Niente di nuovo sotto il Sole, purtroppo. Già perché l’Italia era e deve continuare ad essere la schiava perenne dei voleri altrui, così come si merita d’altronde. Luigi Pintor, storico e memorabile fondatore del Manifesto, ebbe una volta a scrivere “non moriremo democristiani”. Si sbagliava, purtroppo. Si sbagliava non solo perché i democristiani non sono mai morti in Italia, bensì si sono diffusi, ma soprattutto perché altri vogliono che sia così, come ha ben espresso quel bel personaggio del “venerabile” gran maestro Licio Gelli pochi giorni fa in un’intervista al Fatto quotidiano. I riferimenti a Renzi sono del tutto voluti. Ci sarebbe inoltre da chiedersi come abbia fatto parecchio tempo fa a “vaticinare” che una sua eventuale guida del PD avrebbe dato al partito un 40% di voti e che al contrario una guida dell’allora segretario Bersani non avrebbe prodotto più del 25%, cosa che puntualmente avvenne alle politiche. Come diceva un predecessore illustre dello stesso partito di Renzi, Andreotti, uomo sicuramente di ben altra statura politica, a pensar male è peccato, ma spesso ci s’indovina.
Guarda caso gli unici due Paesi in cui le cose sono rimaste come prima sono stati proprio la Germania e l’Italia. La Germania a guida dell’ottusa Cancelliera Merkel (ho in altre parti criticato la politica a dir poco miope del primo ministro tedesco) e con cani da guardia dell’andazzo economico attuale del calibro di Wolfgang Schäuble, Ministro delle Finanze del Governo tedesco. L’Italia, neanche a dirlo, guidata da un parroco di campagnia, sponsorizzato dai Poteri che guidano attualmente l’Europa, accompagnato da una masnada di giovani inetti. Non c’è che dire un bel quadretto. Tutto questo mentre in Europa, ovviamente, la protesta monta ed i partiti euroscettici trionfano in Francia, Gran Bretagna ed Austria. I socialisti perdono seggi e molto probabilmente arriveranno ad una Große Koalition proprio con il PPE della Merkel. La sinistra ha avuto un buon risultato in Grecia con Syriza il partito guidato da A. Tsipras, ma in Italia la lista con il suo nome, molto probabilmente confluirà nei Socialisti, buona grazia di Vendola (la versione di “sinistra” di vendi fuffa, quella di destra è ovviamente Renzi visto che Berlusconi è praticamente deceduto). Tralascio l’analisi dei partiti conservatori europei, quale quello polacco PO.
Ovviamente i “Mercati” hanno premiato il voto italiano e lo spread è miracolosamente rimasto su livelli accettabili. Guarda caso. Non scordiamoci che fra pochissimo ci sarà il semestre europeo a guida italiana e per guidare bene ci vogliono buoni “auspici”.
Quindi tutto cambia per nulla cambiare, come al solito. Un’Europa sconfitta su tutta la linea: partiti neofascisti e neonazisti, come nelle più classiche delle iconografie dei periodi di crisi economiche fortissime, da una parte; partiti politici di “sinistra” senza idee e forze nel migliore dei casi, complici nel peggiore dei Poteri forti che fin qui hanno comandato nella politica e nell’economia nel vecchio continente e, per finire, gli stessi che comandavano prima che si scambieranno solamente le poltrone. Povera Europa, poveri tutti noi!

Nemulisse

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