“Dove eravamo rimasti?”, questo l’incipit con il quale un indimenticabile e, forse, indimenticato giornalista e presentatore tornò in televisione dopo una lunga vicenda giudiziaria che lo vide, purtroppo per lui e per la giustizia italiana, senza colpa alcuna protagonista nelle patrie galere. Già, dove eravamo rimasti? Passato il lungo caldo dell’estate, ai primi freddi ed alle prime piogge la natura riprende vita e tornano a farsi vivi tutti gli esseri che s’erano “assopiti” sotto il sole accecante. Così anche nella società civile? A ben vedere tutto il resto del mondo non è poi così vero che s’è tutto congelato in questo periodo: le vicende siriane, israeliane, egiziane hanno continuato ad “attirare l’attenzione” dei media nostrani, così, distrattamente, per riempire i tg e le residue trasmissioni d’informazione sopravvissute al lungo inverno precedente. Poco invece hanno visto i titoli di testa le dimostrazioni che sono continuate negli Stati Uniti e in altre parti d’Europa, quali la Spagna, la Grecia e la Francia, per non parlare delle imponenti manifestazioni di protesta in Giappone contro la riapertura delle centrali atomiche da parte del Governo.
Se non fosse per la Rete, quell’internet dove si può trovare tutto ed il contrario di tutto, dove l’informazione, la contro informazione, la disinformazione pululano e riempiono le pagine dei più svariati siti, qui in Italia il sonno avrebbe preso il sopravvento, tra un film degli anni 60 ed un telefilm americano degli anni 70, eccezion fatta per le “terribili” notizie sullo spread che ci controlla da lontano. La Politica era andata in vacanza; e quando mai non lo è stata negli ultimi anni? Ora è tornata e tutti s’affannano a trovare la formula più adatta per presentarsi sul palcoscenico delle prossime elezioni politiche nostrane (a che servono non si capisce bene!) ed è un tourbillon di dichiarazioni di verginità e di lavaggi virginali nelle fresche acque dell’oblio tipico di questa nazione: sono tutti rappresentanti del nuovo che avanza, che prenderà saldamente le redini di questo disastrato Paese (disastrato per colpa di chi?) portandolo a vita nuova, verso un futuro roseo che ci farà uscire dalla Crisi, seppur fra le innegabili difficoltà! Che bel quadretto. Viene quasi da commuoversi, se non fosse che si sta guardando un canale che trasmette solo programmi taroccati e già andati in onda. Siccome però il senso di vuoto e di smarrimento che pervade le “menti pensanti” di questo Paese è più vivo che mai, ecco che allora dal cilindro s’affrettano tutti a tirar fuori l’idea geniale: continuare, dopo legittime elezioni, a far guidare la baracca dallo stesso manovratore che sa bene dove dirigerla, o meglio ancora, dove la sta portando con lucida programmazione. Nel frattempo si distrae l’opinione pubblica con polemiche di bassa lega nei confronti di quei magistrati che, dopo una vita passata a combattere la mafia e le varie mafie di questo Paese, non si rassegnano a rimanere nel mirino di coloro che probabilmente ne avranno già decretato la condanna a morte, cercando di “svegliare” le coscienze eternamente sopite di questo popolo pecorone, esortandolo a prendere il proprio destino in mano con l’unico strumento “legale” in suo possesso, cioé l’urna.
Non c’è che dire, l’autunno è alle porte, quello metereologico, ma quello della vita di questo Paese è già in stato avanzato di svolgimento e, apparentemente, nessuno se n’è accorto. Lo storico Huizinga nel 1919 pubblicò una sua oramai celeberrima opera, “l’autunno del Medioevo”: chissà un giorno chi scriverà e in che termini quello di questa stagione del mondo, forse un novello Shakespeare o un nuovo Steinbeck!