La crisi, la mancanza di lavoro, la disoccupazione, il disagio sociale, la fame vera e propria: questo è il panorama comune a molte nazioni, in Europa più che altrove. Qui da noi la cosa risulta essere ancora più pesante perché unita ad una classe dirigente politica che si commenta da sé, con la propria impresentabilità, con la propria incompetenza, inadatti tutti, non solo Berlusconi (già l’Economist disse nel 2003 che era “inadatto” a guidare l’Europa in qualità di capo di Governo dell’Italia, all’epoca nazione alla guida del turno del semestre di presidenza della UE) a portare i propri concittadini fuori da una situazione che sembra essere senza sbocchi. Già! Sono mesi che insisto sul concetto di Europa, mettendo in evidenza aspetti “storici”, politici ed economici dell’Unione nata nel vecchio continente ed ho fatto questo per una ragione specifica, legata profondamente alla crisi che stiamo appunto vivendo quotidianamente. Εὐρώπη, questa bellissima fanciulla, una principessa addirittura, rapita dalle lontane coste del Libano dallo stesso Ζεύς non presenta oggi più quel bel volto del mito, anzi; direi che oggi è la causa “involontaria” di ciò che ci sta succedendo nella quotidianeità o meglio, è il modo in cui è stata concepita e viene supinamente accettata che sta alla base della maggior parte dei nostri problemi giornalieri. Il sogno di un’unione politica, di uno Spinelli prima o di un Mitterrand e un Kohl dopo, è naufragata sotto i diktat dei banchieri e finanzieri, molti dei quali di oltre oceano. In pratica s’è fatta un’unione monetaria, gestita da enti privati (le banche e la BCE), senza fare la cosa più importante, l’unione politica. Bene, cosa c’entra tutto questo con la crisi che attanaglia così tanta gente? Molto! Anzi, moltissimo. Non ci potrà mai essere ripresa economica in nessun Paese finché tutti gli sforzi fatti (tassazioni insopportabili, licenziamenti, tagli alle spese sociali, ecc.) sono tutti rivolti non al benessere dei cittadini che li sopportano, bensì al totale beneficio delle banche private, padrone della Banca Centrale Europea (ripeto, organismo privato e non pubblico come i più credono). “Bisogna risanare il debito pubblico!” è il mantra che ci si sente da più parti ripetere ogni giorno, mentre la gente muore letteralmente di fame in Italia e no (i nostri media, poco avvezzi alle cose non prontamente suggerite dalla classe politica dirigente ben poco s’interessano di mostrare il reale stato delle cose anche all’estero), e questo è l’obiettivo che tutti i politicanti da strapazzo, nostrani e no, si danno come prioritario una volta andati al potere. Non si capisce, o si finge di non capire, che non si potrà mai sanare l’economia dei Paesi dell’unione finché questi saranno tenuti sotto scacco dalle pretese finanziarie di un gruppo di oligarchi che si sono impadroniti, questi si con un vero e proprio golpe bianco, dei destini di milioni di cittadini europei. Mai mettere in discussione le sacre parole della troika, piuttosto che dei saggi personaggi di turno che vaticinano scenari d’apocalisse in caso di “non rispetto” della restituzione dei debiti, fatti contrarre ai singoli Stati dagli stessi che invocano tali disastri non si capisce bene a quale titolo coercitivo se non a quello della totale abdicazione del potere dalla Politica senza idee e talenti a loro totale favore, sennò… Già, sennò? Che cosa potrebbe accadere se tutti i Paesi europei, Germania in testa (ha colpe enormi in questo senso), decidessero di rivedere i canoni in base ai quali è condotta questa fanciulla sfiorita? Occorre ripensare l’Europa, a partire dalla sua unione politica, anche a conduzione tedesca (sono la cosidetta locomotiva europea, non lo si può negare in nessun modo), ma ovviamente bilanciata dagli altri Paesi, Italia e Francia per primi. Senza unione politica, con un ripensamento di una economia veramente su base statale e non privata, come l’attuale, ogni sforzo fatto sarà sempre inutile e la gente continuerà a soffrire nel quotidiano. Certamente tutti costoro che attualmente controllano più o meno direttamente la vita di così tante persone, faranno mosse atte a far vedere che una ripresa è possibile, tutt’è a rispettare le “regole” da loro imposte. E’ la tattica del bastone e la carota, finora applicata con totale successo. Sarebbe ora di toglierglielo questo bastone dalle mani ed iniziare ad usarlo contro di loro!