Let’s support occupy wall street

Let’s support occupy wall street

Occupy wall street seems to be still the last hope for a change. In America this movement has a strong base, it seems to be stronger than here in Europe, more than in Italy for sure.I think that if a movement can be the start for changing this must be supported and follow by all the others. We have seen how the things are going on in Europe: no more strong initiatives against the opposition of the governament, no more ideas for going on, no ways to fight against the strong powers of Economy. We must remember the past. In 1968 the first movements were born in Usa, after that the protest started worldwide and changed the society. I hope that this could happen again, because I think is the only way to change this dangerous and apparently irreversible situation. So let support occupy wall street.
United States of… Europe

United States of… Europe

The last events in the economic international landscape have pointed out that is urgent a common policy of the states of the EU, most of all about financial matters and of foreign policy. It isn’t a pure case if in these last month there have been many attacks to the EU economy. A strong Europe would be a very hard opponent to the policies of China and Usa. I think that there isn’t time to delay this, no more. And I think that there isn’t a different way to escape from a such difficult situation for the main nations of Europe. The UK has done a different play, ever in partnership with the USA, and could be necessary to leave it alone, cause on the contrary it could be too late. An example of the problem of foreign policy could be the last war in Libia and the different positions that there are about the problem of the relationship between Israel and Palestina. On the other side, the continuous attacks against the european currency show the weakness  that is the target of the international economic power. It is useful for many of those to have an Europe not united that, on the contrary, could scare them. So it’s time for United States of Europe!
A voi sembra normale tutto questo?

A voi sembra normale tutto questo?

Come ho più volte scritto nei giorni scorsi, le responsabilità dell’attuale crisi finanziaria del nostro Paese e di altri del vecchio continente può essere imputata, in misura maggiore di altre concause, alla speculazione finanziaria della Goldman Sachs e di altre agenzie americane a lei consolidali. Lo dicono oramai molte voci di economisti e non, di diversa estrazione. L’articolo da me qui riportato di MF è l’ennesima conferma. Ora la domanda da porsi mi pare sia solo questa: vi pare normale che accada tutto questo? Vi pare possibile che una o più banche d’affari siano in grado di decidere le sorti di intere nazioni e di tutti i cittadini che vivono, lavorano e hanno aspettative di una vita “normale” nel Paese in cui sono nati o hanno scelto di vivere e che debbano vedere il proprio futuro alla mercé di pochi speculatori che si trovano in un ufficio dall’altra parte del mondo? Non sembra anche a voi che sia arrivata l’ora di ripensare il mondo in cui la società internazionale interagisce con il sistema economico internazionale? Non vi pare che non si possa continuare a pagare il prezzo di operazioni fatte da altri, sopra le nostre teste, senza lamentarci per questo, senza porci degli interrogativi su come vogliamo che la nostra vita e quella delle generazioni future debba essere indirizzata? Io me lo sto chiedendo da tempo; se iniziassimo a chiedercelo in molti, facendoci molte più domande su come viene gestita e da chi la nostra vita, senza prendere sempre per buone le cose che ci vengono propinate da organi di stampa prezzolati o ufficiali, da voci di personaggi che fanno parte del sistema che causa questa anomalia, forse una strada diversa la si potrebbe anche intravedere.

Articolo di MF 

Guarda un po’ se alla fine non tocca “difendere” Tremonti…
Il buon Draghi

Complottisti… per caso. Puro, ovviamente!

Complottisti… per caso. Puro, ovviamente!

C’è chi la pensa in modo diverso, un po’ come me: sono contento di non essere il solo ad avere tali sospetti. Solo discorsi d’Accademia… di trenta anni fa… I soliti retro complottisti, insomma… poi un bolscevico come Chiesa…, che gentaccia che siamo…

Finanza 1

Finanza 2

Vedasi il mio precedente post Goldman Sachs ed il destino del mondo ed il più recente I salvatori della Patria

L’irragiungibilità della felicità

L’irragiungibilità della felicità

C’è una cosa che s’impara nella vita solo con il tempo; questa cosa la si crede impossibile a lungo e non si presta orecchio a chi, avendone già provato l’amaro sapore che lascia nel profondo, ci dice che prima o poi capiterà anche a noi; questa cosa, sebbene paia esser molto banale, è fra le più profonde che un essere umano possa sperimentare e che lascia i segni più profondi nell’animo. Questa cosa è l’ineluttabilità del cambiamento, non nel senso più banale che ciascuno può sperimentare, cioé l’invecchiamento, il passare del tempo in sé e per sé: così sarebbe semplicemente constatare la caducità dell’essere umano che è insita nella natura dell’esser uomini. Ciò a cui faccio riferimento, invece, è il pensare, errando a causa della spontaneità che ci spinge a crederlo, che le situazioni, soprattutto quelle gratificanti, possano essere nel nostro sentire di esseri umani “eterne”. Esempio tipico sono gli affetti il cui apice è l’amore. Quando si è innamorati si pensa che sia un sentimento destinato a durare in eterno (sennò che amore sarebbe!), ma si scopre con il tempo che purtroppo non è così e che quel senso di benessere che proviamo in quei momenti irripetibili è destinato a svanire. L’amicizia, perfino questo legame, da me creduto in gioventù più profondo nell’animo dell’amore stesso, perché non condizionato da fattori strettamente sessuali, è anch’essa legata al medesimo destino. Per non parlare di sentimenti o fattori di legami di altro genere che coinvolgono l’essere umano, tipo la simpatia o l’affetto. Siamo esseri disgraziati che s’affannano a rincorrere la felicità non capendo che non potrà mai appartenerci fino in fondo!
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Everybody lies