai di gran lunga più numerosi secondi, è paradossalmente un segno di speranza. Ritengo infatti che la caduta oramai pressoché palese di questo “velo di Maya” posato fino ad oggi sulla realtà proprio per nasconderla, possa alla fine risvegliare almeno parte delle coscienze fino ad oggi sopite a suon di telefonini, propaganda e paghette (leggi redditi di cittadinanza et similari) distribuiti a gogò dalle élite al popolino sottomesso. Staremo a vedere se sarà più forte la propaganda di una narrazione che non regge più o la forza della fame di uno stomaco vuoto di cibo e di speranza.