Un Paese agonizzante, anzi morto!

Un Paese agonizzante, anzi morto!

“Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?” (Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia?) Così arringava M. Tullio Cicerone nel Senato romano nel 63 a. C. contro L. S. Catilina che aveva tentato di farlo uccidere poco prima. Traslando mi chiedo: fino a quando il popolo “pecorone”, nel più dispregiativo dei significati, subirà i continui schiaffi, generosamente elargitigli da questo Governo e dalla politica tutta, accettando decisioni che condizionano la vita di milioni d’individui supinamente, senza reagire in concreto, lasciando che altri, lontano da questa nostra Europa, continuino a prenderci a schiaffi decidendo, attraverso le politiche concrete messe in atto dai loro “emissari” nei posti chiave del comando, del nostro destino? Dopo la “finta” vittoria di Pirro (con tutto il rispetto per Pirro, s’intende!) ottenuta dall’esimio professor Monti a Bruxelles nel recente vertice a quattro (Germania, Francia, Italia e Spagna), arriva in Italia l’ennesima mazzata economica e sociale con i tagli della cosiddetta spending review: previsti tagli ai servizi, nonché al numero dei dipendenti statali (che sicuramente hanno da sempre rappresentato in questo Paese un grandissimo bagaglio di voti elettorali per tutti gli schieramenti politici, ben al di là delle reali necessità della macchina statale, ma che altrettanto sicuramente non sono il più grande problema inerente le “spese inutili” e gli “sprechi” dello Stato italiano). I tagli preannunciati significheranno di sicuro ulteriori difficoltà per la cosiddetta gente comune, che già ha notevoli difficoltà ad usufruire dei più elementari servizi e che vedrà ulteriormente ridursi la possibilità di usufruire di quel minimo di stato sociale che si dovrebbe richiedere da uno Stato che già così tanto richiede alle tasche dei suoi cittadini, soprattutto di quelli meno abbienti. Il Manzoni nei Promessi Sposi tracciò un quadro del “popolino” durante la peste di Milano che mi ha sempre visto concorde. Direi che è il panorama perfetto del comportamento dell’italiano medio che subisce e s’accoda alle decisioni della massa in modo del tutto supino e acritico. E’ per questo che ho sperato che i movimenti nati spontaneamente in tutto il mondo di ribellione nei confronti dello strapotere delle Banche e della Finanza facessero da traino, anche qui da noi, ad un moto di rivolta spontaneo, una sorta di anticorpi per germinazione spontanea, ma temo d’essermi sbagliato, o forse non ho ben colto il senso della misura del popolo nostrano. Il mio è colmo da un pezzo e vista la reazione generale ho già da tempo deciso che non valga più la pena combattere contro i mulini a vento. Se potete, abbandonate questo Paese morto!
Cesare Maccari – Cicerone denuncia Catilina in Senato

 

Obama wins vs the Insurances

Obama wins vs the Insurances

While in Italy Mario Monti waves the flag of his friends, pushing on the review of the rules of our Welfare, in Usa the President Obama wins a fight against the same subjects: the Insurances. Now in Brussels a new play is taking place: a new meeting among the four countries that should go forward a new political system, with new rules. Who wants to make a bet? Nothing new will come out from this meeting, or better nothing really interesting. Usa-Europe: 4-0 won by adjudication!
Omaggio agli artefici dell’Europa

Omaggio agli artefici dell’Europa

[…] λέγεται ἀνὴρ ἄριστος γενέσθαι Σπαρτιήτης Διηνέκης· τὸν τόδε φασὶ εἰπεῖν τὸ ἔπος πρὶν ἢ συμμῖξαι σφέας τοῖσι Μήδοισι, πυθόμενον πρός τευ τῶν Τρηχινίων ὡς ἐπεὰν οἱ βάρβαροι ἀπίωσι τὰ τοξεύματα, τὸν ἥλιον ὑπὸ τοῦ πλήθεος τῶν ὀιστῶν ἀποκρύπτουσι· τοσοῦτο πλῆθος αὐτῶν εἶναι. [2] τὸν δὲ οὐκ ἐκπλαγέντα τούτοισι εἰπεῖν ἐν ἀλογίῃ ποιεύμενον τὸ Μήδων πλῆθος, ὡς πάντα σφι ἀγαθὰ ὁ Τρηχίνιος ξεῖνος ἀγγέλλοι, εἰ ἀποκρυπτόντων τῶν Μήδων τὸν ἥλιον ὑπὸ σκιῇ ἔσοιτο πρὸς αὐτοὺς ἡ μάχη καὶ οὐκ ἐν ἡλίῳ. ταῦτα μὲν καὶ ἄλλα τοιουτότροπα ἔπεα φασὶ Διηνέκεα τὸν Λακεδαιμόνιον λιπέσθαι μνημόσυνα·

Ηρόδοτος, Iστορίαι, VII, 226

Leonida bronzo presso le Termopili
[…] si dice che l’uomo più coraggioso sia stato lo Spartiate Dienece, colui che raccontano abbia pronunciato questa frase prima di venire alle mani con i Medi, avendo sentito dire da uno dei Trachini che, quando i barbari avessero lanciato i loro dardi, con la moltitudine delle frecce avrebbero nascosto il sole, tanto grande era il loro numero; egli allora, per nulla spaventato, avrebbe risposto a queste parole, senza tener in alcun conto il numero dei Medi, che l’ospite Trachinio dava loro buone notizie se, oscurando i Medi il sole, la battaglia si sarebbe svolta per loro all’ombra e non al sole. Questi e altri motti dello stesso tenore si dice che abbia lasciato come ricordo lo spartano Dienece.
Erodoto, Storie, VII, 226

The point of no return…

The point of no return…

Let’s try to summarize what has happened in the last 30 years, more or less. In 1989, on November the 9th, the wall of Berlin fell down. In 1991, on December the 25th, Michail Gorbačëv resigned as leader of USSR. The day after the Supreme Soviet declared the break up of USSR, that had been created in 1922. That was the end of an era and the beginnig of the victory of Capitalism, all over the world. That was the beginning of the Globalisation too and the undisputed domain of the Finance, even in China, the last communist leading country. We could talk about the Trilateral Commission that founded the Crisis of democracy since 1979, but if you want you can take a view about this at this address. What we can discuss about in this post is that from the fallen of USSR all the plans of few people, the strong powers of Finance, started establishing the future of the world. It’s no accident that from that time many wars broke out and a new order established itself. Even the tragedy of the World Trade Center is part of that plan, on my opinion and not only on it. You can think what you want about american people, but they have certainly a strong tradition of free way of thinking and of criticism towards themselves, too. This is a sort of contradiction that make me hope about their capacity to create the antibodies inside their society itself. Occupy Wall street is one of those antibodies. However, on the other side of the Atlantic Ocean, in Europe should be the same kind antibody and should be a new politician leading class, that would be able to help people to take their lifes back, in their hands. The examples of Greece and Spain are only two signals of the power of the Markets, the new Gods of the modern world. If our politicians will not able to give new answers to the direction that the Masters of the world had established some years ago there will be a long dark period in the history of the umanity. Aristotle in the second book of Politics said that the life of the State isn’t in one unity of thinking, in the tyranny given from the high, because it will be the distruction of the State itself. It’s up to us make this point of view our, or we’ll be on a point of no return, forward the social and human disaster.
Schulz vs Monti

Schulz vs Monti

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Martin Schulz! Udite, udite, quest’oggi in un’intervista in diretta sul Rai 3 il Presidente del Parlamento Europeo ha dichiarato che i sacrifici messi in atto dal Governo Monti non sono stati richiesti dall’Unione Europea. Inoltre, piccolo particolare, ha senza mezzi termini detto che è un’assurdità il fatto che la Banca Centrale Europea dia alle bache italiane denaro a tassi irrisori e quest’ultime ci comprino i titoli di stato italiani (che come ben si sa rendono ben più di quanto esse hanno pagato il denaro) invece di usarlo per finanziare le imprese ed i privati (cosa questa già di per se stessa assurda, ma è un altro discorso). Inoltre, altra “piccola” bordata, ha dichiarato che il nostro Governo avrebbe dovuto pensare ad una tassazione sulle rendite finanziarie, piuttosto che incidere sulle pensioni e quant’altro messo in atto dal venerabile Monti. A distanza di anni, devo dire che Schulz mi sta ancora più simpatico di quanto già mi stesse ai tempi della penosa figura fatta dall’Italia, nei suoi confronti ed in quelli del mondo intero, grazie al menestrello Berlusconi. Ci sarebbero molte puntualizzazioni da fare, ad iniziare da quanto ha giustamente fatto notare l’economista Emiliano Brancaccio circa le tassazioni sulle rendite finanziarie che devono servire come deterrente a tale pratica e non un modo per fare cassa per lo Stato, comunque trovo senz’altro positivo che uno dei maggiori esponenti del partito socialdemocratico tedesco, il partito avversario della miope Angela Merkel, si esponga a tal punto nei confronti della politica filo speculativa del nostro irreprensibile Presidente del Consiglio, il professore bocconiano austero e algido. Altra speranza sono state le sue parole circa la necessità che la Grecia rimanga in Europa, segno di una volontà d’unione che, sinceramente, non credo sia esattamente quanto ha in mente la Cancelliera tedesca e parte della sua nazione. Non è molto, ma bene così. Speriamo non sia il solo a pensarla così in Europa.
Martin Schulz
Are we born to be free or slaves?

Are we born to be free or slaves?

Should be the time of the changing for Europe. Should be the time of thinking about the future to choose. The next elections in Greece will be the deadline for saving Europe from its devastating break up. It’s clear that Europe is under fire by the financial speculative powers. The “PIIGS” countries, Portugal, Ireland, Italy, Greece and Spain are continually under attack. In a such situation what leave me astonished is the behaviour and what they say of all the politicians and economists: they speak about Markets, about Banks to save, about differences between italian and spanish banks, about all those things they seem believe to be the real focus of the problem… They seem not understand that all of us are part of a play much more big than we can imagine. They seem not understand that all our economy is based on the speculation of few people and that we have permitted this system of money created out from nothing, by these few people (bankers and financers). It’s very interesting to have a look on movies like this to understand some working processes of the international funding, and this isn’t an obsessive search for supposedly hidden motives behind events or behind people’s actions, but simply a view over the way other people say to us how the things must go on, under their rules. I’m used to think that, how Aristotle said, man is by nature a political animal and for this reason men should take the control of their life, again. The only way to do it is with the political action. Europe needs of its union, under one real Parliament, with one Government and one voice. I don’t think that the politicians that we have now are able to make this changement and the good push forward this direction could come from the popular moviments, like ‘5 stars’ in Italy, or the ‘pirates’ in Germany, or the ‘indignados’ in Spain, or like ‘occupy Wall street’ in Usa. After the elections in Greece, next Sunday, a divide will take place: there isn’t time to delay this kind of political path otherwise the strong powers will win and there won’t be future for the ancient continent and for all the people who want be free, all over the world!
Quam stultum est aetatem disponere ne crastini quidem dominum!

Quam stultum est aetatem disponere ne crastini quidem dominum!

Quam stultum est aetatem disponere ne crastini quidem dominum! o quanta dementia est spes longas inchoantium: emam, aedificabo, credam, exigam, honores geram, tum deinde lassam et plenam senectutem in otium referam. [5] Omnia, mihi crede, etiam felicibus dubia sunt; nihil sibi quisquam de futuro debet promittere; id quoque quod tenetur per manus exit et ipsam quam premimus horam casus incidit. Volvitur tempus rata quidem lege, sed per obscurum: quid autem ad me an naturae certum sit quod mihi incertumest? [6] Navigationes longas et pererratis litoribus alienis seros in patriam reditus proponimus, militiam et castrensium laborum tarda manipretia, procurationes officiorumque per officia processus, cum interim ad latus mors est, quae quoniam numquam cogitatur nisi aliena, subinde nobis ingeruntur mortalitatis exempla non diutius quam dum miramur haesura. [7] Quid autem stultius quam mirari id ullo die factum quod omni potest fieri? Stat quidem terminusnobis ubi illum inexorabilis fatorum necessitas fixit, sed nemo scit nostrumquam prope versetur a termino; sic itaque formemus animum tamquam ad extremaventum sit. Nihil differamus; cotidie cum vita paria faciamus. [8] Maximum vitae vitium est quod inperfecta semper est, quod [in] aliquid ex illa differtur. Qui cotidie vitae suae summam manum inposuit non indiget tempore;ex hac autem indigentia timor nascitur et cupiditas futuri exedens animum. Nihil est miserius dubitatione venientium quorsus evadant; quantum sit illud quod restat aut quale sollicita mens inexplicabili formidine agitatur. [9] Quo modo effugiemus hanc volutationem? Uno: si vita nostra non prominebit, si in se colligitur; ille enim ex futuro suspenditur cui inritum est praesens. Ubi vero quidquid mihi debui redditum est, ubi stabilita mens scit nihil interesse inter diem et saeculum, quidquid deinceps dierum rerumque venturum est ex alto prospicit et cum multo risu seriem temporum cogitat. Quid enim varietas mobilitasque casuum perturbabit, si certus sis adversus incerta? [10] Ideo propera, Lucili mi, vivere, et singulos dies singulas vitas puta. Qui hoc modo se aptavit, cui vita sua cotidie fuit tota, securus est: inspem viventibus proximum quodque tempus elabitur, subitque aviditas et miserrimus ac miserrima omnia efficiens metus mortis.
L.A.Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, Liber XVII
Lucio Anneo Seneca

Come è insensato disporre della propria vita, se non siamo padroni neppure del domani! Come sono pazzi quelli che danno il via a progetti lontani nell’avvenire: comprerò, costruirò, darò denaro in prestito, ne riscuoterò, ricoprirò cariche, e alla fine passerò in ozio, stanco e soddisfatto, la vecchiaia. 5 Credimi: tutto è incerto, anche per gli uomini fortunati; nessuno deve ripromettersi niente per il futuro; anche quello che abbiamo fra le mani ci sfugge e il caso tronca l’ora stessa che stringiamo. Il tempo passa secondo una legge determinata, ma a noi sconosciuta: e che mi importa se per la natura è certo quello che per me è incerto? 6 Ci proponiamo lunghi viaggi per mare e un ritorno in patria lontano nel tempo, dopo aver vagato per lidi stranieri; imprese militari e tardive ricompense di fatiche guerresche, amministrazioni di province e avanzamenti di carriera, di carica in carica, mentre la morte ci sta accanto; e poiché non ci pensiamo mai, se non quando tocca agli altri, di tanto in tanto ci vengono messi davanti esempi della nostra mortalità, che, però, durano in noi solo quanto il nostro stupore. 7 Ma niente è più sciocco che stupirsi che accada un giorno quanto può accadere ogni giorno. Il termine della nostra vita sta dove l’ha fissato l’inesorabile ineluttabilità del destino; ma nessuno di noi sa quanto si trovi vicino alla fine; disponiamo, perciò la nostra anima come se fossimo arrivati al momento estremo. Non rinviamo niente; chiudiamo ogni giorno il bilancio con la vita. 8 Il difetto maggiore dell’esistenza è di essere sempre incompiuta e che sempre se ne rimanda una parte. Chi dà ogni giorno l’ultima mano alla sua vita, non ha bisogno di tempo; da questo bisogno nascono la paura e la brama del futuro che rode l’anima. Non c’è niente di più triste che chiedersi quale esito avranno gli eventi futuri; se uno si preoccupa di quanto gli resta da vivere o di come, è agitato da una paura inguaribile. 9 Come sfuggire a questa inquietudine? In un solo modo: la nostra vita non deve protendersi all’avvenire, deve raccogliersi in se stessa; chi non è in grado di vivere il presente, è in balia del futuro. Ma quando ho pagato il debito che avevo con me stesso, quando ho ben chiaro in testa che non c’è differenza tra un giorno e un secolo, posso guardare con distacco il susseguirsi dei giorni e degli eventi futuri e pensare sorridendo al succedersi degli anni. Se uno è saldo di fronte all’incerto, non può turbarlo la varietà e l’incostanza dei casi della vita. 10 Affrettati, perciò a vivere, Lucilio mio, e i singoli giorni siano per te una vita. Chi si forma così e ogni giorno vive compiutamente la sua vita, è tranquillo: se uno vive nella speranza, si sente sfuggire anche il tempo più vicino e subentra in lui l’avidità della vita e l’infelicissima paura della morte che rende altrettanto infelice ogni cosa.
Torniamo a studiare i classici: hanno già detto tutto in modo impareggiabile!
La decadenza e caduta dell’impero… d’Occidente

La decadenza e caduta dell’impero… d’Occidente

In una famosa opera di Edward Gibbon si delinea la decadenza e la caduta dell’impero romano. Ai nostri giorni qualcuno dovrebbe scrivere una storia e un declino della politica in Occidente, includendo in questo termine tutti i Paesi del vecchio continente, Italia in testa, e molto probabilmente anche gli stessi Stati Uniti d’America. In realtà la crisi della politica in Occidente è iniziata verso la fine degli anni 80 del secolo scorso, quando i due blocchi contrapposti, Stati Uniti ed Unione Sovietica, non ebbero più motivo di essere tali, cioé contrapposti, per lo sgretolamento del secondo. E’ stato quello il momento in cui il potere economico occidentale, formato da non più di 200 individui, decise come si sarebbe dovuto sviluppare il futuro economico e non solo dell’intero mondo. E’ stato in quel periodo che la Politca abdicò il suo potere in favore di quello dell’Economia prima e della Finanza poi. Ovviamente tali decisioni furono prese, come continua ad accadere ai nostri giorni, in stanze lontane perfino dalla percezione della loro stessa esistenza per i più, per i popoli di questo mondo che, oggi più che mai, vede profondi cambiamenti in atto, ovunque. Nuove guerre da quei giorni sono state “create” ad hoc, in parte per scopi d’appropriazione di risorse sempre più scarse, in parte per dar modo di continuare a prosperare alle ricchissime industrie belliche. Questo uno sguardo sommario a livello globale. A livello locale, qui, nell’Italietta dei nani e delle ballerine, o meglio degli ex nani ed ex ballerine, dopo aver permesso a quest’ultimi di “giocare” per un po’ si è deciso di passare ad una fase “operativa” diretta, come sta del resto accadendo in altre parti d’Europa. Se a questo aggiungiamo l’humus sul quale tale cambiamento sta crescendo, cioé una “classe” politica di mezze calzette, capitanate dal nostro venerando Presidente della Repubblica, il “migliorista” amendoliano, figlio di una certa America da lui tanto osannata quando era uno dei massimi dirigenti del Partito Comunista Italiano, il più forte partito comunista d’Occidente dopo quello dell’Unione Sovietica, il saggio Giorgio Napolitano. Gli epigoni del nanetto, l’industrialotto milanese che era stato lasciato governare dai grandi poteri negli ultimi 20 anni (anni in cui ha letteralmente falciato la residua capacità culturale e sociale di questo Paese), rimasugli dei vari partiti che s’erano spartiti il potere negli anni della cosiddetta “prima Repubblica”, dai democristiani ai socialisti per passare ai missini ed ai repubblicani, uniti ai “figli” della classe politica dell’ex PCI, i vari d’Alema, Bersani, Fassino & Co., hanno pensato e, cosa ancora più triste, pensano ancora di poter guidare le sorti di questo Paese, appoggiando ora un governo dell’altro paggetto dei poteri finanziari, l’emissario di Goldman Sachs, Mario Monti.
L’opera di distruzione dei Paesi europei è bella che iniziata ed è già a buon punto, fra poco toccherà aprire anche un nuovo fronte di guerra in Medio Oriente, portando la “libertà” con le bombe in Siria ed in Iran, si tratta solo d’aspettare che sia tutto pronto. 
Ed in tutto questo il resto d’Europa che fa? Al momento sembrerebbe proprio niente, anzi…. Speriamo che la Merkel venga spazzata via dalle prossime elezioni in Germania e che in Francia Hollande si faccia coraggio: certo che sono proprio due piccolissime speranze, troppo piccole!
Now or never more!

Now or never more!

Many things happened in the last weeks in Italy, and all are bad things. Two weeks ago, more or less, the attack against the students in Brindisi, the day after the earthquake in the North, in Emilia, after that the scandal of the football. There was enough and yesterday morning a devastating earthquake happened again in the same place, leaving other dead people under a pile of rubble. This is the picture of the situation, and it isn’t a good one. However is in situations like this that a country and its political class can let see their skills and their capabilities of reaction. The civil society, people, have responded quickly, giving material and economical support to the citizens of  those places and, everywhere in the country, asked to politicians to give a good sign, asking for not celebrate this year the national celebration of the Republic, giving the money required for the military parade to the populations of Emilia, not because that is a great amount of money, 3 million, but just because that is a good sign. The answer arrived by the President of the Republic: the parade will take place, but in the name of the tragedy… No comment!
Now we are waiting for the answer of the Pope to the appeal to not go to Milan, wasting in a moment like this, public money and human resources. We will see.
In my opinion a country that want call itself civil, shouldn’t ask for things like these. Should be a good sign given from its leading class, first of all, the start point, but this isn’t true in our country unfortunately. Is in moments like this that must be thinked again the economic development of the country: instead of thinking to an irrealistic and unuseful bridge over the Straits of Messina, wasting an huge amount of money, should be planned a rebuilding of public buildings, schools and hospitals first of all, with modern criteria and should be put in safety all the rivers and water courses. This because every time there is a new tragedy in Italy we always say the same old things for justifying those bad things that have happened. It’s time to change, it’s time to give a sign of hope to this country, it’s time to say stop to an old way of thinking, to say stop to an old political class or will be too late to save Italy. Now or never more!
Many are the ways of the fate!

Many are the ways of the fate!

Well, let’s try to summarise the last days of the life in Italy. On saturday 19th a bomb killed a young girl and injured another 5, while they were going to school in Brindisi. The night after an earthquake destroyed many towns and killed 7 people in north of Italy in the region of Emilia. On Sunday and Monday (20th and 21) the second turn of the local election of the mayors of many town, had taken place, with very surprising results for the leading parties;they risk to disappear because people voted for new movements, like that called “5 stars” whose leader is an ex comedian, Beppe Grillo. Inside this movement there are new faces, young people for trying to change the political class of this country. These are the facts, and the consequences? In my opinion the bomb that killed the poor school girl is one of those. These are the facts, and the consequences? In my opinion the bomb that killed the poor school girl is one of those. In the history of this country, every time there was an attempt of changing of the leadership of the strong powers, suddenly came out acts of terrorism, like those of the “Red Brigades” during the ’70 and early ’80. Now we know that behind those acts were the C.I.A., the Mafia, and part of our secret services, all toghether to give and “advice” to the State. During these years many attempts of “red herring” were made by many people involved in. And many other killed persons were the price that this country had to pay for the truth. To complete this nice picture all the last actions taken by the Government of Mario Monti, for escaping from the Crisis, he said, are made for a gradual replacement of the public Welfare State with the private services, provided by banks, insurance and financial companies. I told many times that Mario Monti, Mario Draghi, the greek Papademos and others men and women of power are people who come from the school of Goldman Sachs, but this is just a sheer coincidence, obviously… Many are the ways of the fate!
The Tyche of Antioch, Roman copy of a bronze by Eutychides
(Galleria dei Candelabri, Vatican Museums)
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Everybody lies