The persistence of the presence

The persistence of the presence

All those our yesterdays are gone
Nobody is still here to preserve our past
Our presence neither
Will be another day for the regrets
Maybe tomorrow, maybe never more
Only memory will be our witness
It’s a long time thinking to the future
For who hasn’t a past to remind
This is the time of people like me!

Salvator Dalì – La persistencia de la memoria

Il dito e la Luna

Il dito e la Luna

La miopia di un popolo la si misura anche dal “fiato corto” dei suoi esponenti politici e noi, eredi di Gaio Giulio Cesare e Camillo Benso conte di Cavour, siamo esponenti di picco nell’orbe terraqueo nel non vedere più in là del nostro naso, peraltro molto corto. A cosa mi riferisco? In questo caso al tentativo dei sommi pontefici del partito di servizio dello chansonnier di Arcore e del PD-L di largo del Nazareno (ex botteghe oscure, per capirci meglio), di togliere di mezzo il Movimento 5 stelle con proposte di legge riesumate ad hoc quali idee geniali. Già, è proprio la mancanza di idee che spinge una casta di inetti ad attaccarsi a piccoli escamotage di second’ordine, quale la proposta di legge riesumata come una salma da quel genio pseudomafioso della Finocchiaro, appoggiata da tutti gli altri inetti che siedono sui banchi di Montecitorio. Un trasteverino direbbe probabilmente che si stanno “attaccando al fumo della pippa!” (si attaccano ad una flebile speranza, per chi non è di Roma). Sono come coloro che guardano il dito e non la Luna che viene indicata, ma quel che è più grave è che tutti seguono l’onda, facendone un caso nazionale e spostando l’attenzione dai veri problemi del Paese e dall’incapacità di chi lancia questi anatemi inutili a risolverli, pur stando al Governo tanto voluto (che non si faceva per colpa del Movimento 5 stelle) e che non mi sembra stia concludendo un bel nulla ora che c’è, anzi! Bene, il Movimento è finanziato dal Blog di Grillo e Casaleggio? E chi se ne importa, no? Qual’è il problema? Il fatto che siano gli unici ad aver rinunciato al finanziamento pubblico dei partiti? O forse i finanziamenti ricevuti da sempre dal vecchio PCI da parte dell’ex blocco Sovietico o quelli tutt’ora ricevuti dal partito del buon samaritano di Arcore da parte dello stesso sono una cosa diversa? Si addita la politica degli “scontrini” come una vergogna, ma rispetto a cosa? Ci sono forse state idee rivoluzionarie da parte di chi attualmente sta al Governo che giustifichino la critica fatta a chi finora (i “grillini”) ha proposto cose concrete che loro (PDL e PD-L) non saranno mai disposti a fare per non perdere potere e privilegi? Di cosa stiamo esattamente parlando ora in Italia? Di niente! Come al solito! Si è chiesto un Governo come fosse ossigeno perché sennò sarebbe stato un disastro e non si sarebbero potute fare “tante cose buone e concrete”, ed il risultato qual è? Lo spostamento dell’Imu a settembre! (preparatevi a pagare più tasse comunali nel frattempo). Il fiato corto degli atleti della domenica appanna la mente di chi guarda lo spettacolo in silenzio, come al solito purtroppo!
Una fanciulla sfigurata

Una fanciulla sfigurata

La crisi, la mancanza di lavoro, la disoccupazione, il disagio sociale, la fame vera e propria: questo è il panorama comune a molte nazioni, in Europa più che altrove. Qui da noi la cosa risulta essere ancora più pesante perché unita ad una classe dirigente politica che si commenta da sé, con la propria impresentabilità, con la propria incompetenza, inadatti tutti, non solo Berlusconi (già l’Economist disse nel 2003 che era “inadatto” a guidare l’Europa in qualità di capo di Governo dell’Italia, all’epoca nazione alla guida del turno del semestre di presidenza della UE) a portare i propri concittadini fuori da una situazione che sembra essere senza sbocchi. Già! Sono mesi che insisto sul concetto di Europa, mettendo in evidenza aspetti “storici”, politici ed economici dell’Unione nata nel vecchio continente ed ho fatto questo per una ragione specifica, legata profondamente alla crisi che stiamo appunto vivendo quotidianamente. Εὐρώπη, questa bellissima fanciulla, una principessa addirittura, rapita dalle lontane coste del Libano dallo stesso Ζεύς non presenta oggi più quel bel volto del mito, anzi; direi che oggi è la causa “involontaria” di ciò che ci sta succedendo nella quotidianeità o meglio, è il modo in cui è stata concepita e viene supinamente accettata che sta alla base della maggior parte dei nostri problemi giornalieri. Il sogno di un’unione politica, di uno Spinelli prima o di un Mitterrand e un Kohl dopo, è naufragata sotto i diktat dei banchieri e finanzieri, molti dei quali di oltre oceano. In pratica s’è fatta un’unione monetaria, gestita da enti privati (le banche e la BCE), senza fare la cosa più importante, l’unione politica. Bene, cosa c’entra tutto questo con la crisi che attanaglia così tanta gente? Molto! Anzi, moltissimo. Non ci potrà mai essere ripresa economica in nessun Paese finché tutti gli sforzi fatti (tassazioni insopportabili, licenziamenti, tagli alle spese sociali, ecc.) sono tutti rivolti non al benessere dei cittadini che li sopportano, bensì al totale beneficio delle banche private, padrone della Banca Centrale Europea (ripeto, organismo privato e non pubblico come i più credono). “Bisogna risanare il debito pubblico!” è il mantra che ci si sente da più parti ripetere ogni giorno, mentre la gente muore letteralmente di fame in Italia e no (i nostri media, poco avvezzi alle cose non prontamente suggerite dalla classe politica dirigente ben poco s’interessano di mostrare il reale stato delle cose anche all’estero), e questo è l’obiettivo che tutti i politicanti da strapazzo, nostrani e no, si danno come prioritario una volta andati al potere. Non si capisce, o si finge di non capire, che non si potrà mai sanare l’economia dei Paesi dell’unione finché questi saranno tenuti sotto scacco dalle pretese finanziarie di un gruppo di oligarchi che si sono impadroniti, questi si con un vero e proprio golpe bianco, dei destini di milioni di cittadini europei. Mai mettere in discussione le sacre parole della troika, piuttosto che dei saggi personaggi di turno che vaticinano scenari d’apocalisse in caso di “non rispetto” della restituzione dei debiti, fatti contrarre ai singoli Stati dagli stessi che invocano tali disastri non si capisce bene a quale titolo coercitivo se non a quello della totale abdicazione del potere dalla Politica senza idee e talenti a loro totale favore, sennò… Già, sennò? Che cosa potrebbe accadere se tutti i Paesi europei, Germania in testa (ha colpe enormi in questo senso), decidessero di rivedere i canoni in base ai quali è condotta questa fanciulla sfiorita? Occorre ripensare l’Europa, a partire dalla sua unione politica, anche a conduzione tedesca (sono la cosidetta locomotiva europea, non lo si può negare in nessun modo), ma ovviamente bilanciata dagli altri Paesi, Italia e Francia per primi. Senza unione politica, con un ripensamento di una economia veramente su base statale e non privata, come l’attuale, ogni sforzo fatto sarà sempre inutile e la gente continuerà a soffrire nel quotidiano. Certamente tutti costoro che attualmente controllano più o meno direttamente la vita di così tante persone, faranno mosse atte a far vedere che una ripresa è possibile, tutt’è a rispettare le “regole” da loro imposte. E’ la tattica del bastone e la carota, finora applicata con totale successo. Sarebbe ora di toglierglielo questo bastone dalle mani ed iniziare ad usarlo contro di loro!



Il Mes è iniziato, venite in pace!

Il Mes è iniziato, venite in pace!

Analizzando l’informazione, o meglio come si sarebbe chiamata in altri tempi e riferita ad altri Paesi, la disinformatia, del nostro piccolo Paese da provincia del mondo, non si vede traccia di argomenti interessanti per il futuro di tutti noi cittadini, ma che sicuramente non farebbero ascolti televisivi o permetterebbero di vendere qualche copia di giornale in più, come qualche argomento di pruderie legato a qualche scandaluccio di questo o quel cosiddetto Vip, piuttosto che alle infinite vicende processuali di uno dei tanti casi irrisolti d’omicidio o all’ennesimo capitolo delle pagliacciate della politichetta nostrana.
Mi rendo pur conto che trattare argomenti differenti indurrebbe al sonno i più, soprattutto perché quasi nessuno s’è preso la briga di parlare di cose quali il MES in termini semplici, facilmente assimilabili dalla maggior parte della popolazione. In effetti basterebbe spiegare cos’è il MES (Meccanismo Europeo di Stabiltà), meglio conosciuto in Europa come ESM (European Stability Mechanism), dicendo che assieme al Fiscal Compact (altro meccanismo perverso che prevede il pareggio di bilancio, fatto mettere in Costituzione dal buon Mario Monti con l’avallo di re Giorgio I Napolitano) è una vera e propria tegola messa dalla istituzioni finanziarie internazionali sulle teste di tutti noi europei, con buona pace di tutti gli sforzi fatti per poter uscire dalla disastrosa situazione economica in cui versa il nostro continente.
Cos’è in buona sostanza il MES? E’ un fondo istituito dall’Unione Europea per “supplire” alle necessità economiche degli stati di cui ne fanno parte (i 17 Paesi membri dell’eurozona) attraverso un preventivo finanziamento obbligatorio (l’Italia è tenuta a versare circa il 17% della quota totale, pari a circa 125 miliardi di euro) che ammonta ad un totale di circa 700 miliardi di euro. Fin qui si direbbe che non c’è niente di male, anzi! Piccolo particolare però è dato dal fatto che l’eventuale somma data in prestito dal fondo ad uno dei Paesi membri richiede interessi oltre alla cifra prestata a fronte dei quali si richiedono in garanzia beni dello Stato che ne ha fatta richiesta. Per non parlare del fatto che la restituzione del prestito può essere richiesta in qualsiasi momento con un termine massimo di scadenza di 7 giorni, termine oltre il quale lo Stato verrà sottoposto ad imprecisate sanzioni economiche e non. I membri del MES non sono giuridicamente perseguibili da nessuna legislazione dei Paesi membri dell’Unione e non possono rispondere davanti ad alcun tribunale per le azioni da loro intraprese nello svolgimento del loro “compito”. Insomma una dittatura rivestita dalla livrea dell’Unione Europea.
Un’ultima considerazione: la gente si chiede in Italia del perché ci sia la crisi economica, che poi porta con sé quella sociale e tutti i malesseri a questa associati (suicidi, fallimenti, povertà); compito degli organi d’informazione, se ve ne fossero di degni di questo nome, dovrebbe essere quello di far capire che l’origine dei mali che ciascuno vive sulla propria pelle viene da decisioni che vengono fatte passare per “normali” da personaggi messi ai posti di comando proprio da chi ha tutto l’interesse a far comuniacare solo certi tipi d’informazione, ovviamente tendente a confermare la propria strategia e denigratoria nei confronti delle voci di dissenso. Dunque, visto che tranne poche lodevoli eccezioni, almeno in Italia, non c’è questo costume alla critica, la Rete dovrebbe servire a questo scopo oltre che a mettere le foto dei compleanni sui social media o manifestare il proprio dissenso con un semplice “mi piace” a qualche post, magari anche banale, sull’avvenimento locale del giorno.
Per chi volesse approfondire: link.

Better one day as a lion than a hundred as a sheep!

Better one day as a lion than a hundred as a sheep!

The history of Italy is one of the oldest of the ancient continent, and along with Greece, Italy gave the biggest contribution for the basis of modern culture. Infact Greece gave the Philosophy to the world and Italy gave the Roman law. The heritage of the ancient world had been taken by the Church, or rather, as the great belgian historian H. Pirenne wrote in one of his masterpieces “History of Europe: from the end of the Roman world in the west to the beginnings of the western states”, by the Church as heir of the values of the Roman Empire, handed down by the Monks who wrote in the monasteries all the ancient knoledge, during all the period of the Middle Age. So we can say that the real monarchy in Italy has been represented by the Government of the Church meanwhile, the rest of Europe saw the birth of great Monarchies in Spain, in France, in Great Britain. This fact is very important to explain why italian people seem to be so impenetrable to the events that change their life so strongly day by day.

The nature of italian people is a mixture of quiet acceptance and carelessness. It is a peculiar sign of a population who have seen too many masters and lords, most of whom had been rallied by the Pope himself for saving his Kingdom. The last and serious attempt to unify Italy under one reign and under one Low after the Roman Empire was made by Longobards, until Pope Hadrian called Charlemagne against Desiderius, King of Longobards, and his son Adelchis. That was the last attempt of indipendence from the power of Church in Italy and the beginning of the invasion of foreigner troups until the 19° century… and later…! The other European countries started to consider our country like a battle field where to play their war games, with regardless manners and disregard, until the famous frase of Klemens von Metternich who said “Italien ist ein geographischer Begriff”, that means that Italy was just an geografical expression.
So Italy has ever been divided by the Church into a wide range of little States for mantaining its own power. Too many heads for thinking means too many rules but also many ideas this is one of the main reason why in Italy there was the period of Renaissance, that has seen so many fields of knowledge. This won’t be a justification of the indolence of italian people, but just an attempt to find an historical reason why we are less united fighting the injustice and against who want make us slaves in such a way. On the other hand we still are under the power of Church, although we should be an indipendent state, with an indipendent Law and rules. Looking to our life it is clear that it isn’t so, unfortunately!

This probably caused the Italian way to not care about the events of common life more than the private ones. It is more important for italian people to take care of their own business rather than that the welfare state. This in my opinion the main reason why we have a such political situation right now! Unfortunately it is into the DNA of italian people to not rebel against mastership and I say with sadness that we deserve it. Better one day as a lion than a hundred as a sheep!
Il mestiere delle armi, spuntate!

Il mestiere delle armi, spuntate!

Nel bel film di Ermanno Olmi si narravano le vicende degli ultimi giorni di vita di Giovanni de’ Medici,  meglio conosciuto come Giovanni dalle bande nere;  ultimi giorni a parte il quadro politico dell’Italietta asfittica vede protagonisti tutta una serie di mestieranti della politica degni di un romanzo d’appendice. Mercenari appunto che credono, nella loro profonda ignoranza (nel senso letterale del termine), di fare loro la storia di questo Paese, non avendo il minimo sentore di ciò che sempre è accaduto attorno alle vicende politiche e sociali italiane,  pensando, al contrario,  di essere gli artefici di alcunché. Almeno in passato il nostro quadro politico vedeva sì, in molti casi, politici asserviti a poteri esteri, ma almeno quella di allora era una classe politica preparata,  fatta di professionisti e non mestieranti di bassa lega, come quella attuale.  Accadeva anche in passato che ci fossero giochi politici “sporchi”, ma, da persone intelligenti e preparate, i politici di allora si servivano sì di sodali ed affiliati al proprio schieramento politico da mettere nei posti di comando dei vari settori imprenditoriali pubblici e non, ma sicuramente con il criterio di essere persone competenti,  in modo tale da fare il proprio interesse e quello comune nel contempo.  Era una sorta d’imperativo categorico della classe politica di allora,  quella democristiana e comunista in particolare.  Oggi invece i nani che invadono le istituzioni,  nell’ingordigia del potere,  economico più che politico,  hanno distribuito cariche a pioggia ai loro amici e parenti, ovviamente senza competenza alcuna, allontanandosi così dalla strada di coloro di cui sono gli “eredi”. Mezze calzette intellettuali dall’intelligenza di un criceto,  senza voler offendere i criceti,  ovviamente.
 
Annunciazione, annunciazione!

Annunciazione, annunciazione!

Mi scuso preventivamente con la Smorfia:
“Annunciazione, annunciazione: tu, Enrì, Enrì, fai il Governo di salvazione, Giorgino t’ha dato la buona notizia. Annunciazione, annunciazione!”
Ed eccolo, è nato! L’erede tanto atteso, l’Unto del signore dei tranelli, il primo Governo Letta “il nipote” (in Italia occorre specificare visto l’alto numero di aziende a conduzione familiare presenti a tutti i livelli in tutte le cariche pubbliche e private). Ha visto la luce dopo un brevissimo travaglio e ne ha dato ieri l’annuncio felice il papà, con viva e vibrante soddisfazione da parte del nonno, re Giorgio I. Ora che l’erede tanto atteso è venuto al mondo, un po’ prematuro povera creatura, ma ci sono le incubatrici al giorno d’oggi, per fortuna, avrà da lavorare sodo per fare in un brevissimo periodo, tutto quello che la famiglia degenere da cui proviene non ha fatto negli ultimi, diciamo, trent’anni, ma si sa, spesso le colpe dei padri ricadono sui figli. Il solo problemino che intravedo all’orizzonte, però, è che al di là di qualche new entry estranea alla politica definita in senso stretto, le facce che dovrebbero risolvere i soliti problemi di sempre sono le stesse che, un po’ più defilate, facevano parte della grande famiglia dei parlamentari italiani di prima di questo parto risolutore. Già, il Parlamento italiano lo si potrebbe vedere come una famiglia “allargata”, come quelle che facevano “scandalo” una volta, alla De Sica per capirci, dove il grande regista ed attore si “doveva” dividere i pranzi e le cene delle festività fra due famiglie parallele, cercando di fare il “buon padre” di famiglia in entrambi i casi. Ecco, il buon Letta nipote è la nuova figura di padre dell’Italia moderna, dove tutti sono un po’ parenti ed amici degli altri, quelli che una volta sarebbero stati nemici acerrimi o quantomeno avversari, dello schieramento opposto per capirci meglio. Oggi no, non è più così, perché i tempi sono cambiati e noi italiani, che non siamo secondi a nessuno, ci portiamo avanti nei costumi anche nel panorama politico. Così abbiamo un giovane ministro donna (cosa sicuramente degna di lode) alle politiche agricole (e qui la battuta sarebbe fin troppo facile, per cui mi astengo) che è moglie di un altrettanto giovane esponente della parte politica “avversa”, quantomeno quella che avrebbe dovuto avere idee politiche e sociali radicalmente opposte alle sue, ma si sa, già Moro c’aveva insegnato che esistono le “convergenze parallele”, pertanto i problemi di lavoro non li porteranno a casa nel letto, come è giusto che sia in una bella famiglia italiana degna di questo nome. Poi ci sarebbero altri casi degni di nota, quale quello del neo ministro della Salute che non è nemmeno laureata in un Paese dove, giustamente, si richiede la laurea anche alle infermiere (sia chiaro che il demerito non è quello del non essere laureati, anche se non guasterebbe nell’epoca moderna avere rappresentanti in un Governo che abbiano qualche cognizione in materie specifiche che vadano al di là della conoscenza della gramatica e dell’aritmetica). Il demerito in questo caso è legato alle competenze specifiche nel campo, ma magari mi sbaglio, magari si scoprirà che il padre o la madre del neo Ministro siano noti chirurghi di fama internazionale o che abbia prestato la sua opera da più giovane come crocerossina volontaria. Sugli altri componenti ci sarebbe tantissimo da dire, ma sarebbe ripetere lo stesso salmo domenicale.
Comunque è appena nato, devo essere più riflessivo e lasciargli fare i primi vagiti in santa pace, magari mi sbaglio e scoprirò, piacevolemente, che anche il neo-nato diventerà uno splendido/a ragazzo/a (il sesso è incerto in tempi di pari opportunità!).
Habemus Papam

Habemus Papam

Habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Sanctae Romanae Republicae Papam Napolitano!
Et voilà signori, ecco a voi il capolavoro uscito, come novella Atena dalla testa di Zeus, dalla mente malata di chi non sa più come perpetuare il proprio di potere, cioé i “nostri” parlamentari. Erano giorni che il “filosofo” Massimo Cacciari, come un mantra, continuava a ripetere in tutte le trasmissioni televisive e sui giornali che, come un futuro ineluttabile, la nostra fosse una Repubblica “destinata” al presidenzialismo (e dietro a lui anche altri ci sono “cascati”). Quale migliore occasione, dunque, che quella in cui bisogna partorire uno sgorbio che permetta di togliersi dall’impasse dei nostri partitucoli di provincia, pieni di gentucola senza idee e carisma? E così il capolavoro è servito, ed è pronta la strada, anzi l’autostrada direi, verso la pseudodittatura di un Presidente padre-padrone, perché di questo in Italia si tratterebbe giacché siamo ben lontani dai fulgidi esempi portati come specchietto per le allodole, cioé gli elettori, da tutti questi servi del potere nostrano, quali la Francia, Paese dalla liberalità ben più consolidata della nostra e ben più avvezzo alla democrazia (tant’é che non ha esitato a tagliare la testa al proprio di re per crearla!), e, dicevo, siamo pronti per “l’uomo forte”, sempre piaciuto nei confini nostrani.
Tutto questo per non parlare del fatto che ora, sua maestà Giorgio I, avrà gioco facile a proporre-imporre un Governo guidato da gente come Amato o Letta (sarà un caso che siano tutti ex sodali del buon Craxi e buoni amici dello spaventapasseri Berlusconi?). Anche un Monti bis non è da escludere, purtroppo. Una vera schifezza insomma!
Un sentito grazie, fra gli altri, per questa invidiabile situazione lo si deve senz’altro a tutti coloro i quali, e sono tanti, alle scorse elezioni, credendo ancora che Babbo Natale esiste, hanno dato il loro voto a quello che pensano ancora essere un partito di “sinistra” come il PD, con la banalissima o quantomeno superficiale motivazione che, altrimenti, il Paese sarebbe andato in mano di nuovo a Berlusconi (lo specchietto per le allodole messo lì dal potere che vuole perpetuare se stesso). Ve lo meritate Berlusconi (che tra l’altro non si è mai nascosto per quello che è, al contrario della cosiddetta sinistra che, a parole, ha sempre sostenuto di combatterlo e che nei fatti lo ha sempre sostenuto e appoggiato in tutte le leggi che si è voluto creare in più di 20 anni, mantandosi di una presunta superiorità morale che i figliastri dei vecchi comunisti, come Berlinguer, non hanno mai avuta, anzi!) e vi meritate l’Italia che abbiamo davanti agli occhi! Quegli stessi occhi che, colpevolmente, non avete aperti, se non altro negli ultimi anni, quando l’andazzo verso cui stava precipitando questo povero Paese ai confini socio-culturali del mondo, era ben evidente. Come ha ben detto un giornalista certamente a me molto lontano per idee e tendenze politiche, Pietrangelo Buttafuoco, l’Italia è un Paese dove c’è una “destra” che ha un popolo senza una classe politica ed una “sinistra” che ha una classe politica senza popolo. Quel che rimane è un disastro pieno di macerie. Tutto il fumo negli occhi buttato da questa accolita di corrotti e corruttori, additando chi, come i deputati ed i senatori del neonato Movimento 5 stelle, è entrato solo ora in Parlamento come la causa dei mali di questo ahimé morto Paese, è stato un valido contributo a rendere ancor più cieco un elettorato di destra e di sinistra che non sa più ritrovare i propri punti di riferimento di un tempo e, in questo bel panorama, le Erinni del mondo finanziario stanno appollaiate a godersi lo spettacolo, ben sapendo che tutto ciò non potrà che giocare a loro favore, ora più che mai. Auguri a tutti, ce n’é veramente bisogno!
Theme: Overlay by Kaira
Everybody lies