L’Italia che sa farsi riconoscere nel mondo… come al solito!

L’Italia che sa farsi riconoscere nel mondo… come al solito!

E mentre questo Paese piange vittime dell’ennesima strage che non avrà risposte, se non fra molti anni come al solito, e quelle dell’ennesimo terremoto che strazia vite e storia, la “Protezione civile”, organo dello Stato per la tutela di questo disastrato Paese in situazioni d’emergenza, “argina” l’improrogabile e immancabile partita del dio calcio. Ma Monti sta prontamente tornando dagli Stati Uniti…
Evviva l’oppio degli italiani!

L’oppio degli italiani

Il primato indiscusso dell’Economia?

Il primato indiscusso dell’Economia?

Per lungo tempo in Europa la Politica ha abdicato il proprio potere in favore di quella che sembrava essere la “macchina” del mondo, ciò che lo faceva andare avanti e lo aiutava a “crescere”, ovvero l’Economia. Fino alla seconda guerra mondiale il valore della πολιτική era il centro dell’azione dell’uomo che, come sosteneva Aristotele*, è l’unico “animale polico” per natura. Non che l’Economia non fosse presente nell’orizzonte dell’agire sociale, anzi, come Marx aveva ben individuato, era l’oggetto-soggetto dello sviluppo della società, ma l’importanza attribuita ad essa era commisurata alla capacità della Politica di dare risposte ai bisogni sociali della popolazione. Di qui l’importanza della Cultura, intesa nel più ampio senso del termine. Volutamente l’ho scritta con la C, perché ancora ad essa veniva attribuito un valore che, purtroppo, ha perduto ai giorni nostri. La Politica attingeva a tutte le fonti del sapere e non aveva dato il primato ad una sola di esso. Lo sviluppo economico “miracoloso” dell’Occidente, a scapito di altre realtà del mondo, ha senz’altro contribuito a “spostare” il timone dell’azione politica verso il potere dell’Economia. Gli anni 80 dello scorso secolo sono stati il prodromo a quello che stiamo vedendo oggi. Le politiche economiche “senza freni” adottate da Regan negli Stati Uniti e dalla Tatcher in Gran Bretagna diedero, per così dire, il via ad una catena d’avvenimenti di trasformazione delle “rigide” regole keinesiane che fino ad allora l’Economia aveva adottato. L’importanza sempre più crescente dei “mercati” iniziò a prendere un posto speciale nel “cuore” della Politica. Qui in Italia, nei primi anni ’90, i maggiori rappresentanti dei partiti politici si recavano nel cuore della City londinese a sentire cosa “dicevano i mercati”, quasi attribuendogli un potere “umanizzato” e mi riferisco in particolare a dirigenti di quello che era stato il più grande partito comunista d’Europa dopo quello dell’Unione Sovietica, cioé i PCI, nella “nobile” figura di Massimo d’Alema. Tornando alla Tatcher, la sua politica di privatizzazioni, oltre che smantellare l’industria nazionale in favore di quella privata, pose le basi della trasformazione dell’Economia britannica da prevalentemente industriale a finanziaria, facendo di Londra l’ombelico del mondo finanziario mondiale. La Gran Bretagna si è trasformata in una enorme fornitrice di servizi più che produttrice di beni primari. Gli Stati Uniti sono stati il maggior supporto a tale politica. In particolar modo le grandi banche ed i gruppi di potere economico si sono trasformati in gruppi finanziari più che industriali, vedasi Goldman Sachs, Liman Brothers & co..
Per tornare qui da noi, in Europa, la situazione nelle maggiori economie europee si è sviluppata sulla falsa riga delle regole dettate dal duopolio USA-GB e, mentre politici di vecchio corso, quali Mitterand e Kohl, provarono a porre basi diverse per lo sviluppo di un’Europa unita da un punto di vista politico, le mezze calzette che li hanno seguiti hanno abdicato tale primato nelle mani della Finanza che ha nel frattempo preso il potere a Bruxelles, per la precisione con suoi uomini al vertice della BCE. Un’Europa disunita politicamente fa il gioco dei grandi poteri finanziari mondiali, che sono statunitensi e britannici per lo più. Di qui il discorso iniziato prima, circa la Cultura. I politici delle maggiori nazioni europee non sono uomini di Cultura, nel più ampio senso del termine, e si vede purtroppo! Hanno completamente abdicato il potere all’Economia ed alla sua, per così dire, degenerazione che è la Finanza. Questo lo si vede bene ora, in questo momento di crisi profonda dell’Europa, che non è solo una crisi finanziaria, è una crisi d’idee. I cosiddetti taumaturghi della società, gli economisti, i cosiddetti tecnici ( τέχνη in greco vuol dire perizia, saper fare…!), non sanno più che pesci prendere per uscire da questo vicolo cieco in cui la Finanza ha messo tutti. Non sanno come poter dare risposte alla società che sta soffocando letteralmente sotto il peso immane messogli sulle spalle da un ristrettissimo gruppetto di “potenti”, seduti dietro una scrivania dall’altra parte del mondo. I problemi concreti, quelli di tutti i giorni, di come sopravvivere alla fine della giornata non hanno risposte da parte di chi, avallando decisioni speculative, e qui mi riferisco ai nostri cari politici inetti, dei bravissimi salvotori della patria, gli economisti, più o meno tecnici, stanno facendo venire alla luce la necessità di risposte che non sanno dare. A mio parere non le sanno dare proprio perché gli mancano le basi culturali per darne: sono insipienti! Solo se la Politica capirà che la strada per uscire da questa impasse è quella di far ricorso ad altre “risorse” dell’agire politico in senso aristotelico di cui parlavo all’inizio, cioé dando ampio spazio ad altre discipline, quali ad esempio la Filosofia, intesa come capacità d’analizzare i problemi, la Letteratura, come spazio mentale per pensare nuove vie da seguire, e tutte le tanto vituperate Scienze umanistiche, fonti e risorse enermi di idee e sviluppo di soluzioni adatte all’essere umano.


Atene – Partenone





* “2. [Il bene per l’uomo è l’oggetto della politica].
Orbene, se vi è un fine delle azioni da noi compiute che vogliamo per se stesso, mentre
vogliamo tutti gli altri in funzione di quello, e se noi non [20] scegliamo ogni cosa in vista
di un’altra (così infatti si procederebbe all’infinito, cosicché la nostra tensione resterebbe
priva di contenuto e di utilità), è evidente che questo fine deve essere il bene, anzi il bene
supremo. E non è forse vero che anche per la vita la conoscenza del bene ha un grande
peso, e che noi, se, come arcieri, abbiamo un bersaglio, siamo meglio in grado di
raggiungere ciò che dobbiamo? Se è [25] così, bisogna cercare di determinare, almeno in
abbozzo, che cosa mai esso sia e di quale delle scienze o delle capacità sia l’oggetto. Si
ammetterà che appartiene alla scienza più importante, cioè a quella che è architettonica in
massimo grado. Tale è, manifestamente, la politica. Infatti, è questa che stabilisce quali
scienze è necessario coltivare nelle città, [1094b] e quali ciascuna classe di cittadini deve
apprendere, e fino a che punto; e vediamo che anche le più apprezzate capacità, come, per
esempio, la strategia, l’economia, la retorica, sono subordinate ad essa. E poiché è essa che
si serve di tutte le altre scienze e che stabilisce, [5] inoltre, per legge che cosa si deve fare, e
da quali azioni ci si deve astenere, il suo fine abbraccerà i fini delle altre, cosicché sarà
questo il bene per l’uomo. Infatti, se anche il bene è il medesimo per il singolo e per la città,
è manifestamente qualcosa di più grande e di più perfetto perseguire e salvaguardare
quello della città: infatti, ci si può, sì, contentare anche del bene di un solo individuo, [10]
ma è più bello e più divino il bene di un popolo, cioè di intere città. La nostra ricerca mira
appunto a questo, dal momento che è una ricerca “politica”.” 
Aristotele, Etica nicomachea, I,2.
La nascita futura, …molto futura di Ευρώπη

La nascita futura, …molto futura di Ευρώπη

Il mito di Europa, bellissima fanciulla rapita con l’inganno da Zeus e poi da quest’ultimo abusata, spiega la nascita delle maggiori civiltà del Mediterraneo, ad iniziare da quella cretese. Le civiltà di allora sono state alla base della civiltà del mondo moderno e sono la radice comune degli attuali Stati componenti la moderna UE. Nel corso dei secoli imperi si sono costruiti unendo le diverse identità presenti nel vecchio continente a partire da Alessandro Magno, passando per gli antichi Romani, proseguendo con Carlo Magno ed altri ancora; alcuni sono durati millenni e sono stati retti da espressioni politiche che hanno saputo superare le barriere sociali e linguistiche delle varie popolazioni. Oggi in Europa, dopo la strada tracciata da François Mitterrand ed Helmut Kohl, l’unione politica dell’Europa s’è sciolta come neve al sole ed il potere unificante di Bruxelles è stato lasciato completamente in mano alla Finanza internazionale. Dunque se in Germania non cambierà la strada politica presa dall’attuale Cancelliera Angela Merkel, ovvero filo americana e miope da un punto di vista meramente politico, non ci saranno Hollande che tengano e nulla cambierà, anzi. A quel punto anche per il nostro Paese bisognerà iniziare a pensare seriamente se valga la pena rimanere in un’Europa delle banche, il cui solo scopo è quello di “schiavizzare” l’economie nazionali con il debito pubblico ed i suoi interessi. Ne vale la pena? Io non credo! O si fa l’unione politica, con tutto quello che ne consegue, oppure non ci sarà futuro per le generazioni a venire in Paesi come il nostro.

Pompei, Casa di Giasone – Il ratto d’Europa

Allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé… espérons…

Allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé… espérons…

The “incipit” of the national French anthem, the “Marseillaise” has been all over the newspapers and the internet sites of the world since yesterday evening, when it became clear that the new French President of Republic was to be François Hollande. All the heads of Government of the most important countries have offered their congratulations to the new President as if he were the Saviour of the world. And you could say: “It’s normal!”, and yes, “it’s normal”, or at least it would be, if until the day before they hadn’t shaken  hands with his opponent Nicolas Sarkozy. Even here in Italy, obviously! Each of the party leaders have said that this new President is the best choice that France could have made. Hypocrisy apart the only thing we can say is: we hope so! The priggish people say that he will be the leader of a new way of thinking in Europe, opposite to the politics of the German Chancellor, Angela Merkel, who, they say, is the reason why the european economy isn’t growing during this period of crisis. Now, in my opinion it is true that the german Chancellor isn’t a good european leader, nevertheless I don’t think that her economic politics is the main reason why our economy isn’t growing. The real causes should be found in Anglo-American economic politics, in other words the political strategies that the financial groups decided sometime ago, as I have said before. So it could be that Hollande will be the right man in the right place at the right moment, but a change of German leadershipis also necessary. It’s necessary that a new German leader along with the new French one, will decide to transform Europe into a real and concrete political union, otherwise there will be no solution for the future of the Old Continent and I can’t see another choice for China and Usa too. They well know that the American economy can’t be the leader in the world, as in the past. So… allons enfants de la Patrie le jour de gloire est arrivé… espérons…
Eugène Delacroix – La liberté guidant le peuple
The Saviors of the country

The Saviors of the country

Hello to everybody, hello to the world. This is Italy, the new country of the future or the country of the dead people. Yes, because, as I already had written many times, this is a country without a future, through and through. The “new” Government, the Government of the “technicians” arrived several months ago, as the rescuer of Italy after the devastating period of Berlusconi, has been supported by all the parties that hadn’t been able to solve all the social and economic problems of the country. I already had written about Mario Monti and I don’t want to say more about him and the financial groups whom he belongs to. He asked for a very hard taxation and many sacrifices to the italian people, without equity. 10% of Italian population owns 60% of the wealth of the country and he didn’t required to that 10% to pay more than other people, retired persons above all. People are killing themselves because they don’t find a job or because they must close their activities, firing other people. Many times the cause is because banks don’t give them money to support their companies or because public administration don’t pay them their services, even if  the State administration demands the taxes from them. Monti’s Government has no ideas about how to promote the economic growth and try to find other persons, other “technicians”, to find the way to “cut” the public spending. This is incredible! They asked to common people to suggest on the internet site of the Government how to reduce the wastes. All these people are always the same, from many years, the same old faces, with the same old economical compensations, paid by common people. The Saviors of the country, old men with old ideas, without ideas about the way to escape from the crisis. Maybe that the only new way could be the civic movement sponsorised by an italian comedian, Beppe Grillo, who supports young people in civic slates and that the old parties have immediatly called as anti politics.  I don’t think so, even because our politicians are a group of people who mostly have became members of parliament just because they had been friends of somebody into the parties and not because they had been elected by people. Unskilled people in the wrong place. Just it. It’s time to change, it should be so, it’s the only way to come out from a such situation like this. In our poor country all politicians  are waiting for the French election: they are looking for François Hollande as the savior of Europe, against the nearsight Angela Merkel, the woman who can destroy the future of the old continent. By the way: Hollande is a French politician, not italian and I have many doubts that he can be a new François Mitterrand. The only thing to say at the moment is: escape from this boat, it is sinking!
Post mortem Catilinae Romani Ciceronem patrem patriae salutaverunt et ei magnos onores comparaverunt.
After the death of Catalina, Romans called Cicerone savior of the country and gave him many honours.
Gaio Sallustio Crispo –

 

Mi pongo alla finestra di me stesso

Mi pongo alla finestra di me stesso

Mi pongo alla finestra di me stesso ed attendo di vederti passare
Ho abbandonato i sentimenti che mi legavano al tuo ricordo
Sei un’ombra pallida nel fondo della mia anima.
Mi rimane il sapore amaro del tuo profumo in un angolo dei miei pensieri.
Non credo che dalla mia bocca uscirà più il tuo nome
Semmai un giorno il destino dovesse farmi incrociare di nuovo il tuo cammino.
Lo devo a me stesso, alla mia residua voglia di vivere e al mio incerto domani.

Una questione di scelta

Una questione di scelta

Nella vita di un individuo accade, a volte, che gli eventi lo portino a compiere delle scelte radicali. Tali scelte vanno ben ponderate perché, qualunque sarà la via che lo porteranno a seguire, saranno in ogni caso definitive. Sono scelte che non vanno prese sull’onda delle emozioni: sono troppo importanti per lasciarle al refolo di un sentimento momentaneo ed è per questo che richiedono un giusto tempo per essere considerate e metabolizzate. Per questa ragione ho smesso di scrivere appunti sparsi su questo blog, perché è per me arrivato il tempo delle scelte radicali. Ho da tempo preparato un post che espliciti una delle due strade possibili da percorrere, l’alternativa ancora non la vedo e non so se troverà mai uno sbocco che mi consenta di continuare ad aver voglia di esternare pensieri sparsi in questa forma pubblica. Mi scuso con chi ha avuta la pazienza di passare una piccola parte del suo tempo a soffermarsi su queste pagine, ma sono altre le cose serie che mi devo far perdonare, soprattutto da me stesso!
La bellezza di una donna

La bellezza di una donna

“Non est formonsa cuius crus laudatur aut brachium, sed illa cuius universa facies admirationem partibus singulis abstulit”
Lucius Annaeus Seneca, Epistularum moralium ad Lucilium, IV, 33, V

Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.

Io ne ho conosciuta una: era talmente bella a miei occhi da togliere il respiro, ma gli occhi della mente, alle volte, si perdono nella complessità non volendo cogliere il particolare che rovina il tutto.

σύν πάθος (post che avevo pubblicato e poi ritirato a febbraio)

σύν πάθος (post che avevo pubblicato e poi ritirato a febbraio)

Il tuo dolore è il mio
La tua anima sofferente è la mia
La tua solitudine è la mia.
I miei occhi vedono attraverso i tuoi
Il tuo respiro riempie i miei polmoni
Il mio cuore batte accanto ai vostri.
Io ci sarò sempre, a prescindere.
Se tutto questo solo tu lo “sentissi”
ci sarebbero due esseri meno disperati sulla terra!

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Everybody lies