In una nota trasmissione televisiva della mattina, dove in genere giornalisti, politici ed “esperti” dibattono sui soliti argomenti di tutti i giorni, quest’oggi il senatore del Pdl, Mario Baldassarri, vice ministro alle Finanze del governo Berlusconi, ha criticato la “farsa” del blitz di Cortina e Portofino, sostenendo giustamente che si tratta di propaganda. Ha poi giustamente ricordato come per combattere l’evasione fiscale sia necessario, essendocene già gli strumenti che lui stesso ha visto crescere nel corso degli ultimi due decenni, incrociare le banche dati dei pubblici registri nazionali che, a suo stesso dire, sono fra i migliori in Europa se non nel mondo. “Ma che belle parole!” avrebbe detto l’ex presentatore Rispoli. Già, perché il bravo senatore Baldassarri si dimentica, e si sono dimenticati gli altri ospiti in studio, in primis il giornalista che conduceva il dibattito Andrea Pancani, che in quanto uno dei maggiori esponenti politici, per giunta con incarichi strettamente connessi alle questioni economico-fiscali del Paese, avrebbe potuto, anziché dare le buone ricette della brava massaia ora, applicare ieri, quando aveva incarichi di responsabilità di guida del Paese, i principi sbandierati come ovvii per chiunque. Il problema italiano è un’ipocrisia di fondo che pervade tutti gli ambienti, da quello politico a quello imprenditoriale, da quello culturale a quello produttivo a cui sembra non esserci rimedio alcuno. Si è ormai perduta la capacità d’indignarsi, di richiamare le persone alle proprie responsabilità in ogni campo della società. Questo forse perché la dignità è andata perduta: l’ha perduta una società come la nostra, in particolare quella italiana. Tutto è normale oramai, tutto è permesso. Il senso del peccato in senso religioso è caduto come tabù perfino per i credenti, il che vuol dire che il “senso del limite” non fa più parte dell’orizzonte culturale, neanche per chi non crede. I valori, dei quali più di una volta ho parlato in questo blog, sono invece quelle basi fondanti di una società civile di cui la moderna vita che conduciamo sembra essersi dimenticata, bollandoli come retrò, come cose d’altri tempi, come cose dal sapore ottocentesco. In realtà non è così: sono valori che vengono da molto più lontano nel tempo, sono valori che hanno reso la nostra una delle maggiori civiltà del mondo. Bisognerebbe recuperarli, è necessario farlo, altrimenti il futuro sarà il vero medioevo oscuro di un’umanità che non si accorge di dove sta andando.
Nemulisse

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