What most of people don’t know: the Libor scandal

What most of people don’t know: the Libor scandal

More than once I’ve written about the new economic system that controls our world today: the Financial system. Common people don’t know what terms like CDS (Credit Default Swap) rather than Libor (London Inter-Banking Offered Rate) or Euribor (the same for the EU area) mean, however these terms are very important for each of our lives, even if we don’t know them. Trying to summarize the Libor rate is the price with which Banks borrow money from other Banks and this rate is established in the declaration of 16 Banks (40 for Euribor) to the British Bankers’ Association who publish daily the medium rate calculated on the basis of these declarations. Many other financial products depend on this medium rate, even the rate of our loans, and the lower rate of the Libor (Euribor) doesn’t mean a better rate for our loans. The lower the rate of Libor, the more the Banks seem to be healthy and can sell their products (many of which are toxic) to the general public, so (since the end of 2007) they decided to manipulate the real rate and have deceived millions of people all over the world, for massive profit. One other important thing to know is that the Federal Reserve in USA and the BCE in Europe discovered this trap and when the Crisis blew up all the Governments decided to save those Banks instead of saving their peoples from them (they said because the Banks were too big to let them fail, good excuse, but untrue!). All of them are guilty, guilty of having lied, guilty of having let things go on this direction, guilty of having decided to make the people suffer for their culpability. However the most guilty of all are the people: all of us are guilty of letting them continue exploiting us. Our duty is to inform ourselves, to become conscious about these facts and to react. We have all we need to do it. We should wake up and drive our own lives forward ianother direction: it’s up to us and if we don’t do it this will be the real scandal.
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Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo!

Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo!

“E la chiamano estate, questa estate senza te”: così cantava Bruno Martino a metà degli anni ’60. Già, che estate è questa, senza te-sta? Quella che sembra aver perso molta gente, forse per il caldo, forse per mancanza di idee, forse per entrambe le cose. Ultima in ordine di tempo “l’esplosione”, o meglio l’implosione del PD (era ora!). Bagatelle? Divergenze d’idee? Libero scambio d’opinioni? Non direi proprio. E’ la logica conseguenza di un aborto di partito nato da una fusione fatta a freddo fra quello che rimaneva (rimasugli) dell’ex PCI e quello che rimaneva, o meglio una parte, dell’ex DC. “Vogliamo i matrimoni gay!”, no dietrofront “Non li vogliamo!”. “Siamo laici”, no dietrofront “Siamo cattolici”… Ma cosa siete? Un’accozzaglia di idee pseudo-divergenti (e sul termine idea sono stato alquanto generoso!) che sfociano ora in contrasti evidenti. Una classe dirigente senza idee, una base scontenta dei suoi dirigenti, un carrozzone che va avanti da sé, senza regine, fanti e re (povero Renato Zero!). E intanto i giornali riempiono parte delle loro colonne di questa polemicuccia di paese provinciale (i grandi ideali della “sinistra”!), mentre l’altra parte la riempiono con Berlusconi si, Berlusconi no e la bellissima vicenda, tutta italiana, del rinvio a giudizio per calunnia di Lusi, avete capito bene, nei confronti di Rutelli e Bianco: come dire che il bue dice cornuto all’asino! Questi avvenimenti di carattere capitale avvengono mentre il mondo va a rotoli per la crisi economica lasciando finora impuniti i reali responsabili che, al contrario, stanno prendendo il potere ovunque, indisturbati se non dalle proteste dei movimenti sorti soprattutto all’estero. Io continuo a confidare negli autotrasportatori, contadini e pescatori siciliani qui da noi, chissa! Per il momento quello che mi viene in mente è la pantomima di tutti che corrono per trovare il tesoro sepolto da qualcun altro; si Stanley Kramer aveva ragione: It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World!
C’era una volta Gelli… bei tempi!

C’era una volta Gelli… bei tempi!

Quanti ricordano l’ormai lontana vicenda del venerabile Licio Gelli e del piano di “rinascita democratica” che avrebbe voluto mettere in atto (e in gran parte c’è riuscito) tramite la famosa Loggia massonica P2? Ebbene, quanta differenza c’è a ben pensarci tra il piano massone e quello del tutto evidente messo in atto su base, questa volta, planetaria da parte dei “poteri forti economici” attraverso i loro valletti “politici” sparsi un po’ ovunque? Direi ben poca se non per la vastità del disegno! Ultimo capitolo perfettamente riuscito qui in Italia è quello della nomina a capo della Rai, la nostra televisione nazionale, dell’ennesimo uomo, ehm, donna in questo caso, espressione del potere economico delle banche, la tanto decantata Anna Maria Tarantola, ex vice direttore generale di Banchitalia (ma guarda che caso…). Dunque la Commissione di Vigilanza (di cosa non si capisce più, francamente, visto che la nomina è stata fatta su indicazione precisa del capo di Governo) ha avallata la decisone già presa da giorni, con il benestare di quel che rimane del potere fantoccio dei partiti. Il tutto mentre Monti si è recato negli Stati Uniti a prendere precise indicazioni sul proseguo dell’azione da intraprendere durante il periodico incontro della fondazione Bildelberg. Dunque, riassumendo, lo smembramento dello stato sociale è iniziato già da tempo, i posti chiave di comando stanno pian piano passando di mano in favore di quelli economici; manca solo l’esercito e le forze dell’ordine et voilà, il piano è servito: aridatece Gelli verrebbe da dire, nel senso che forse si stava meglio quando si stava peggio, o almeno avevamo ancora l’illusione, e non la certezza del contrario, di poter controllare il destino della nostra vita!
La battaglia contro i mulini a vento

La battaglia contro i mulini a vento

Ciò che maggiormente fa tristezza in questo Paese non è tanto il fatto che un vecchio faccendiere, invischiato con la mafia, corrotto e corruttore, buffone in fondo all’animo, e con svariate altre decine di pessime attribuzioni che gli si potrebbero affibbiare si candidi, per finta o sul serio, alla guida politica di una parte dell’agone politico. No, non è questo. Ciò che maggiormente fa tristezza, almeno a me, è che quel che resta della politica e della società civile di questo Paese defunto stia ancora a questionare se effettivamente lo farà, dandogli modo di far parlare ancora di sé, dopo oltre due decenni di suo governo distruttivo. Fa tristezza perché la dice lunga sul vuoto pneumatico di idee, di vis politica, di valori intrinseci con cui far mettere nuovamente in moto una società morta come quella italiana. Ci si deve aggrappare ad una polemica sterile sulla eventuale ricandidatura di un morto che cammina, perché evidentemente si è più morti di lui. In un Paese civile, tali personaggi sarebbero oramai cronaca, purtroppo storia, solo un ricordo da citare per le cronache. Ed invece no: giornali, televisioni, opinionisti, politici e chi ne ha di più ne metta giù a commentare a piè sospinto del nulla, della solita fuffa, mentre l’Europa crolla sotto gli schiaffi della Finanza, mentre la gente viene licenziata e non ha più neanche di che vivere, mentre il futuro viene rubato a tutti noi, tra una conferenza del nostro capo di Governo (dove sparla della concertazione sociale) ed una leggina fatta passare sottobanco in quel che resta del Parlamento, mentre si ricomincia a parlare già del prossimo campionato di calcio e di tutte le cavolate ad esso abbinate che aiutano tantissimo a mantenere lo status quo. Che Paese sbagliato, che gente sbagliata: chi può l’abbandoni se non vuole andare a fondo con lui. Io sto facendo carte false per andarmene, perché i mulini a vento non si possono combattere ed è un gioco sterile tentare di farlo!
Vladimir Kush – Fauna nella Mancha
Mai più femminicidio

Mai più femminicidio

Mi sembra giusto e doveroso in questo blog porre attenzione su un fenomeno che non rende una bella immagine, indubbiamente, del genere maschile, in Italia in particolar modo. Tale fenomeno è quello che da più parti, forse giustamente, viene menzionato come “femminicidio”. Ritengo che, soprattutto in un Paese fortemente superficiale come il nostro, si tenda troppo a far passare in secondo piano una ormai continua conta di uccisioni di donne da parte di mariti, compagni e quant’altri ritengono di poter far valere la propria prevaricazione sulle loro vittime, ritenendo, evidentemente, d’avere un diritto coperto da una generale accondiscendenza. Questo non deve essere, mai! Almeno in un Paese che si vuole dire civile (l’Italia lo è?). Per anni perfino la giurisprudenza ha coperto queste violenze addirittura con terminologie create ad hoc, derivanti da una evidente prevaricazione secolare maschile, quale, ad esempio, il delitto d’onore. Direi che è il momento per tutti, uomini e donne, di prendere coscienza della necessità di un cambiamento radicale in tale senso; parlo volutamente anche delle donne perché ben poco mi sembra che, quante siano nei luoghi di “potere” politico e non, molto abbiano fatto per imporre all’attenzione comune tale argomento, almeno con la forza che ci si sarebbe potuta aspettare. Da uomo, per quanto mi riguarda, faccio ammenda, nella speranza (temo purtroppo senza seguito positivo) che sempre meno si debba sentire, fra i fatti di cronaca quotidiana, di atti di violenza, anche estrema, da parte degli uomini sulle donne (e in qualche ben più raro caso, anche il contrario).
The Philosophy and the Crisis

The Philosophy and the Crisis

Which is the role of Philosophy during the Crisis time? There has been a vacuum of sense during the last 40 years, more or less. Since the fall of the Berlin Wall the sense of the future of humanity changed completely. It is during the periods of strong changings that Philosophy has its peculiar meaning, giving the roots and the paths for the changing itself. It isn’t a good path leave Economy and  Finance drawing the line on which the world should move on. It would be as to leave the child choosing by himself what he has to study! Duty of Philosophy is to understand what are the problems that come out from the Society, understand the right solutions to those problems, looking to all the possibilities that the development of new needs and ideas come up from the Society itself. One example is “Occupy Wall Street”. Going beyond the ideas that they have, what should be more interesting for Philosophy is the boost to the need of changing. The re-thinking of the idea of Society that we want for our future: the rules that we have now are those that few people decide to give us, without asking if we agreed (obviously). Can we question those rules? Can we imagine a world founded upon other kind of roots? Yes, we can! Philosophy should legitimize a new way for Politics to get possession again of his role into Society, that role that it has given to Finance for a long time. All the movements of protest all over the world are a good point of starting for a new start, even for thinking.
Dai a Dio ciò che è di Dio e alle Borse ciò che è delle Borse…

Dai a Dio ciò che è di Dio e alle Borse ciò che è delle Borse…

E’ di oggi un’ennesima “perla di saggezza” del nostro venerando Presidente della Repubblica dalla Slovenia, dove si trova in visita ufficiale: “Ai Mercati occorre dare un’immagine del Paese consapevole”. Mi ricordo che, quando ero giovane ed ahimé avevo un’educazione cattolica impartita in una scuola “parificata”, il mio insegnante di catechismo citava la famosa frase attribuita a Gesù “Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Ἀπόδοτε οὖν τὰ Καίσαρος Καίσαρι καὶ τὰ τοῦ Θεοῦ τῷ Θεῷ), come riportato dai vangeli sinottici. Dunque c’insegna, il nostro amato Presidente, che il posto una volta occupato dal noto finanziere nonché esimio economista Gaio Giulio Cesare (Ottaviano Augusto, ovviamente), esponente di spicco del clan della gente Julia, vada oggi lasciato alle, altrettanto famose e degne d’onori, Borse. Una volta c’era l’altra “mente” dell’ex PCI Massimo d’Alema che andava a sentire a Londra cosa dicevano i “Mercati”, evidentemente è un “vizio” di partito tendere l’orecchio verso questi signori “Mercati”, che quindi sono ufficialmente riconosciuti come i soli Signori incontrastati dei destini del mondo. Tutto questo mi starebbe pure bene, se non fosse che una domanda mi sorge spontanea dal profondo: ma chi l’ha detto che bisogni lasciare i nostri destini in mano ai potentati economici davanti ai quali la Politica, già da tempo, s’è genuflessa delegandogli tutti i suoi poteri? Nessuno! L’hanno deciso loro stessi e noi tutti, come attratti da un pifferaio magico, continuiamo a dargli credito, facendoci rovinare la vita, anche grazie ai nostri esimi rappresentanti in Parlamento. 


Masaccio – Cesare ed il tributo


Justice is done! Or maybe not…

Justice is done! Or maybe not…

On July 2001, during the night between the 21st and the 22nd, more than 346 cops and 149 Carabinieri beat with a furious violence about 158 people who were in Genoa to support the anti global movment during the G8 meeting. The expression that the officer in charge of the police force, Michelangelo Fournier, used to describe what he saw when he arrived at the Diaz school was “Mexican butchery”. Today the Court of Cassazione (the Italian Supreme Court) has confirmed that the officers Giovanni Luperi, Francesco Gratteri, Vincenzo Canterini and some others were, along with their soldiers, guilty as charged. However nobody will be imprisoned, they will be just suspended from their jobs, because the time period for trying the case under Italian law has expired! Yes, expired like milk or something to eat! Only in Italy something like this could happen, not in other parts of the civil world. Amnesty International said that people who were arrested after the crime in the Diaz school were injured with huge brutality. Justice is done! Or maybe not…
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