Intermezzo
Tema
Allora bambini, prendete carta e penna e scrivete: il candidato provi ad ipotizzare un sistema per poter ottenere una società con un numero di individui strettamente necessario allo svolgimento delle mansioni non automatizzabili attraverso la tecnologia, totalmente sottomessi e controllati, che permetta al contempo di massimizzare le perdite ed ottimizzare i guadagni.
Si tengano presenti le eventuali inevitabili difficoltà logistiche e gli imprevisti sia di carattere materiale (carenza momentanea di approvvigionamento di mezzi e materiali di produzione, possibili perdite di questi ultimi per guerre, sabotaggi e cose simili), sia di carattere “umano” (possibili rivalità fra i soggetti esecutori o piccole sacche, inevitabili, di ribellione).
Il candidato ha mezz’ora di tempo da adesso per svolgere l’elaborato. È consentito l’utilizzo della più fervida fantasia nello svolgimento, tanto si tratta solo di una ragionata ipotesi di lavoro.
Svolgimento
Qualcuno di voi ricorderà di sicuro la famosa Spectre, quella vera e propria associazione a delinquere che per lungo tempo è stata uno dei principali antagonisti di James Bond, l’agente dei servizi segreti britannici con licenza di uccidere uscito dalla penna di Ian Fleming. Sembra quasi che gli sceneggiatori dell’epoca avessero precorso gli attuali tempi. O forse proprio ad un’associazione reale, già allora esistente, si erano ispirati.
Una volta, forse, erano le cosiddette “Sette Sorelle”, ossia le maggiori compagnie petrolifere dei tempi di Enrico Mattei (che coniò tale locuzione), oggi sono i grandi fondi d’investimento: Black Rock, Vanguard, State Street, solo per citare i più grandi.
Questi ultimi sono veri e propri colossi in grado di spostare le politiche economiche, sociali e militari di intere nazioni. Le intelligence internazionali supportano la palese importazione forzata in Europa di centinaia di migliaia di musulmani attraverso le famose ONG soriosiane. Come ho più volte sostenuto questo viene fatto non per ragioni economiche, di sostituzione di manodopera (di cui non hanno assolutamente bisogno*) per i fabbisogni produttivi di diverse nazioni europee, Italia in testa, bensì per formare un sostrato sociale potenzialmente esplosivo. Questo si sta palesando ora, con la guerra scatenata da Israele in Palestina**. Più che prevedibili le proteste, prima, gli attentati potenziali, poi.
Fin dalle Guerre Napoleoniche, passando per la formazione dei vari Stati nazionali e per la Rivoluzione Russa, approdando infine alle prime Due Guerre Mondiali, i grandi capitalisti (leggi le solite famiglie) hanno sempre finanziato entrambe le parti in causa. In pratica, chiunque fosse il vincitore sul campo, loro hanno sempre tratto vantaggi economici e politici enormi. In questa Terza Guerra Mondiale, che stiamo vivendo un po’ a tozzi e bocconi, è esattamente la stessa cosa. Il tutto preparato con larghissimo anticipo e sempre in funzione del maggior guadagno possibile: in questo caso il controllo totale sulle masse a livello mondiale.
Ora è senz’altro più chiaro lo scenario che è stato preparato. Una guerra in Medio Oriente significherebbe la totale prostrazione economica e sociale di quello che rimane dell’Europa. Oltre ai disordini sociali innescati in modo specioso o sorti in modo spontaneo, la crisi energetica (e di conseguenza economica) sarebbe di una portata devastante, al cui confronto le attuali difficoltà economiche sarebbero solo un gioco per bambini. Questo per non parlare delle decine, se non centinaia di migliaia di potenziali vittime che sul campo di battaglia pagherebbero un prezzo ancora più grande in prima persona. Popolazioni già duramente messe alla prova da situazioni politiche ed economiche che si protraggono da anni in quella regione del mondo, vedrebbero arrivare un epilogo ancor più devastante. Il tutto senza tenere in conto una possibile escalation militare fra “forze occidentali” (Nato, Israele e alleati vari) e “orientali” (Cina, Russia, Iran e alleati vari). La possibilità di una guerra fatta anche con armi atomiche a basso potenziale non è affatto da escludersi, purtroppo.
Alla fine, “cui prodest scelus, is fecit” diceva Seneca nella sua “Medea”. L’ho già scritto chi è il beneficiario di questo sfacelo. Ma siccome io volo di fantasia, arrivo a dire che al di sopra di questi gruppi di potere finanziario guidati dalle solite famiglie c’è un livello ancora. Di questo, però, non voglio assolutamente parlare, perché come ebbe a dire Tommaso Buscetta, durante il Maxiprocesso del 1996, riguardo le rivelazioni che fece al giudice Falcone nel 1984 circa i rapporti tra la Mafia e i politici lui non parlava, perché non voleva perdere di credibilità come pentito (i rapporti erano tali che nessuno gli avrebbe mai creduto. Almeno all’epoca). Ecco, per quel poco che ancora presso alcuni godo di credibilità e sanità mentale, non voglio passare anche quest’ultimo Rubicone.
Intermezzo da Cavalleria rusticana © Youtube Charlotte Church
* Non ne hanno bisogno per la semplice ragione che: a) delle singole economie nazionali non gliene importa assolutamente nulla. Anzi, se uno Stato, come ad esempio il nostro, è in crisi economica totale o fallisce, non possono che essere felici, acquistando quel poco che rimane di beni e servizi, privati e pubblici, per due soldi; b) inoltre non ne hanno bisogno perché oggi la produzione (e lo sarà sempre più) è per lo più robotizzata, e l’apporto umano è sempre più residuo e superfluo. Importare centinaia di migliaia di “schiavi” a basso costo non gli serve di certo per sostituire posizioni lavorative che già non esistono più di loro o per raccogliere qualche quintale di pomodori d’estate. Se pure un immigrato entrasse seriamente a far parte del circuito produttivo di un Paese, ciò non avverrebbe prima di diversi anni, e questo non serve di certo per salvare le attuali già asfittiche economie del Vecchio continente.
** Se si vuole approfondire seriamente il tema della nascita dello Stato ebraico si ascoltino queste due conferenze tenute da Paolo Barnard, quando ancora faceva il giornalista (qui e qui).