Is there a different choice?

Is there a different choice?

The meeting of the G20 leading economic nations in Cannes has just finished and the result that has came up from it is that Europe hasn’t a common leading in economical and political matters. The weakness of the EC has been evident in these last months. The continuous attacks to the economy of the ancient continent show the urgence of a change of finding a real political-economical union, ‘cause this is the only way to allow to Europe to be safe from future attacks and would make true world leader. In a future world where the borders of the states will have less importance, because of new tecnologies allow to climb over them and because people is continuously travelling all over the world, exchanging knowlege and experiences will have importance to speak with only one language and to give only one answer to the inevitable conflicts. China, India, Brazil and Usa will not support our economy, our interests, because they well know that the market will not support all the nations that are growing up: it is inevitable, there isn’t space for a neverending economic growth and someone have to pay the price fot this. And for not mentioning about the foreign policy that is a real vulnus of our continent: we have had an example with the “holy war” against the “monster” Muammar Gaddafi. Every country had to fight against this unespected oppressor of his people, that had to be suddenly set free after years and years during whom nobody has seen nothing. It has been a run to grab oil, gas and others richness ot that country. Without mentioning the foreign policy that Italy has had with Libia in the last few years that has been just shameful due to Berlusconi and our foreign minister Frattini, what that comes up is that every european country have a different idea of those that should be the interests of the union: each one do its own foreign policy, each one looks after its own economical interest. The main problem is a cultural one: in the old continent it’s too much difficult to think about a common policy because too many ways of thinking and too many languages are the base of different histories and cultures. Many centuries of divisions and wars are the main reasons of this problem. Now is time to change, now is time to pass over these divisions if Europe want have a future in the next structure of the world otherwise the things can go only worse. There isn’t a different choice than the union.
Venghino signori venghino…

Venghino signori venghino…

Venghino signore e signori, venghino, entrate, più gente entra e più cretini si vedono
Venghino signore e signori, venghino a comprare il mio ciarpame e pagatene il prezzo

Il triste è che oramai non è cambiando lui che si risolve la situazione, ma ha senz’altro la colpa di aver ridotto in 20 anni di politica a sua immagine e somiglianza il Paese ad un livello generale di bassezza mai visto in Occidente. Rimane pur sempre il fatto che mandato via non avremo una classe politica all’altezza di salvare il salvabile. Io lo sto dicendo da mesi oramai: il nostro è un Paese morto! Finora sembra che nessuno se ne fosse accorto…

Torniamo a studiare i classici, possono insegnarci molto su come uscire dalla crisi

Torniamo a studiare i classici, possono insegnarci molto su come uscire dalla crisi

“Est igitur” inquit Africanus “res pubblica res populi, populus autem non omnis hominum coetus quoquo modo congregatus, sed coetus multitudinis iuris consensu et utilitatis communione sociatus”… “Omnis ergo populus, qui est talis coetus multitudinis qualem exposui, omnis civitas, quae est constitutio populi, omnis res publica, quae ut dixi populi res est, consilio quodam regenda est ut diuturna sit. Id autem consilium primum semper ad eam causam referendum est quae causa genuit civitatem”

“Lo stato è dunque – disse l’Africano – una cosa del popolo, e il popolo non ogni aggregato di gente riunito in qualche modo, ma un insieme di persone associato per consenso della legge e per una comunità di vantaggi”… “Ogni popolo dunque, che è quella particolare riunione di gente che vi ho esposto, ogni Stato, che è la costituzione politica d’un popolo, ogni Repubblica, che com’ho detto, é cosa comune del popolo, devono esser retti da con una certa sapienza, affinchè si mantengano duraturi. E questa sapienza reggitrice deve essere riferita, innanzi tutto, alla causa che ha generato la convivenza civile”
 M.T.Cicero, De Republica, I, 39-41

Torniamo a studiare i classici che già hanno dato le direttive per un mondo quantomeno retto, non guardiamo il “Grande Fratello” e rinunciamo all’oppio del calcio se vogliamo tentare di salvare l’Italia. Riprendiamoci il Paese, riprendiamoci la vita, riprendiamoci la dignità perduta ormai da tempo!

L’abito vestito dal tempo

L’abito vestito dal tempo

Veste l’autunno le foglie di color vermiglio
Muore la cicala che ha festeggiato la sua lunga estate
Vanno a dormire col freddo le belle voglie
Vola col vento il fumo fuor dal camino
Inizia così ogni anno la stagione del freddo e delle pioggie
Ed è già molto tempo che è un luogo gelato il mio cuore dopo la tua visita

Ho indossato anzitempo gli abiti dell’inverno della vita

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Everybody lies