Il Mes è iniziato, venite in pace!

Il Mes è iniziato, venite in pace!

Analizzando l’informazione, o meglio come si sarebbe chiamata in altri tempi e riferita ad altri Paesi, la disinformatia, del nostro piccolo Paese da provincia del mondo, non si vede traccia di argomenti interessanti per il futuro di tutti noi cittadini, ma che sicuramente non farebbero ascolti televisivi o permetterebbero di vendere qualche copia di giornale in più, come qualche argomento di pruderie legato a qualche scandaluccio di questo o quel cosiddetto Vip, piuttosto che alle infinite vicende processuali di uno dei tanti casi irrisolti d’omicidio o all’ennesimo capitolo delle pagliacciate della politichetta nostrana.
Mi rendo pur conto che trattare argomenti differenti indurrebbe al sonno i più, soprattutto perché quasi nessuno s’è preso la briga di parlare di cose quali il MES in termini semplici, facilmente assimilabili dalla maggior parte della popolazione. In effetti basterebbe spiegare cos’è il MES (Meccanismo Europeo di Stabiltà), meglio conosciuto in Europa come ESM (European Stability Mechanism), dicendo che assieme al Fiscal Compact (altro meccanismo perverso che prevede il pareggio di bilancio, fatto mettere in Costituzione dal buon Mario Monti con l’avallo di re Giorgio I Napolitano) è una vera e propria tegola messa dalla istituzioni finanziarie internazionali sulle teste di tutti noi europei, con buona pace di tutti gli sforzi fatti per poter uscire dalla disastrosa situazione economica in cui versa il nostro continente.
Cos’è in buona sostanza il MES? E’ un fondo istituito dall’Unione Europea per “supplire” alle necessità economiche degli stati di cui ne fanno parte (i 17 Paesi membri dell’eurozona) attraverso un preventivo finanziamento obbligatorio (l’Italia è tenuta a versare circa il 17% della quota totale, pari a circa 125 miliardi di euro) che ammonta ad un totale di circa 700 miliardi di euro. Fin qui si direbbe che non c’è niente di male, anzi! Piccolo particolare però è dato dal fatto che l’eventuale somma data in prestito dal fondo ad uno dei Paesi membri richiede interessi oltre alla cifra prestata a fronte dei quali si richiedono in garanzia beni dello Stato che ne ha fatta richiesta. Per non parlare del fatto che la restituzione del prestito può essere richiesta in qualsiasi momento con un termine massimo di scadenza di 7 giorni, termine oltre il quale lo Stato verrà sottoposto ad imprecisate sanzioni economiche e non. I membri del MES non sono giuridicamente perseguibili da nessuna legislazione dei Paesi membri dell’Unione e non possono rispondere davanti ad alcun tribunale per le azioni da loro intraprese nello svolgimento del loro “compito”. Insomma una dittatura rivestita dalla livrea dell’Unione Europea.
Un’ultima considerazione: la gente si chiede in Italia del perché ci sia la crisi economica, che poi porta con sé quella sociale e tutti i malesseri a questa associati (suicidi, fallimenti, povertà); compito degli organi d’informazione, se ve ne fossero di degni di questo nome, dovrebbe essere quello di far capire che l’origine dei mali che ciascuno vive sulla propria pelle viene da decisioni che vengono fatte passare per “normali” da personaggi messi ai posti di comando proprio da chi ha tutto l’interesse a far comuniacare solo certi tipi d’informazione, ovviamente tendente a confermare la propria strategia e denigratoria nei confronti delle voci di dissenso. Dunque, visto che tranne poche lodevoli eccezioni, almeno in Italia, non c’è questo costume alla critica, la Rete dovrebbe servire a questo scopo oltre che a mettere le foto dei compleanni sui social media o manifestare il proprio dissenso con un semplice “mi piace” a qualche post, magari anche banale, sull’avvenimento locale del giorno.
Per chi volesse approfondire: link.

Better one day as a lion than a hundred as a sheep!

Better one day as a lion than a hundred as a sheep!

The history of Italy is one of the oldest of the ancient continent, and along with Greece, Italy gave the biggest contribution for the basis of modern culture. Infact Greece gave the Philosophy to the world and Italy gave the Roman law. The heritage of the ancient world had been taken by the Church, or rather, as the great belgian historian H. Pirenne wrote in one of his masterpieces “History of Europe: from the end of the Roman world in the west to the beginnings of the western states”, by the Church as heir of the values of the Roman Empire, handed down by the Monks who wrote in the monasteries all the ancient knoledge, during all the period of the Middle Age. So we can say that the real monarchy in Italy has been represented by the Government of the Church meanwhile, the rest of Europe saw the birth of great Monarchies in Spain, in France, in Great Britain. This fact is very important to explain why italian people seem to be so impenetrable to the events that change their life so strongly day by day.

The nature of italian people is a mixture of quiet acceptance and carelessness. It is a peculiar sign of a population who have seen too many masters and lords, most of whom had been rallied by the Pope himself for saving his Kingdom. The last and serious attempt to unify Italy under one reign and under one Low after the Roman Empire was made by Longobards, until Pope Hadrian called Charlemagne against Desiderius, King of Longobards, and his son Adelchis. That was the last attempt of indipendence from the power of Church in Italy and the beginning of the invasion of foreigner troups until the 19° century… and later…! The other European countries started to consider our country like a battle field where to play their war games, with regardless manners and disregard, until the famous frase of Klemens von Metternich who said “Italien ist ein geographischer Begriff”, that means that Italy was just an geografical expression.
So Italy has ever been divided by the Church into a wide range of little States for mantaining its own power. Too many heads for thinking means too many rules but also many ideas this is one of the main reason why in Italy there was the period of Renaissance, that has seen so many fields of knowledge. This won’t be a justification of the indolence of italian people, but just an attempt to find an historical reason why we are less united fighting the injustice and against who want make us slaves in such a way. On the other hand we still are under the power of Church, although we should be an indipendent state, with an indipendent Law and rules. Looking to our life it is clear that it isn’t so, unfortunately!

This probably caused the Italian way to not care about the events of common life more than the private ones. It is more important for italian people to take care of their own business rather than that the welfare state. This in my opinion the main reason why we have a such political situation right now! Unfortunately it is into the DNA of italian people to not rebel against mastership and I say with sadness that we deserve it. Better one day as a lion than a hundred as a sheep!
Il mestiere delle armi, spuntate!

Il mestiere delle armi, spuntate!

Nel bel film di Ermanno Olmi si narravano le vicende degli ultimi giorni di vita di Giovanni de’ Medici,  meglio conosciuto come Giovanni dalle bande nere;  ultimi giorni a parte il quadro politico dell’Italietta asfittica vede protagonisti tutta una serie di mestieranti della politica degni di un romanzo d’appendice. Mercenari appunto che credono, nella loro profonda ignoranza (nel senso letterale del termine), di fare loro la storia di questo Paese, non avendo il minimo sentore di ciò che sempre è accaduto attorno alle vicende politiche e sociali italiane,  pensando, al contrario,  di essere gli artefici di alcunché. Almeno in passato il nostro quadro politico vedeva sì, in molti casi, politici asserviti a poteri esteri, ma almeno quella di allora era una classe politica preparata,  fatta di professionisti e non mestieranti di bassa lega, come quella attuale.  Accadeva anche in passato che ci fossero giochi politici “sporchi”, ma, da persone intelligenti e preparate, i politici di allora si servivano sì di sodali ed affiliati al proprio schieramento politico da mettere nei posti di comando dei vari settori imprenditoriali pubblici e non, ma sicuramente con il criterio di essere persone competenti,  in modo tale da fare il proprio interesse e quello comune nel contempo.  Era una sorta d’imperativo categorico della classe politica di allora,  quella democristiana e comunista in particolare.  Oggi invece i nani che invadono le istituzioni,  nell’ingordigia del potere,  economico più che politico,  hanno distribuito cariche a pioggia ai loro amici e parenti, ovviamente senza competenza alcuna, allontanandosi così dalla strada di coloro di cui sono gli “eredi”. Mezze calzette intellettuali dall’intelligenza di un criceto,  senza voler offendere i criceti,  ovviamente.
 
Annunciazione, annunciazione!

Annunciazione, annunciazione!

Mi scuso preventivamente con la Smorfia:
“Annunciazione, annunciazione: tu, Enrì, Enrì, fai il Governo di salvazione, Giorgino t’ha dato la buona notizia. Annunciazione, annunciazione!”
Ed eccolo, è nato! L’erede tanto atteso, l’Unto del signore dei tranelli, il primo Governo Letta “il nipote” (in Italia occorre specificare visto l’alto numero di aziende a conduzione familiare presenti a tutti i livelli in tutte le cariche pubbliche e private). Ha visto la luce dopo un brevissimo travaglio e ne ha dato ieri l’annuncio felice il papà, con viva e vibrante soddisfazione da parte del nonno, re Giorgio I. Ora che l’erede tanto atteso è venuto al mondo, un po’ prematuro povera creatura, ma ci sono le incubatrici al giorno d’oggi, per fortuna, avrà da lavorare sodo per fare in un brevissimo periodo, tutto quello che la famiglia degenere da cui proviene non ha fatto negli ultimi, diciamo, trent’anni, ma si sa, spesso le colpe dei padri ricadono sui figli. Il solo problemino che intravedo all’orizzonte, però, è che al di là di qualche new entry estranea alla politica definita in senso stretto, le facce che dovrebbero risolvere i soliti problemi di sempre sono le stesse che, un po’ più defilate, facevano parte della grande famiglia dei parlamentari italiani di prima di questo parto risolutore. Già, il Parlamento italiano lo si potrebbe vedere come una famiglia “allargata”, come quelle che facevano “scandalo” una volta, alla De Sica per capirci, dove il grande regista ed attore si “doveva” dividere i pranzi e le cene delle festività fra due famiglie parallele, cercando di fare il “buon padre” di famiglia in entrambi i casi. Ecco, il buon Letta nipote è la nuova figura di padre dell’Italia moderna, dove tutti sono un po’ parenti ed amici degli altri, quelli che una volta sarebbero stati nemici acerrimi o quantomeno avversari, dello schieramento opposto per capirci meglio. Oggi no, non è più così, perché i tempi sono cambiati e noi italiani, che non siamo secondi a nessuno, ci portiamo avanti nei costumi anche nel panorama politico. Così abbiamo un giovane ministro donna (cosa sicuramente degna di lode) alle politiche agricole (e qui la battuta sarebbe fin troppo facile, per cui mi astengo) che è moglie di un altrettanto giovane esponente della parte politica “avversa”, quantomeno quella che avrebbe dovuto avere idee politiche e sociali radicalmente opposte alle sue, ma si sa, già Moro c’aveva insegnato che esistono le “convergenze parallele”, pertanto i problemi di lavoro non li porteranno a casa nel letto, come è giusto che sia in una bella famiglia italiana degna di questo nome. Poi ci sarebbero altri casi degni di nota, quale quello del neo ministro della Salute che non è nemmeno laureata in un Paese dove, giustamente, si richiede la laurea anche alle infermiere (sia chiaro che il demerito non è quello del non essere laureati, anche se non guasterebbe nell’epoca moderna avere rappresentanti in un Governo che abbiano qualche cognizione in materie specifiche che vadano al di là della conoscenza della gramatica e dell’aritmetica). Il demerito in questo caso è legato alle competenze specifiche nel campo, ma magari mi sbaglio, magari si scoprirà che il padre o la madre del neo Ministro siano noti chirurghi di fama internazionale o che abbia prestato la sua opera da più giovane come crocerossina volontaria. Sugli altri componenti ci sarebbe tantissimo da dire, ma sarebbe ripetere lo stesso salmo domenicale.
Comunque è appena nato, devo essere più riflessivo e lasciargli fare i primi vagiti in santa pace, magari mi sbaglio e scoprirò, piacevolemente, che anche il neo-nato diventerà uno splendido/a ragazzo/a (il sesso è incerto in tempi di pari opportunità!).
Habemus Papam

Habemus Papam

Habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Sanctae Romanae Republicae Papam Napolitano!
Et voilà signori, ecco a voi il capolavoro uscito, come novella Atena dalla testa di Zeus, dalla mente malata di chi non sa più come perpetuare il proprio di potere, cioé i “nostri” parlamentari. Erano giorni che il “filosofo” Massimo Cacciari, come un mantra, continuava a ripetere in tutte le trasmissioni televisive e sui giornali che, come un futuro ineluttabile, la nostra fosse una Repubblica “destinata” al presidenzialismo (e dietro a lui anche altri ci sono “cascati”). Quale migliore occasione, dunque, che quella in cui bisogna partorire uno sgorbio che permetta di togliersi dall’impasse dei nostri partitucoli di provincia, pieni di gentucola senza idee e carisma? E così il capolavoro è servito, ed è pronta la strada, anzi l’autostrada direi, verso la pseudodittatura di un Presidente padre-padrone, perché di questo in Italia si tratterebbe giacché siamo ben lontani dai fulgidi esempi portati come specchietto per le allodole, cioé gli elettori, da tutti questi servi del potere nostrano, quali la Francia, Paese dalla liberalità ben più consolidata della nostra e ben più avvezzo alla democrazia (tant’é che non ha esitato a tagliare la testa al proprio di re per crearla!), e, dicevo, siamo pronti per “l’uomo forte”, sempre piaciuto nei confini nostrani.
Tutto questo per non parlare del fatto che ora, sua maestà Giorgio I, avrà gioco facile a proporre-imporre un Governo guidato da gente come Amato o Letta (sarà un caso che siano tutti ex sodali del buon Craxi e buoni amici dello spaventapasseri Berlusconi?). Anche un Monti bis non è da escludere, purtroppo. Una vera schifezza insomma!
Un sentito grazie, fra gli altri, per questa invidiabile situazione lo si deve senz’altro a tutti coloro i quali, e sono tanti, alle scorse elezioni, credendo ancora che Babbo Natale esiste, hanno dato il loro voto a quello che pensano ancora essere un partito di “sinistra” come il PD, con la banalissima o quantomeno superficiale motivazione che, altrimenti, il Paese sarebbe andato in mano di nuovo a Berlusconi (lo specchietto per le allodole messo lì dal potere che vuole perpetuare se stesso). Ve lo meritate Berlusconi (che tra l’altro non si è mai nascosto per quello che è, al contrario della cosiddetta sinistra che, a parole, ha sempre sostenuto di combatterlo e che nei fatti lo ha sempre sostenuto e appoggiato in tutte le leggi che si è voluto creare in più di 20 anni, mantandosi di una presunta superiorità morale che i figliastri dei vecchi comunisti, come Berlinguer, non hanno mai avuta, anzi!) e vi meritate l’Italia che abbiamo davanti agli occhi! Quegli stessi occhi che, colpevolmente, non avete aperti, se non altro negli ultimi anni, quando l’andazzo verso cui stava precipitando questo povero Paese ai confini socio-culturali del mondo, era ben evidente. Come ha ben detto un giornalista certamente a me molto lontano per idee e tendenze politiche, Pietrangelo Buttafuoco, l’Italia è un Paese dove c’è una “destra” che ha un popolo senza una classe politica ed una “sinistra” che ha una classe politica senza popolo. Quel che rimane è un disastro pieno di macerie. Tutto il fumo negli occhi buttato da questa accolita di corrotti e corruttori, additando chi, come i deputati ed i senatori del neonato Movimento 5 stelle, è entrato solo ora in Parlamento come la causa dei mali di questo ahimé morto Paese, è stato un valido contributo a rendere ancor più cieco un elettorato di destra e di sinistra che non sa più ritrovare i propri punti di riferimento di un tempo e, in questo bel panorama, le Erinni del mondo finanziario stanno appollaiate a godersi lo spettacolo, ben sapendo che tutto ciò non potrà che giocare a loro favore, ora più che mai. Auguri a tutti, ce n’é veramente bisogno!
Il pifferaio di Hamelin

Il pifferaio di Hamelin

“Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito”, eh la saggezza popolare, grande cosa! Proprio questo adagio popolare mi viene in mente quando vedo in tutto il panorama televisivo italiota o leggo sui giornalini nostrani (quasi tutti tali, purtroppo!), sia da destra che da manca, accuse a gogò ai deputati e senatori del movimento 5 stelle di essere “incoerenti”, “uguali agli altri”, “non si tagliano lo stipendio esattamente come avevano detto che avrebbero fatto” e così via dicendo. Bene, ma a questo punto la domanda sorge spontanea: ma tutti questi benpensanti, dai “politici” ai cosiddetti giornalistucoli servi dei primi, che hanno fatto fino ad oggi incluso? Si sono forse tagliati gli stipendi da favola che hanno ricevuto da decenni? Sono stati forse coerenti con quanto promesso in campagne elettorali estenuanti ed infinite? Si sono forse distinti per equità, competenza, onesta? Da quale pulpito viene la predica? Ci si vuole coprire con gente che è entrata nell’agone politico da due mesi, gettando polvere negli occhi con accuse che sono penose in partenza. Negli ultimi 30 o 40 anni che fulgido esempio sono stati tutti costoro per questo piccolo Paese? La cosa sconcertante è che continuano a buttare fumo negli occhi della gente e che quest’ultima, gli elettori, quelli che hanno continuato a mandarceli in Parlamento, continua a seguire come ipnotizzata dal pifferaio di Hamelin tutte le banalità che le vengono propinate, apparentemente senza pensare, senza mettere in dubbio, senza farsi venire in mente la possibilità di rompere il mantra che le viene versato nel cervello da chi ha tutto l’interesse a far sì che si butti giù dalla rupe, proprio come i topi della favola. E, come in quest’ultima, la fine dei loro figli sembra tragicamente essere destinata ad essere la stessa.
C’era una volta…

C’era una volta…

Tanto, tanto tempo fa, in un Paese di vecchi, nani, ballerine e servetti viscidi si doveva eleggere il nuovo re. Il Paese era tutto in sobbuglio perché ogni occasione, grande o piccola che fosse, era un modo per farsi vedere e riempire l’aria di grandi paroloni da parte di ciascuno, facendolo sentire importante almeno per un po’. Anche in questa occasione tutti si sentivano in dovere di dire la loro e ciascuno faceva pronostici, più o meno credibili, cianciando di future prospettive a seconda del re che fosse stato eletto. Andarono avanti così per giorni, finché una decisione venne presa, lasciando contenta una parte della popolazione e, ovviamente, scontenta l’altra, come al solito. Non ricordo il nome del re che fu eletto, ma ricordo con una certa freschezza di mente la tristezza infinita che mi colse nel vedere quanto vecchio fosse il Paese, fatto appunto di vecchi, nani, ballerine e servetti viscidi, gli stessi di sempre, gli stessi che avevano partecipato all’elezione del precedente re, del precedente primo ministro e di quelli di prima ancora. Per fortuna tutto questo accadeva tanto, tanto tempo fa, prima che il Paese fosse giudicato oramai morto!
Ευτέρπη, ovvero la gioia dell’anima

Ευτέρπη, ovvero la gioia dell’anima

E’ la musa per eccellenza, la portatrice del “buon piacere” eu τέρπ-εω, e come tutte le altre otto sorelle, fu generata da Ζεύς, il padre di tutti gli altri dei e Μνημοσύνη, la personificazione della Memoria. Ha sempre avuto un posto privilegiato nell’anima degli esseri umani, fin dalla notte dei tempi ed è una delle poche manifestazioni del genio umano capace di unire popoli fra loro completamente differenti attraverso il suo linguaggio totalmente sovranazionale. Questo accade a parer mio per l’intima capacità della Musica (μουσική), espressione tecnica di Euterpe, di parlare con l’anima (ψυχή), con la parte più profonda dell’essere umano. E’ il solo “linguaggio” che non ha bisogno di mediazione neanche per un bambino ed è, la scienza moderna ce lo conferma, il solo linguaggio che perfino il feto è in grado di percepire ben prima di ogni altra espressione umana. Perfino chi non ha la capicità uditiva riesce a gioirne attraverso le vibrazioni che possono essere emanate da uno strumento. La storia della Musica parte all’alba dell’umanità e s’è sviluppata in forme più o meno complesse in tutte le parti del mondo, anche se la forma che ha assunto in Occidente a partire dal 17° secolo in poi è stata quella che ha maggiormente influenzato ogni altra espressione in ogni parte della terra. E’ la forma del genio umano che trascende ogni mediazione culturale più della pittura o della scultura, forse perché quella dei suoni è stata la prima forma di comunicazione mai utilizzata. Ciascuno sviluppa una propria categoria di preferenze e gusti a tal riguardo, ognuna egualmente degna di rispetto e considerazione, ma appunto come tutti io ho la mia preferita da suggerire: buon ascolto per chi vorrà farlo. Μουσική

Jean Pierre Alaux – Euterpe
Great expectations in the land of zombies.

Great expectations in the land of zombies.

One of the more relevant characteristic of a country like Italy is that this is a country for old people. What I mean is that, usually speaking, everything it is necessary to do, in every field of job, it is very difficult that the person in charge of a particular duty is young. This happens for two reasons: first because who must decide to whom give the responsability to do things usually says that young people haven’t a big experience in a particular field, and this is true, in part; second because our country is a place where nobody want to give the same opportunities that he or she has had in the past to demonstrate his or her value: everyone is very jelous of his power and doesn’t give opportunities to other people to have the same. This means that Italy is a place for old people and without a future! Nothing will change in this country until the moment in which a change of generation will start at all the levels into society. This is the main reason why I usually say that this is a dead country. The new Parlamentary party called “5 stars movement” is a small hope in this sense. The majority of those people are young and haven’t been in Politics before. Maybe they haven’t a great political experience, but who has one at the beginning? Maybe they are influenced from somebody else (could be the Comedian Beppe Grillo or the mass media manager Gianroberto Casaleggio), nevertheless they represent the only new thing into the very poor landscape of Politics in Italy. It’s a small germ and it should be allow to it to grow up with it’s own legs, maybe making mistakes too, but it could represent the beginning of a new Era in a land of zombies.  I have great expectations! We will see.
Il mistero di Fatima

Il mistero di Fatima

Una delle caratteristiche del popolo italiota è sempre stata quella di essere accondiscendente, per non dire sottomesso a quanto dettato da chi emana il proprio potere dall’alto, sia esso organo dello Stato, ovvero ente privato di fama nota di qualsivoglia genere. In particolare mi riferisco al fatto che qualunque sacrificio, sopruso o irregolarità si metta in pratica nei confronti dell’italiano medio, se provenga da quelle che vengono comunemente riconosciute come “autorità”, allora non vengono messe minimamente in discussione dal cosiddetto popolo, mentre se le propinasse il proprio vicino di casa verrebbero tacciate per quello che, in realtà, spesso sono. Il mezzo tramite cui tali azioni vengono fatte digerire come “normali” è quello principe dei nostri tempi, ovvero la televisione, per mano di quegli esseri incapaci (nel migliore dei casi) se non prezzolati che si definiscono giornalisti. Gli esempi di tale fenomeno sono numerosi, dall’annuncio di downgrade da parte di una delle ormai famose agenzie di rating (tutti termini di cui la maggior parte degli italiani ignora perfino il significato) della capacità produttiva dello Stato, all’aumento giustificato dal rincaro di questo o quel bene primario della benzina, piuttosto che del latte o del pane. “Eh, se lo fanno vuol dire che è necessario, sennò stiamo fuori dai parametri dell’Europa!”, oppure “Ma, guarda, se le cose costano di più che dalle altre parti è perché sono migliori che altrove”. E così via discorrendo. Quasi a nessuno viene in mente di mettere in dubbio tale stato di cose, di chiedersi se le cose stiano effettivamente così, per una sorta di sudditanza psicologica nei confronti dell’autorità costituita.Quando poi si fa il confronto con gli altri Paesi si dice subito, senza la benché minima cognizione di causa sull’argomento, che “tutto il mondo è paese”, non essendosi mai mossi dal divano di casa propria nella stragrande maggioranza dei casi o al massimo dopo aver fatta una vacanzina di una o due settimane, con tutta la famiglia al seguito, girando e visitando i posti turistici di maggior grido e non avendo la più pallida idea di come le cose funzionino nella vita comune del Paese che si sta visitando. Esempio tipico è la sequela di luoghi comuni su Paesi quali la Germania di cui si dice: “Eh si, hanno gli stipendi più alti che in Italia, ma il costo della vita è notevolemente più alto che in Italia!”. Niente di più falso! Una cassiera di supermercato in Germania guadagna, mediamente, sui 1.800€ al mese, un operaio specializzato si aggira sui 2.500€. Facendo un istruttivo giro nei supermercati tedeschi ci si accorgerebbe che, al contrario di quella che è la vulgata comune, i prezzi dei medesimi prodotti venduti in Italia sono mediamente 3 o 4 volte meno cari che nel Bel Paese. Ora la domanda sorge spontanea: perché la gente in Italia 1) non s’informa prima di parlare, 2) non s’imbestialisce una volta scoperta la realtà per quella che è e non per quella che le viene propinata? Perché l’italiota medio, pieno di oggettini altamente tecnologici, come smarthphone, Ipad e similari non li usa almeno per cercare di rompere il muro che gli viene creato attorno da chi ha tutto l’interesse a che continui a non pensare in modo autonomo?
Ecco, direi che questo è sì uno dei più grandi misteri del pianeta, altro che il mistero di Fatima!
P.S.: io una spiegazione ce l’avrei pure, ma rischierei di passare per quello che sono: “un disfattista, criticone”… 😉
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