Nel suo Faust Zweiter Teil J. W. Goethe ci descrive, come solo i grandi sanno fare, l’aspirazione umana, rappresentata da un ormai anziano Faust, all’infinito. Sarà la sua dannazione, perché Mefistofele lo farà morire per conservargli questo “attimo di felicità” e reclamare così la sua anima. Bene, ci sono momenti della nostra vita in cui pagheremmo volentieri con la nostra stessa anima per poter fermare il tempo, per aspirare a vedere un futuro migliore, per aspirare a vedere realizzata la felicità, ma come si sa, la felicità non è di questo mondo. Come biasimare allora chi decide di fermare il tempo per serbare per sempre il momento in cui si è stati felici?

Donami destino la tua faccia  più bella,                                                    

Portami davanti al cammino infinito,
Fammi ascoltare la voce di un dio:
Di me non rimane che il corpo di un uomo.
Non m’importa di ciò che il mondo ha creduto,
Ho vissuto momenti di gioia completa,
Mi rimane l’illusione che l’avrei fermata,
Non voglio restare sconfitto e deriso.
Son pochi coloro che mi sapranno capire.
Di loro è l’amore ch’ho saputo donare.
Nemulisse

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