Brexit: un nuovo inizio o una fine pilotata?
Ed alla fine l’impensabile è accaduto. La Gran Bretagna se n’è andata dall’Europa Unita. Era ora, direbbero alcuni, me incluso. Ora tutto sta a vedere se questo storico risultato sia effettivamente “genuino” oppure, come potrebbe anche essere, qualcosa di pilotato al contrario. Quel che intendo è che ci potrebbe essere stata una volontà da parte di una fetta di quei poteri forti, dei quali ho già più volte parlato, di voler “mollare l’osso” per mettere (a parer loro) l’Europa ancor più in difficoltà per l’instabilità, finanziaria e politica.
A questo punto l’altra parte deve darsi da fare, e non poco, se si vuole fare finalmente l’Europa Unita. Anzi, dovrebbe uscire anche la Polonia, altra palla al piede dell’Unione. Bisognerebbe, al contrario, contenere le tendenze separatiste in Francia. La Le Pen va combattuta. La Francia è in Europa, è parte integrante dell’Europa, non è la Gran Bretagna, longa mano degli Usa nelle Istituzioni europee.
Comunque il quadro rimane preoccupante: in Italia hanno permesso al M5Stelle di vincere le elezioni comunali in città importanti, prodromo ad una guida politica nazionale. Il che non è del tutto un buon segno. Partendo dal presupposto che qualunque cosa accada a livello nazionale in Italia accade perché lo si vuole altrove, questo potrebbe voler dire che o il M5Stelle è stato già inglobato dai poteri forti, oppure gli permetteranno di governare per un perido di maggior stabilità nel nostro Paese semidistrutto. Tipo Democrazia Cristiana subito dopo la guerra.
Staremo a vedere. Come staremo a vedere se ci saranno residui di politica in Europa, capaci questa volta, cogliendo questa occasione (magarti con qualche spinta da chi sa come stanno effettivamente le cose), di spingere il vecchio contintente verso la sola cosa che lo può salvare: l’unione politca effettiva.