Ubi populus habet domicilium, libertas est

Ubi populus habet domicilium, libertas est

“…et talis est quaeque res publica, qualis eius aut natura aut voluntas qui illam regit. itaque nulla alia in civitate, nisi in qua populi potestas summa est, ullum domicilium libertas habet; qua quidem certe nihil potest esse dulcius, et quae si aequa non est ne libertas quidem est. qui autem aequa potest esse, omitto dicere in regno, ubi ne obscura quidem est aut dubia servitus, sed in istis civitatibus in quibus verbo sunt liberi omnes? ferunt enim suffragia, mandant inperia magistratus, ambiuntur, rogantur, sed ea dant [magis] quae etiamsi nolint danda sint, et quae ipsi non habent unde ali petunt; sunt enim expertes imperii, consilii publici, iudicii delectorum iudicum, quae familiarum vetustatibus aut pecuniis ponderantur.”
Cicero, De re publica, I, XXXI

“…ogni costituzione politica risente dell’indole e della volontà di chi detiene il potere. Pertanto, solo in quello stato in cui il popolo ha il sommo potere, sussiste la vera libertà, di cui non v’è bene più prezioso; e che neppure può chiamarsi libertà, se non comporta una assoluta uguaglianza di diritti. Ma come può esservi assoluta uguaglianza, non dico nelle monarchie, dove i cittadini sono in condizione manifesta di servitù, ma in quei regimi repubblicani dove a parole sono tutti liberi? Il popolo infatti partecipa alle votazioni, assegna i comandi militari e le magistrature, ed è per questo sollecitato dai candidati e pregato a votare per essi. Ma si limita piuttosto a conferire quei poteri, che sarebbe ugualmente costretto a conferire, anche se non volesse, e solo formalmente è richiesto di quanto egli stesso, in realtà, non possiede. Non può infatti ottenere cariche militari, non prende parte alle deliberazioni pubbliche, è privo del potere giudiziario, che è affidato a giudici scelti, peiché il potere effettivo è retaggio e privilegio di famiglie aristocratiche o ricche.”
Cicerone, Dello stato, I, XXXI 
“Why, as to that, the value of each form of government must be measured, partly by its own nature, partly by the will of the power which sways it. The advocates of democracy tell us, that no other constitution than that in which the people exercise sovereign power, can be the abode of liberty, which is certainly a most desirable blessing. Now that cannot be liberty, which is not equally established for all. And how can there be this character of equality, say they, under that monarchy where slavery is open and undisguised, or even in those constitutions in which the people seem free, but actually are so in words only? They give their suffrages indeed, they delegate authorities, they dispose of magistracies; but yet they only grant those things which, nolens volens, they are obliged to grant; things that are not really in their free power, and which it is vain to expect from them. For they are not themselves admitted to the government, to the exercise of public authority, or to offices of magistrates, which are permitted to those only of ancient families and large fortunes.”
Torniamo a studiare i classici: hanno già detto tutto in modo impareggiabile! 
Pellizza da Volpedo – Il Quarto Stato
 
La lista della spesa

La lista della spesa

Non voglio in questo post parlare di questioni di morale, anche se ve ne sarebbero di discussioni da fare a tal riguardo, bensì mi interessa maggiormente mettere in evidenza come lo scenario che si sta preparando in Siria sia l’ennesimo capitolo di quello che i “malpensanti” hanno già da tempo denunciato come un piano preordinato a tavolino, buttato giù dai “signori” della guerra, per puri interessi economici. Il regime, a me non di certo simpatico, di Bashar Hafiz al-Asad era lì anche durante gli anni precedenti (per la precisione dal 2000) e prima di lui era lì il padre, Hafiz al-Asad, che era stato al potere quasi per 30 anni. Quale esponente del partito Baʿth, Hafiz iniziò ad essere particolarmente inviso alle unioni musulmane sunnite, soprattutto dopo che il suo maggior alleato, l’URSS, invase l’Afghanistan nel 1979. Proprio la caduta dell’URSS ha causato una serie di reazioni a catena in tutti quei paesi che gravitavano sotto la sua influenza e che sono da allora diventati estremamente “interessanti” agli occhi dei falchi della politica estera statunitense, vedendo aperta un’autostrada a quattro corsie verso profitti economici eccezionali derivanti dall’incamerazione delle ingenti risorse naturali di molti di questi paesi, nonché dallo sbocco economico per l’industria bellica americana e dei suoi “alleati” nell’operazione d’esportazione di democrazia nel mondo, ovviamente a suon di bombe o colpi di stato pilotati. Balcani, Iraq, Afganistan, tutti i paesi della cosiddetta “primavera araba sono le perle di questa bella collana preparata con saggezza, con una bella presentazione mediatica, perché la presentazione conta, e molto! Non c’è differenza, specialmente in periodi d’elezioni, tra “liberali” e “conservatori” nel promuovere “l’allargamento dei diritti”, e state pur sicuri che il turno della Siria è vicino, molto vicino. D’altra parte è sulla lista della spesa!
I brandelli che c’appartengono

I brandelli che c’appartengono

Il tempo passa tra gli spazi della vita
Lasciando di tanto in tanto brandelli di sé;
Gli odori lasciati nell’anima dagli eventi solcano rughe profonde
e c’accompagneranno alla fine dei nostri giorni.
Ricorderemo solo i momenti incisi più a fondo,
quelli che c’hanno reso più avvezzi ad inspessire la pelle del cuore;
Tutti gli altri faranno parte dei giorni trascorsi:
riempiranno stancamente il tempo che resta.
Nessuno sfugge al proprio destino: 
pochi riusciranno a riconoscerlo,
molti non sapranno mai neanche che è passato!

The dish is served

The dish is served

Et voilà, the dish is served! It has been prepared for a long time and now it’s time to bring it to the table. Looking forward the upcoming elections in Italy, the main rating Agencies, creatures of the financial powers, Goldman Sachs above all, have established that like in a tale, suddenly Italy, Portugal and Spain are trustworthy. Yes, the same countries that until yesterday were classified as trash, suddenly have become reliable. It’s the system of the carrot and the stick; and like in a dream the Italian premier Mario Monti has become one of the smartest men in the world, precisely because he is a Goldman Sachs’s man. The same Agencies have declared at the same time that changing the Prime Minister now would be very dangerous for the Italian economy (referring to the upcoming elections), because Italy needs to bring to the end all the reforms that Monti’s Government has started. Yes, all those reforms required by the Finance for taking full control of the nation. The welfare state is becoming, day by day, even more weak, because all the services have been given to private entities. The Government would like to sell the good properties of the State to contribute to balancing the public debt, or so they say. This is false because the money they could obtain from this would never balance the Italian public debt, because the amount of money that could come from this sale would be irrelevant; not to mention the fact that they want sell things that belong to the Italian people, who already pays taxes for this purpose, the highest taxes in Europe. They are attempting to privatize all they can, leaving the power of the state completely empty. As they will do in other countries, or rather in the weaker countries of the European Community: Spain, Portugal, Ireland and obviously Greece. Be patient, and you’ll see: it’s just a matter of time!
Mala tempora currunt

Mala tempora currunt

Tra poveri cristi che si danno fuoco per denunciare la mancanza di lavoro, morendo dopo alcuni giorni per le gravissime ustioni riportate, e blitz della Guardia di finanza per cogliere sul fatto i “grandi evasori” dello scontrino domenicale a Portofino, piuttosto che a Cortina (sicuramente è con questi che si risaneranno le casse dello Stato!), si preannuncia la fine di questo torrido agosto, facendo intravedere quelli che saranno i “grandi” temi della politica italiana a settembre: oltre la polemica sulle intercettazioni, che ha visto schierarsi anche giornalisti di vecchio corso come Scalfari quali paladini del nostro venerando re Giorgio, prendendo questa volta una cantonata memorabile, contro i giudici di Palermo, Ingroia in testa, che sempre più sono stati messi in un angolo dalle cosiddette Istituzioni, concordi nel difendere le prerogative di privilegi di quel rimasuglio di classe politica che ci resta. Lo stesso Monti s’è affrettato a ricambiare l’appoggio al suo sponsor primario, il nostro venerando e venerabile Presidente Napolitano, preannunciando così  un suo schierarsi nella prossima polemica politica, capeggiata dalle solite mezze tacche del Pdl che già preannunciano battaglie “epiche” nella difesa delle leggi che già in passato avevano provato a far passare sotto il naso dell’opinione pubblica, e c’è da giurarci che questa volta potrebbero portare a segno il colpo, visto poi chi hanno in Parlmento ad opporvisi: il nulla assoluto. Altro capitolo sarà il nascere delle ennesime “forze” politiche, formate da vecchi zombies che si riciclano da decenni, spacciandosi di volta in volta come il “nuovo”, piuttosto che come i salvatori della Patria. E’ fastidioso perfino nominarli tanto sanno di stantio i loro nomi. In un Paese degno di questo nome sarebbero stati messi ai margini dell’agone politico, ma qui parliamo di fantascienza per l’Italietta che va, arrangiandosi come al solito fra compromessi e trucchetti di quint’ultima categoria. La pressione fiscale è a livelli inaccettabili per chiunque, anche a detta del nostro saggio e algido Premier, “ma”, parole sue, “non è possibile abbasarla”. Già, non si può, dimenticandosi di dire, però, che grazie ai suoi stessi provvedimenti, chi paga il conto sono sempre i soliti noti, lasciando immuni o quasi i “soliti ricchi” che non vengono minimamente presi in considerazione, banche e finanzieri in primis. Non c’è che dire, o meglio Mala tempora currunt, dicevano i latini, per poi aggiungere atque peiora premunt! Ce ne accorgeremo presto, molto presto purtroppo!
What a waste of possibilities!

What a waste of possibilities!

I have always have asked to myself why, watching to all those tv programs made in USA, that for years the italian televisions have being broadcasted we were so enamoured by things that, most of the time, are very banal. At the same time I always have asked to myself why all other people who don’t live in Europe are enamoured by all that comes from the old continent: the answer is simpler than what everybody could imagine! It is the same reason why people, in north America rather than in Australia, usually do things that we, people from Europe, don’t consider attractive in our common life. They do not have an ancient history and traditions, so everything is strange or banal became a show for them and important. At the same time, it is so unusual that it becames charming for us. So we stay in front of tv, watching things that we would have classified as stupid if they had been made here in the ancient continent. This don’t want be a criticism against their way of life because this way of life is comprehensible from a certain point of view, on the contrary this would be a strong criticism against Europe, against Italy in particular. What a lucky people is our! And we don’t realize it. The destiny gave us the lucky to be born in a such wonderful place, with a wonderful nature; our past talent gave us an heritage of art, literature, science, creativity that nobody have ever had all over the world. We wasted all those beautiful things that we had received and we are going on with those things we have received from the past. We haven’t a vision over the future and we don’t realize that we should give something more to the rest of the world, because we received so much from life that we can’t afford to waste what we received. However we are loosing ourselves, we are wasting our time, we are giving our future in the hands of other people, we are wasting our roots, ancient roots that many populations would have had. In this period of Crisis many european countries are guilty, guilty to be silent, guilty to not claim the right to lead their own destiny, guilty to not respond with their capabilities to give answers to the unique thought that comes from the other side of the Atlantic ocean (and from north of Europe too). What a lucky people are, we Europeans and we Italians most of all the others, but what a waste of possibilities!
Monti vs Germany

Monti vs Germany

Last Sunday, the Italian premier Mario Monti gave an interview to the German weekly Der Spiegel; among all the things that he said a big sensation, all over the world, came out from this sentence: “Every government also has the duty to educate parliament.” The immediate reaction in Germany was that this sentence has been seen as an attack to the sovereignty of the Parliament and, justifiably reaction has seen to the end of the honeymoon between Germany and the Italian premier. In Italy, some parties have had the same reaction, mainly ex premier Silvio Berlusconi’s party, because if Berlusconi himself had made the same comment, the other parties would immediately have demanded his resignation. Monti has been obliged to clarify that there was a misunderstanding, however this has been classified as a bad slip. And what about the stock market? Everybody was expecting another punishment for this declaration, however nothing happened. What a surprise! Who knows  why? Maybe because Monti is one of the puppets of the same financial powers that control the stock market? Who knows! Maybe, just maybe… 😉

Lo sviluppo prossimo futuro

Lo sviluppo prossimo futuro

L’ennesima riprova che questo nostro sia un Paese morto è data dalla genìa della nostra classe “imprenditrice”. Ultima in ordine cronologico, ma purtroppo non sola dimostrazione è data dalle dichiarazioni del presidente di Telecom Italia Franco Bernabé, il quale, da “illuminato” manager di una delle ex più grandi e prometttenti realtà economiche di questa nostra Italietta, ha fatto grandi progetti per il futuro si, ma delle sue già pingui tasche e di quelle degli azionisti di maggioranza della Telecom stessa. E’ indubbiamente più remunerativo guadagnare, grazie ad un elevato costo del rame (tecnologicamente obsoleto rispetto alla fibra per il trasferimento di grandi quantità di dati), con l’avallo della Commissione Europea, che non si capisce se lo faccia per ingenuità, pensando alla buona fede di chi dovrebbe investire in innovazione e ricerca (almeno nel nostro miope Paesucolo), piuttosto che per un preventivo calcolo d’interessi pre concordato con sapienza; dicevo è più remunerativo guadagnare speculando sul costo di certe materie prime (ecco la Finanza che torna alla ribalta, guarda caso), piuttosto che pensare al futuro di una nazione, investendo del denaro che, in ogni caso, rientrerebbe moltiplicato a beneficio di tutti negli anni a venire. Già, ma il punto è proprio questo: perché pensare al beneficio di tutti e per giunta a medio-lungo termine, più che a quello proprio a brevissimo? Ed è qui che si fa ulteriormente pesante come un macigno la completa assenza della Politica, a livello nazionale e non solo, che invece di dare indicazioni precise su una politica economica degna di questo nome per un Paese in continuo declino, pensa solo ad ingraziarsi un potere che l’ha oramai sostituita e che ne detta le direttive a suo piacimento. Nell’Italietta vacanziera di esempi ce ne sono a iosa, ad iniziare dall’altro super manager, il geniale Marchionne, salvatore dell’italica industria automobilistica! La sta salvando così bene che è stato capace di farsi pagare dallo Stato, come tutti i suoi predecessori (anche se quest’ultimi sempre qui rimanevano), per “delocalizzare” e smembrare quello che era un vero e proprio patrimonio di idee e saper fare di questo Paese per molti versi al margine del mondo che conta. In tutto questo bailamme agostano fa un rumore assordante la voce completamente assente del Governo dei “tecnici” su come uscire da questo cul de sac in cui ci siamo cacciati, secondo me senza speranza alcuna d’uscirvi: ma a volte i miracoli accadono, chissà!

Prove tecniche di trasmissione

Prove tecniche di trasmissione

“Luglio col bene che ti voglio, vedrai non finirà”: era l’estate del ’68 e così cantava Riccardo Del Turco in un’orecchiabile canzone rimasta nella mente di molti italiani. Forse è proprio pensando a questa canzoncina che il nostro premier Monti si deve essere ispirato nelle sue dichiarazioni “preventive” circa i possibili “pericoli” di possibili Governi futuri “estremisti”, che potrebbero danneggiare il Paese con un probabile rialzo dello spread,  e a rafforzare tali dichiarazioni c’ha pensato il buon re Giorgio dall’alto del Colle. Come a dire: i Signori della Finanza non gradiscono che quei quattro simulacri di rimasugli di partito che sono rimasti sulla scena politica italiana possano anche azzardarsi ad ipotizzare un futuro Governo che non preveda la continuità con il valletto Monti, anzi meglio ancora se prevedano Governi con il medesimo valletto che li guidi, con qualsivoglia maggioranza parlamentare: come dire “non disturbate il manovratore” altrimenti il padrone delle ferriere s’arrabbia. E allora ecco i nostri piccoli seguaci del libero pensiero politico affannarsi a riconsiderare alleanze e piccoli giochi di potere che non siano troppo distanti dal minacciatore di mondi futuri, il potente Mario. Un altro Mario, l’altro valletto che staziona a Bruxelles, si è nel frattempo sperticato in dichiarazioni d’intenti circa la tutela della moneta unica europea, salvo poi rimangiarsi tutto non appana il maggior azionista della BCE, la Deutsche Bundesbank, ha fatto la voce grossa rimettendolo prontamente in riga. Sarà perché notoriamente sono un malpensante, ma mi ha saputo di sceneggiata concordata lontano un miglio! Insomma, nell’assolato e caldissimo quadro politico, italiano e non solo, del mese d’agosto si stanno facendo grandi manovre e prove tecniche di trasmissione del potere politico, da sé a se stesso: bravo Monti!
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