Una domanda non ci si fa nel nostro bel Paese dei balocchi: come mai solo adesso la storia della Mafia a Roma è venuta fuori? Perché proprio ora? Di come funzionassero le cose si sapeva già da tempo. Semplicemente non si faceva nulla. Già nel 2012 sull’espresso era uscita l’inchiesta di Lirio Abbate, poi è stata la volta di Report nel 2013 con “Romanzo capitale”, inchiesta aggiornata nei giorni scorsi con gli ultimi avvenimenti. Dunque si sapeva già da molto tempo. Se non tutto, molto.
All’improvviso sono saltate fuori intercettazioni ambientali, testimonianze, prove di ogni genere. Nomi, molti nomi di gente collusa che sguazzavano in questo guano da moltissimo tempo. Ripeto, tutti sapevano, almeno in certi ambienti (da quello della politica, a quello dello spettacolo, a quello imprenditoriale), ma non si faceva nulla. Persino parti delle forze dell’ordine erano al servizio della squadra di malaffare.
E dunque? Perché si è deciso di scoperchiare la pentola? A qualcuno è stato pestato un piede? A qualcuno non è stato dato quanto stabilito?
Personalmente non credo che il motivo sia questo, bensì molto peggio. Quel che credo è che in ben più alte sfere s’è deciso che per tenere buono il “popolino”, visto l’alto tasso di malcontento in cui anche in Italia si è giunti e che peggiora giorno dopo giorno per la situazione economica disastrosa, s’è deciso di “distrarre” l’attenzione dando in pasto alle “belve” qualcosa d’addentare, per tenerle buone. Almeno per un po’. Poi ci sono le solite stupidaggini, tipo quale sia il sommo pontefice da sostituire al Capo dello Stato o la legge elettorale (che tanto non serve a niente comunque) che occorre adottare. I boss che imitano la Mafia siciliana (quella seria, per intenderci), sono solo l’ennesimo piccolo pesce che a noi, comuni mortali, sembra enorme. In realtà sono solo un diversivo che è stato volutamente lasciato prosperare negli anni passati proprio perché creasse una situazione di disagio generale, e che comunque poteva sempre tornare “buono” nel momento del bisogno in un modo o nell’altro. Questo momento è arrivato e il “buono” non è stato certamente a vantaggio di questi quattro personaggi di malaffare che pensavano di essere impuniti grazie alle loro “doti” di grandi strateghi del male. Chissà come se la staranno ridendo sotto i baffi reparti dei servizi segreti ed alte sfere del comando, da cui questi avvenimenti sono manovrati! Ma ovviamente io sono un po’ fantasioso, pazzo e pure un po’ complottista; come sempre.